la situazione
Granchio blu nei piatti a Gusti, venduti 200 chili in agosto in Fvg

La presenza del crostaceo sta provocnado forti difficoltà al comparto ittico, con un impennata del costo in pescheria: è servito alla festa di Gorizia.
Interviene anche Coop Alleanza 3.0 sul dilagare nei mari italiani del granchio nuotatore, più noto ormai come granchio blu, che sta mettendo a dura prova parte del settore ittico determinando anche l’intervento del Ministero dell’Agricoltura. Lo fa a margine di un appuntamento organizzato da Legacoop Veneto, tenutosi oggi a Marghera, nel Veneziano, in cui sono stati dibattuti i risultati dell’“Indagine regionale sulla conoscenza del settore ittico e sulla propensione al consumo di prodotti della pesca e dell’acquacoltura in Veneto”, condotta da Legacoop Veneto e Isfid Prisma.
La presenza del crostaceo ha provocato e sta continuando a provocare forti difficoltà al comparto ittico, specialmente lungo le coste dell’Alto Adriatico, coinvolgendo direttamente il litorale del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e della Romagna. Aree in cui sono molto diffuse le culture di mitili e molluschi, che il granchio blu consuma in grande quantità anche a causa dell’assenza, nei nostri mari, di un predatore naturale che ne controlli la crescita. Come è noto, già ora questo fenomeno sta provocando ingenti criticità agli operatori del settore, spiega la cooperativa.
In Friuli Venezia Giulia, da gennaio a tutto luglio il granchio blu era praticamente assente in regione, con solo un reparto servito di pescheria che lo aveva in assortimento. Ad agosto la copertura nei reparti pescheria era invece quasi completa, con 15 negozi su un totale di 17 in regione. Anche per quanto riguarda le vendite, che nei primi 7 mesi dell’anno praticamente erano assenti, c'è stata un’impennata che ha superato i 200 chili in agosto. Complice anche questo exploit, l'animale è tra le specialità offerte a Gusti di frontiera, a Gorizia, con sugo e polenta (nella foto).
Per queste ragioni, il Ministero ha stanziato 2,9 milioni di euro –si legge sul sito del dicastero– “per fronteggiare il problema, consentendo agli operatori del settore di non avere spese per lo smaltimento di questo animale”. A queste problematiche complesse, Coop Alleanza 3.0 sta lavorando per dare risposte cooperative che tutelino i suoi fornitori di prodotti ittici – di mitili e molluschi in particolare – che non solo sono interlocutori essenziali per la grande distribuzione, ma rappresentano un importante tassello dell’economia e dell’indotto dei loro territori.
A tale riguardo, Ezio Redeghieri, Specialista politiche di filiera e territoriali di Coop Alleanza 3.0, ha dichiarato che l'azienda è vicina al comparto produttivo soprattutto in questa fase di difficoltà, provocata al settore dall’invasione del granchio blu, e lo facciamo in modo cooperativo cercando di rendere la filiera all’acquisto del settore ittico la più corta possibile e valorizzando al meglio le produzioni tipiche e locali e stando sul mercato in modo sostenibile per tutti gli attori della filiera. In quest’ottica deve anche essere letta la messa in vendita nelle nostre pescherie del granchio blu sia fresco che lavorato»
Per quanto riguarda la proposta commerciale sul granchio blu, Coop sta consolidando una filiera di approvvigionamento e consumo sempre più ampia: A partire da giugno - anche per via del clamore mediatico attorno al granchio blu e della competitività del suo prezzo al chilo, che sui banchi di Coop Alleanza 3.0 va da un range tra 5,60 e 5,90 euro - la richiesta di questo crostaceo da parte di soci e consumatori è cresciuta in modo esponenziale, anche nei negozi della cooperativa nei cui banchi serviti della pescheria esso è presente.
Foto Daniele Tibaldi
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