Il Sapol chiede al Comune un piano di riorganizzazione complessiva della Polizia Locale: «Sicurezza e formazione prima di tutto»

Il Sapol chiede al Comune un piano di riorganizzazione complessiva della Polizia Locale: «Sicurezza e formazione prima di tutto»

LO SCIOPERO

Il Sapol chiede al Comune un piano di riorganizzazione complessiva della Polizia Locale: «Sicurezza e formazione prima di tutto»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 30 Ago 2025
Copertina per Il Sapol chiede al Comune un piano di riorganizzazione complessiva della Polizia Locale: «Sicurezza e formazione prima di tutto»

Il segretario regionale Beppino Fabris chiede maggiori garanzie su turni, organico, trattamenti economici e più rispetto per la dignità del personale. La solidarietà di Asquini, Razzini e Morsolin.

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Segnalazioni «inascoltate», stato di agitazione, tentativi di conciliazione «saltati», accordo del 31 luglio scorso «tradito» e criticità strutturali su gestione dei turni, sicurezza operativa, organico insufficiente, un clima di lavoro «deteriorato», la formazione «carente» e le «disparità di trattamento economico» hanno portato allo sciopero odierno degli agenti della Polizia Locale di Monfalcone iscritti al Sindacato Autonomo Polizia Locale del Fvg. «È una sconfitta per le relazioni e nella società civile – spiega Beppino Fabris, segretario del Sapol – non siamo stati coinvolti se non via stampa su questa vertenza cominciata oltre un anno fa. Lavorare per garantire la sicurezza al cittadino significa far lavorare in sicurezza gli operatori. La Polizia Locale non può occuparsi di quanto di competenza delle Forze dell’Ordine.

Ci sono troppi rischi e pochi strumenti idonei. Il Corpo può supportare le Forze dell’Ordine ma non sostituirle. Da parte nostra non c’è nessun ostruzionismo, siamo qui per collaborare». Tra i punti dolenti sollevati c’è per esempio quello della gestione dei turni e dei carichi di lavoro. «Tre turni si riescono a fare solo con oltre 40 operatori – specifica Fabris – quello che vuol fare questa amministrazione deve garantirlo con persone formate e queste, a quanto ne sappiamo, sono solo 28». Nella giornata di oggi sono stati garantiti solo i servizi essenziali. Secondo quanto riferito alla conferenza stampa ospitata alla paninoteca “Nina&Mimì” di via Battisti, l’adesione è stata pari all’80%.

«Quasi tutti i lavoratori - commenta Fabris – nessuno è stato precettato da parte del dirigente d’area dell’Ente. La norma è stata disattesa». Ad affiancare il segretario regionale c’erano i due vice segretari aggiunti Federico Ruvolo e Riccardo Robotti. Da parte sua, Ruvolo ha definito lo stop odierno «una decisione sofferta ma inevitabile» parlando di «accordi non rispettati che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini» e di «mancata presa di responsabilità dell’amministrazione». «Il nostro è un atto di denuncia responsabile perché la sicurezza non è negoziabile» così il vicesegretario. Quello che viene richiesto dal Sapol è quindi «un piano di riorganizzazione complessiva che preveda adeguate dotazioni per il Comando con armi da fuoco e dispositivi di sicurezza individuali, un piano di assunzioni stabili e qualificate, protocolli operativi chiari e condivisi, il riconoscimento economico adeguato alle mansioni e ai rischi connessi ed un clima lavorativo «dignitoso, rispettoso di ruoli e persone».

«L’amministrazione comunale va dritta per la sua strada anche se difronte c’è un muro» conclude Ruvolo. Quanto alla pianta organica, Fabris insiste sul fatto che 14 su 28 agenti – senza contare i 5 nuovi lavoratori assunti a tempo determinato - hanno fatto richiesta di nulla osta per trasferimento. «Se le persone vogliono andare via, ci sarà un motivo?» domanda. Sulla delegata Cisint, Fabris afferma: «È un’anomalia perché la Polizia Locale è alle dirette dipendenze del sindaco che può delegare un assessore – continua – mi auguro si possa tornare alla pace e ad un confronto leale. Siamo pronti e disponibili a farci ricevere dal sindaco Fasan per un nuovo tavolo di discussione. Se non cambierà nulla indiremo un altro sciopero».  A lasciare perplessa la sigla sindacale anche il «silenzio del Comandante Bagatto» definito da Ruvolo «trasparente tra i problemi dei dipendenti e l’amministrazione». Sulla formazione degli operatori per l’utilizzo del Taser sono stati 10 gli operatori a sostenerla di cui 3 si sono trasferiti ad altro Ente. Va detto che 2 di questi 3 avevano già comunicato del loro cambio prima che il corso iniziasse. Quindi attualmente sono 7 gli agenti formati e di questi, 2 stanno svolgendo la sperimentazione. 

A margine della conferenza stampa, di «anomalia» - riferendosi alla posizione assunta dall’ex sindaco - interviene anche Federico Razzini. «Si riempie solo la bocca sul sostegno alle Forze dell’Ordine poi si vede il contrario» commenta. A portare la sua solidarietà alla Polizia Locale è stato anche Massimo Asquini di Patto per il Nord. «Sciopera un sindacato che non è di sinistra – sono le parole di Asquini – quanto viene rivendicato è più che giusto perché il Corpo Municipale non ha gli equipaggiamenti e gli addestramenti adatti per affrontare determinati servizi. Domando a Cisint: perché allora impiegare la Polizia Locale per compiti con non le spettano se a Monfalcone sono arrivati più agenti di Polizia?». Presente all’incontro anche la consigliera Cristiana Morsolin di Monfalcone Civica e Solidale che si è messa in ascolto dei lavoratori perché «Bisogna rispettare la protesta anche quando è scomoda per dire no ad antiche logiche padronali che pensavamo fossero superate in epoca moderna. Lo sciopero di massa di massa deve interrogarci». 

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