LA SERATA
Grado, la testimonianza di don Alberto Ravagnani ospite della 'Festa di Avvenire': «I social possono avvicinare a Dio»

Campo Patriarca Elia ha accolto il giovane sacerdote influencer che ha dialogato con il giornalista Matteo Liut su fede, sport e comunicazione nell'era digitale.
È iniziata con una serata di grande ispirazione la nuova edizione della “Festa di Avvenire”, che ieri, venerdì 27 giugno, ha accolto a Grado don Alberto Ravagnani, il sacerdote brianzolo diventato negli ultimi anni uno dei volti più seguiti sui social tra i giovani italiani.
Nella splendida cornice di Campo Patriarca Elia, davanti alla Basilica di Sant’Eufemia, don Alberto ha dialogato con Matteo Liut, giornalista di Avvenire, offrendo spunti di riflessione su come la fede possa essere vissuta e comunicata anche nell’epoca digitale.
«I social possono essere un luogo di superficialità – ha detto – ma anche un’opportunità per incontrare domande profonde. Tutto dipende da come li usiamo: se ci lasciamo guidare dalla verità e dall’autenticità, possiamo trovare Dio anche lì». Ravagnani ha raccontato il suo percorso personale, nato quasi per caso durante il periodo della pandemia, quando decise di iniziare a registrare brevi video per rimanere vicino ai ragazzi della sua parrocchia. Da lì, la crescita esponenziale della sua presenza su Instagram, YouTube e TikTok, fino a diventare un punto di riferimento nazionale.
Un tema centrale della serata è stato il valore dell’impegno e della fatica, anche nello sport, come palestra di vita: «Non possiamo crescere senza accettare la fatica. Anche nella fede serve allenamento: la preghiera, la condivisione, le scelte quotidiane sono piccole sfide che ci aiutano a diventare persone migliori».
Don Alberto ha invitato i giovani presenti a non avere paura di porsi domande, a vivere la fede con libertà e senza stereotipi, mettendo in guardia anche dai pericoli di una vita vissuta solo attraverso lo schermo: «Non basta seguire dei profili per sentirsi parte di una comunità: la fede si vive nella concretezza delle relazioni vere, nei gesti quotidiani, nel servizio agli altri.»
L’incontro si è chiuso con un messaggio chiaro: «Essere cristiani oggi non significa chiudersi, ma essere disposti ad incontrare l’altro ovunque, anche nei luoghi meno tradizionali. È questo il senso della missione.»
La “Festa di Avvenire” proseguirà nei prossimi giorni con nuovi appuntamenti. Martedì 1° luglio toccherà al maestro Peppe Vessicchio, che porterà sul palco la sua esperienza tra musica, educazione e cultura popolare. Tutti gli incontri sono a ingresso libero e realizzati con il sostegno di PromoTurismoFVG, della Parrocchia di Grado e dell’Amministrazione comunale.
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