LA CERIMONIA
Tra gratitudine e speranza: San Canzian celebra la Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus

Piantato il quinto Bagolaro nel Parco del Respiro di Begliano. Il Prefetto Fedullo, «non solo dolore ma momento che ha richiesto di rafforzare l’impegno collettivo».
Ancora una volta, è stato il “Parco del Respiro” di Begliano – frazione di San Canzian d’Isonzo - ad ospitare la cerimonia in occasione della Giornata Nazionale in memoria di tutte le vittime da Coronavirus. Presenti il sindaco Claudio Fratta, il Prefetto Ester Fedullo, la Protezione Civile Comunale, una rappresentanza dell’associazione Attic di Staranzano, il parroco don Francesco Fragiacomo, la Polizia Locale con il Gonfalone Comunale e i Carabinieri della locale Stazione. Hanno partecipato anche una rappresentanza degli infermieri del reparto di Terapia Intensiva che sono stati duramente impegnati durante la pandemia assieme a quelli del Distretto Sanitario locale e il consigliere delegato ai Rioni di Monfalcone, Irene Cristin.
A segnare anche questa giornata è stata la piantumazione del quinto Bagolaro nel parco istituito nella frazione bisiaca. «Per non dimenticare gli avvenimenti tristi e per trarne un insegnamento»: queste sono state le ragioni espresse all’inizio della cerimonia da Alberto Soranzio, consigliere comunale con delega alle manifestazioni istituzionali, che ha fatto riferimento alle morti solitarie e nell’anonimato che purtroppo hanno contrassegnato quel periodo. Nel comune di San Canzian sono state 28 «mentre personale sanitario e amministrazione comunale – continua Soranzio – si sono impegnate a fianco delle persone più fragili». «Ci sono stati esempi encomiabili e una preziosa gara di solidarietà – ricorda ancora il consigliere – come la nostra Protezione Civile e Attic che hanno supportato molte persone nella gestione quotidiana dell’emergenza».
A portare al centro dell’attenzione le associazioni che si sono prodigate nell’assistenza e nell’aiuto della gente, è stato anche il sindaco Fratta che ha riferito di «Istituzioni e persone unite» e del Coc – il Centro Operativo Comunale – «in prima linea con tutti i mezzi possibili». Una riflessione su quello che ha definito «un periodo tragico» è stata proposta dal prefetto di Gorizia che ha esortato i presenti a riflettere sui valori di vicinanza e altruismo dimostrati concretamente in una grave fase come quella vissuta. «È stato un periodo segnato dai Comuni che sono stati in prima linea con il supporto importantissimo delle Forze dell’Ordine e dell’Azienda Sanitaria». Il «fare squadra» è stato il valore che ha pure richiamato Fedullo la quale ha ricordato che anche la Prefettura è stata al fianco degli Enti Locali.
«È stato un periodo che non ha consegnato solo dolore ma che ha chiesto di rafforzare l’impegno collettivo – conclude il prefetto – la piantumazione dell’albero è un segno di speranza. Valori come la solidarietà e la condivisione sono importanti ed una garanzia». Di «avere cura della comunità» ha riferito Erica Paoletti in rappresentanza di Attic, realtà che ha fornito aiuti pratici e concreti tra Monfalcone, Staranzano e i comuni limitrofi come quello di San Canzian. Il parroco don Francesco Fragiacomo ha impartito la benedizione ricordando che quanto vissuto «è stata una prova che è servita all’umanità per crescere e conoscere la fragilità come momento in cui viene fuori il meglio di noi».
Foto di Francesca Diviacchi
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