La guerra tra Russia e Ucraina preoccupa Gorizia: in 200 in piazza

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L'evento

La guerra tra Russia e Ucraina preoccupa Gorizia: in 200 in piazza

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 26 Feb 2022
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Organizzata da due studenti di Diplomazia e cooperazione internazionale, la manifestazione ha avuto risonanza anche tra cittadini e politici locali.

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Oltre duecento persone hanno voluto manifestare la propria contrarietà alle violenze di questi giorni tra Russia e Ucraina anche a Gorizia. A organizzare l’evento nel centrale Parco della Rimembranza due studenti del corso di laurea magistrale in Cooperazione internazionale dell’Università degli Studi di Trieste con sede a Gorizia, Francesco Lipari e Luigi Rubano, che hanno contattato l’Associazione Ucraina Friuli che ha partecipato all’organizzazione. Tante le testimonianze di persone presenti durante tutta la mattinata, come chi mostra i bombardamenti nella propria città natale. Tanti gli studenti ma anche i cittadini, con gli esponenti della giunta e del mondo politico locale.

“Ci sentiamo in dovere di sollecitare il popolo ucraino alla resistenza, non solo fisica, perché ci saranno tanti morti per una guerra ingiusta e sanguinaria voluta da forze esterne. La guerra è sbagliata, sempre e comunque, e i motivi per questa, in particolare, è scoppiata sono futili sono giochi di potere, di energia, di denaro che stanno muovendo le forze”, ha raccontato Francesco Lipari, uno degli organizzatori.

“Qui in Italia abbiamo più di 200mila residenti ucraini e hanno bisogno del nostro supporto e della nostra vicinanza – ha proseguito Lipari – per un conflitto che può avere grossi risvolti anche a livello europeo. L’Ucraina è forte ed è presente e anche noi dobbiamo esserci”.

Lipari si trova, tra l’altro, emotivamente coinvolto nell’intera situazione in quanto la sua fidanzata è ucraina e abita vicino Kiev. “Lei e la sua famiglia sono scappati nell’Ucraina occidentale, tranne suo padre che è dovuto rimanere in zona. Abbiamo paura per lei e spero di poterla andare a prendere a breve in Romania”.

“Vogliamo ribadire il nostro No a questa guerra”, ha ribadito Viktoria Skyba dell’Associazione Culturale Ucraina-Friuli. La situazione è drammatica e quasi non dormiamo in queste notti. Il tutto sembra meno problematica in quanto i nostri ragazzi stanno resistendo: pensiamo di vincere questa ingiustizia soprattutto perché tutto il mondo civile è dalla nostra parte, noi siamo nel giusto”. “La Russia è uno Stato terrorista. Chi aveva ancora qualche illusione sul carattere del nostro vicino di casa non può avere più dubbi: è un aggressore il cui scopo è annientare il nostro Stato”, ha concluso.

“Sono qui oggi perché molti membri della mia famiglia si trovano ancora in Ucraina e si trovano con una guerra in casa propria”, racconta Anna Stadnyk, studentessa di Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia. “Sono qui per manifestare contro una guerra inutile e contro una dittatura russa che sta cercando di piegare il popolo ucraino. Dall’Ucraina gli aggiornamenti sono sempre costanti: i miei parenti sono al riparo in questo momento e speriamo che la cosa si risolva solo per il meglio”.

Presente, tra i vari, anche il professor Gianluca Volpi, docente all’Università di Udine di Storia dell'Europa Orientale che ha commentato come “si stia cercando di minare la storia degli altri e di rubarla per propri fini nazionalistici”. L’obiettivo di Putin, secondo Volpi, è quello di “cancellare i risultati di quell’assetto geopolitico che è nato dalla caduta dell’Unione Sovietica ovvero ritornare alla Russia dell’Unione Sovietica quando le bandiere dell’Urss sventolavano su tutta l’Europa centro orientale”.

Putin è “uomo della Guerra Fredda, era un colonnello dei servizi segreti sovietici che ha fatto la gavetta nella Germania dell’Est, una persona preparatissima sulla realpolitik e non uno sprovveduto e non una persona sottovalutabile”, ha concluso Volpi.  

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