I nomi
Icm rinnova il direttivo: il presidente è il fisico Andrea Vacchi. «Obiettivi distretto e Agenzia della Fratellanza»

Tra i nomi quelli di Massimiliano Zollia, Vanni Feresin, Elena Guerra, Giuliana Parotto e Romeo Pignat. Il sostegno del sindaco Ziberna.
Icm cambia volto e lo fa con il nuovo direttivo, presentato ufficialmente questa mattina, 16 luglio, nella Sala Bianca del Municipio di Gorizia: a prendere le redini del sodalizio è Andrea Vacchi che sarà presidente e segretario amministrativo. Fisico sperimentale nato a Bologna, abita a Gorizia dal 1990 dove si è trasferito dopo una lunga esperienza in Svizzera e negli Stati Uniti. Da maggio 2025 è il nuovo presidente dello storico sodalizio: accanto a lui il vicepresidente, Massimiliano Zollia, Vanni Feresin, segretario generale, e i membri del Consiglio Elena Guerra, Giuliana Parotto e Romeo Pignat.
«La designazione è stata fatta per garantire continuità all’Icm e alla sua progettualità, cercando di valorizzare competenze complementari, umanistiche, scientifiche, imprenditoriali, creative, ai fini della massima apertura culturale e operatività dell’istituto», hanno raccontato. Punti focali del programma nel breve futuro saranno la valorizzazione del Distretto Culturale Europeo e l’avvio dell’Agenzia della Fratellanza. Tutti grandi cavalli di battaglia da anni dell’Istituto che punta di rilanciarli grazie alla Capitale Europea della Cultura.
Alla presentazione ufficiale era presente anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che ha ricordato uno dei momenti più significativi dell’attività dell’istituto: «Ricordo sempre con piacere quando Icm portò Ungaretti a Gorizia, cinquant’anni dopo le battaglie sul San Michele. Quei luoghi che erano sassi, trincee e filo spinato erano tornati rigogliosi: la natura ci dice che si può rinascere da qualunque tragedia, anche quando una comunità sovranazionale tocca il fondo con la sua stupidità».
Ziberna ha sottolineato il valore del lavoro portato avanti nel tempo da Icm: «Persone che con grande intelligenza si sono messe insieme, con pubblicazioni e conferenze, per essere visionarie, accompagnando i sindaci lungo il percorso che ci ha portati alla Capitale europea della cultura. Temevo che Icm finisse come tante associazioni, che si sfilacciano e chiudono. Invece oggi posso dire che siamo nella stessa squadra».
Alla guida dell’istituto è stato nominato Andrea Vacchi, che ha tracciato la rotta per i prossimi mesi: «Abbiamo voluto dare vita a un nuovo consiglio direttivo con grande entusiasmo, per cogliere la struttura del territorio: culturale, economica e paesaggistica. Non vogliamo limitarci alla cultura, Icm crede in una visione più ampia, che possa leggere i movimenti e le increspature del presente. In questo quadro ci affianchiamo naturalmente al progetto del distretto culturale europeo e all’agenzia della fratellanza».
Tra i membri del nuovo direttivo anche Romeo Pignat, che curerà la parte grafica e informativa: «Dobbiamo far respirare gli aspetti più unici di questo confine non-confine, dove si intrecciano identità italiane, tedesche e balcaniche. Il logo di Icm deve poter arrivare di qua e di là del confine: è un sogno e un’aspirazione che va coltivata». A esprimere gratitudine verso chi ha guidato l’istituto finora è stato lo stesso Vacchi: «Ringrazio l’ex presidente Fulvio Salimbeni, figura centrale per la memoria storica di Icm».
Il nuovo segretario generale Vanni Feresin ha annunciato che si sta già lavorando al sessantesimo convegno dell’Istituto, in programma il 20 e 21 novembre: «Abbiamo avviato la collaborazione con i poli liceali e tecnici italiani e sloveni, che saranno coinvolti nelle giornate del convegno».
Anche Elena Guerra ha illustrato le prossime iniziative: «Con il patrocinio di Icm si terrà a Nova Gorica un evento che riprenderà gli atti del convegno del 1966, allora di portata nazionale. È ancora attuale perché parla di amicizia tra popoli e di territori che non devono avere confini. A settembre, inoltre, un incontro di geopolitica sarà inserito all’interno di un festival dedicato ai tabù storici del confine».
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