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Idea di bellezza - Il male. Perché non va mai fatto.

La riflessione, tra storia, filosofia e religione, parte dal mito di Pandora e arriva all'esperienza personale. Alla fine, la storia dimostra che il male si finisce, lasciando spazio all'equilibrio vero, il bene.
Il concetto del “male” è uno di quei temi che richiede estrema delicatezza. Parlarne troppo dettagliatamente potrebbe produrre effetti controproducenti. Sai perché? Lascia che ti racconti una storia dell'antica Grecia, un racconto che ho rielaborato con qualche licenza poetica rispetto all'originale:
C'era una volta una giovane donna di nome Pandora, in possesso di un vaso meraviglioso. Un vaso così splendido e perfetto da sembrare incapace di contenere qualcosa di negativo. Le era stato severamente proibito di aprirlo, poiché al suo interno si diceva fossero racchiusi mali inimmaginabili.
“Guarda, Pandora, quanto è splendido il tuo vaso!” risuonavano le voci nella sua mente. “Solo le cose più belle, i doni migliori degli dèi, possono appartenere a te. Sei bellissima, Pandora, degna di confrontarti con Afrodite stessa! Leggi qui, cosa c'è scritto sul vaso? ‘Aprimi subito’, non è forse così? Oh, Pandora, cosa farai? Non vuoi sapere cosa contiene? Dentro troverai solo il meglio!”
Affascinata dalla bellezza del vaso e dalle voci seducenti che sembravano esortarla ad aprirlo, Pandora pensava che un oggetto così attraente non potesse nascondere nulla di male. Un pensiero subdolo si insinuò nella sua mente: “Oh, Pandora! Sei la più bella di tutte! Non potrai mai fare nulla di sbagliato. Ascolta un dio che ti parla: apri il vaso e scoprirai il meglio di tutto.”
Pandora, convinta che l'idea di aprire il vaso fosse sua, ignorò ogni dubbio e sollevò il coperchio. In un istante, una nube scura si sprigionò dal vaso, diffondendosi rapidamente nella sua casa e poi in tutta la città. Il panico avvolse le persone; la gentilezza si trasformò in maldicenze e litigi. Pandora capì, troppo tardi, che ignorare il divieto era stato un errore irreparabile. Quel vaso, bello all'esterno, doveva rimanere chiuso.
Cosa ci insegna questa storia? Due lezioni fondamentali.
Primo, che l'apparenza può essere ingannevole. Il vaso di Pandora, splendido all'esterno, nascondeva grandi mali al suo interno. Similmente, molte cose nella vita appaiono innocue o desiderabili, ma celano pericoli nascosti. Questo ci ricorda l'importanza di andare oltre la superficie per comprendere la vera natura delle cose.
Secondo, il male si presenta spesso sotto mentite spoglie. In termini religiosi, potremmo dire che si manifesta sub specie boni, cioè sotto l'apparenza del bene. Seduce con la promessa di qualcosa di desiderabile, come nel caso di Pandora, che credeva di diventare “più bella” e “degna degli dèi” aprendo il vaso. Ma alla fine, anche questa promessa era un'illusione, una menzogna.
C'è un'altra riflessione sul male: nella mia esperienza, credo che il male primordiale sia la superbia. La superbia è la tendenza umana a ritenersi superiori agli altri, a meritare più rispetto, più stima o più onore. Questo concetto è radicato in molte tradizioni filosofiche e religiose, che spesso considerano la superbia la radice di molti altri mali.
Nella teologia cristiana, ad esempio, la superbia è vista come il peccato di hybris che ha portato alla caduta di Lucifero. “Non lo servirò”, disse con arroganza il primo degli angeli caduti, Satana, il nemico per eccellenza dell'uomo. Questa superbia, questa ribellione contro Dio, è considerata l'origine di ogni male.
Ma perché la superbia è così pericolosa? Perché spinge l'essere umano a perdere la capacità di vedere la realtà in modo obiettivo. Il superbo si considera migliore degli altri, anche quando commette errori, mettendo il proprio interesse sopra quello della collettività. Una società dominata dalla superbia individuale diventa fragile, incapace di sostenersi nel tempo.
Se il male si presenta sotto l'apparenza del bene, come possiamo contrastarlo? Immagina una società in cui pochi individui, superbi ed egoisti, sfruttano le risorse degli altri e “elargiscono” il male sotto forma di disuguaglianza e oppressione. È una società destinata al collasso.
Pensa alla Francia del XVIII secolo o alla Russia del XX secolo. In entrambi i casi, le rivolte furono il risultato di una disuguaglianza estrema, dove pochi vivevano nel lusso a scapito della maggioranza. Una società profondamente ingiusta non può durare molto a lungo.
Cosa voglio dire con tutto questo? Che il male, per quanto potente possa sembrare, non avrà mai l'ultima parola. Alla fine, la storia dimostra che il male si finisce, lasciando spazio all'equilibrio vero: il bene.
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