La grande festa per il Natale ortodosso a Gorizia, le comunità animano la città

Le grandi feste per il Natale ortodosso, le comunità animano Gorizia

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Le grandi feste per il Natale ortodosso, le comunità animano Gorizia

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 07 Gen 2023
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Ieri il corteo per le vie della città, la cerimonia serbo-ortodossa nella chiesa di Kromberk con profughi ucraini. Le foto.

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Nel giorno della Vigilia di Natale ortodossa – che coincide con quello dell’Epifania cattolica – sono stati due i principali punti di ritrovo dei cristiani ortodossi nel Goriziano transfrontaliero: la chiesa di Sant’Antonio di Gorizia per la comunità macedone e la chiesa della Santissima Trinità di Kromberk per i serbo-ortodossi. In città, peraltro, si è svolta anche la prima processione di fedeli del rito macedone, che ha visto, nel pomeriggio, diverse decine di persone sfilare per le vie del centro intonando il canto “Večniot Bog” (Вечниот Бог) per annunciare la nascita di Gesù.

A guidare il corteo, composto prevalentemente da residenti nella Goriška e originari della Macedonia del Nord, è stato Dejan Milovski da Capodistria, pope di riferimento della comunità che vive nell’area tra il Litorale sloveno e la provincia di Udine, al quale si è aggiunto, come sacerdote ospite, Dončo Ivanov. I più giovani reggevano delle stelle di cartone per indicare simbolicamente la via per raggiungere la grotta – rappresentata in miniatura alla testa del corteo – in cui nacque, più di duemila anni fa, il fondatore del culto cristiano. Al termine della processione, i fedeli si sono raccolti nella chiesetta di piazza Sant’Antonio.

Qui, alle 16, Ivanov ha officiato la messa natalizia subito dopo aver distribuito dei doni ai bambini presenti. Chiesa che, da diverso tempo ormai, è diventata il punto di riferimento di questa comunità, denominata “Santi Apostoli Pietro e Paolo”, essendo il luogo in cui un paio di volte al mese – grazie alla disponibilità dell’Arcidiocesi – viene celebrata la messa secondo il rito ortodosso. Al suo interno, oltre ai tipici candelieri votivi caratterizzati dalla base in sabbia, è possibile ammirare anche una serie di icone donate alla comunità da alcuni fedeli, conferendo così la particolare atmosfera mistica che si può trovare nelle chiese in Grecia o in Europa orientale.

Essendo il mondo ortodosso composto da più Chiese autocefale, la principale comunità del territorio, quella di fede serbo-ortodossa, si è invece ritrovata a Kromberk, dove fin dagli anni Ottanta ha nella chiesa della Santissima Trinità il proprio principale luogo di culto. Qui diverse centinaia di persone hanno partecipato alle due messe delle 6 e delle 10 di sera, entrambe celebrate dal pope Jerej Miroslav Ćirković. Come segnalato da Sladan, un rappresentante tolminotto della comunità serbo-ortodossa, quest’anno è stato registrato anche un incremento del numero di partecipanti dovuto alla presenza di diverse famiglie di profughi provenienti dall’Ucraina.

Il prossimo appuntamento sarà il Capodanno (Стара Нова година), nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del nostro calendario. Con l’introduzione del calendario gregoriano, nel 1582, la spaccatura tra il mondo cristiano cattolico e quello ortodosso si allargò ulteriormente anche in riferimento alla data del Natale. Nel mondo ortodosso, infatti, il Natale continua a cadere sempre il 25 dicembre, ma secondo il calendario giuliano corrisponde al nostro 7 gennaio. E mentre dal fronte della guerra in Ucraina giungono notizie di una tregua di 36 ore proclamata da Vladimir Putin per celebrare il Natale ortodosso, non sono mancati i festeggiamenti anche nel Goriziano transfrontaliero, per vocazione non solo multiculturale, ma anche multiconfessionale.

Foto Daniele Tibaldi

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