Grado, iniziato l’allestimento del Museo di Archeologia Subacquea dell’Alto Adriatico. Investimento di 3,2 milioni di euro

Grado, iniziato l’allestimento del Museo di Archeologia Subacquea dell’Alto Adriatico. Investimento di 3,2 milioni di euro

I LAVORI

Grado, iniziato l’allestimento del Museo di Archeologia Subacquea dell’Alto Adriatico. Investimento di 3,2 milioni di euro

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 16 Giu 2025
Copertina per Grado, iniziato l’allestimento del Museo di Archeologia Subacquea dell’Alto Adriatico. Investimento di 3,2 milioni di euro

Centro dell’intera operazione è il restauro della Iulia Felix. Percorso di visita sviluppato su due piani. Assieme agli altri siti, si costituirà una triade museale che adeguerà l’Isola agli standard europei.

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Presentato stamattina, lunedì 16 giugno, nella sala consiliare del Comune di Grado, il nuovo progetto di allestimento del Museo dell’Archeologia Subacquea dell’Alto Adriatico. Si parla del secondo lotto di lavori che segue dopo l’adeguamento architettonico ed impiantistico dell’edificio.  «È stato un percorso lungo e non semplice – ricorda il sindaco Giuseppe Corbatto – dopo il Museo della Pesca e quello del Tesoro del Duomo, il nuovo sito completerà la filiera culturale dell’Isola». Si tratta di un intervento di un valore complessivo di 3,2 milioni di euro fortemente voluto dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, che ha provveduto ai finanziamenti e ha lavorato in stretta sinergia con la Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia guidata da Andreiana Contessa che ha riferito della posa della struttura che accoglierà i reperti storici. L’allestimento – tuttora in corso – si concluderà in autunno e il museo verrà inaugurato entro la fine dell’anno. Intanto è in corso la scrittura del bando per partecipare alla gara di ricerca del gestore del bar che nascerà all’interno del polo museale. Il luogo avrà finalità educative, formative e didattiche. Centro dell’intera operazione è il restauro della Iulia Felix, nome che fu attribuito, in onore della regione Friuli Venezia Giulia, alla nave scoperta nel 1986 a sei miglia dalla costa di Grado e recuperata, con il suo ricco carico di anfore, in seguito a una serie di campagne di scavo effettuate dalla Soprintendenza tra il 1987 e il 1999.

Il sopralluogo di stamane
Il progetto ha avuto un'importante accelerazione in questi ultimi anni, come ha sottolinea Andreina Contessa, direttrice del Museo storico e Parco del Castello di Miramare e della Direzione regionale Musei Nazionali. «Un progetto museale definitivo e di allestimento molto diverso dal precedente e aggiornato ai più evoluti criteri di restauro, conservazione e narrazione museale» commenta. Terminato il primo lotto di lavori, impiantistici ed edili, con la supervisione del responsabile unico di progetto, l’ architetto Francesca Condò, sono stati affidati nello scorso mese di maggio i lavori per la realizzazione dell’allestimento al Consorzio stabile Ganosis di Benevento vincitore della procedura di gara. L’intervento si concluderà nel mese di ottobre. Al contempo, è proseguito il restauro della Iulia Felix e del suo carico. «È un traguardo – ha aggiunto Contessa dopo il sopralluogo - reso possibile grazie alla convergenza di tante volontà e professionalità, nonché a un generoso stanziamento da parte del Ministero della Cultura finalizzato alla definitiva conclusione di una vicenda che vede al centro il restauro e la presentazione al pubblico del relitto e del carico della nave romana denominata Iulia Felix. Questo museo intreccerà una serie di rapporti e relazioni con altri musei del Sistema museale nazionale, sviluppato dalla Direzione Generale Musei.

Il progetto museale
Il primo lotto di intervento, con la direzione lavori dell’architetto Massimiliano Rizzitelli, ha riguardato l’adeguamento edilizio e impiantistico dell’edificio. La struttura è stata migliorata dal punto di vista architettonico e funzionale per ottenere maggiore rispondenza e adeguatezza agli standard oggi richiesti sia dal punto di vista energetico sia delle logiche narrative e di allestimento. Il nuovo allestimento, su progetto dell’architetto Rita Rufo, prevede un percorso di visita sviluppato nei due piani dell'edificio. Il piano terra sarà dedicato ai servizi museali che comprendono lo spazio di accoglienza della biglietteria, le aree di deposito, i laboratori, l'aula didattica e gli ambienti per eventi e conferenze. Uno spazio sarà riservato inoltre al racconto della scoperta e allo scavo della Iulia Felix.

Nel primo piano del museo è organizzato il racconto museale che, con un'impostazione narrativa, contestualizzerà la Iulia Felix nel complesso e ricco sistema territoriale e portuale che animava l'Adriatico settentrionale in età romana. La prima sezione tematica sarà dedicata alla descrizione dei paesaggi costieri altoadriatici, rappresentati anche attraverso l'utilizzo di strumenti multimediali appositamente progettati per il museo. Tali ausili renderanno fruibili al pubblico i risultati di un pluridecennale lavoro di ricerca effettuato a più riprese in questo territorio dagli enti preposti alla tutela e alla ricerca. Il gruppo di lavoro che sta collaborando alla redazione dei contenuti è pertanto numeroso e vede la partecipazione attiva anche della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Nella successiva sezione il racconto scenderà nel dettaglio presentando la complessità e la capillarità del sistema portuale che faceva capo ad Aquileia e insisteva sulla laguna: diversi reperti della collezione del museo di Aquileia saranno esposti per restituire il quadro di un sistema insediativo ricco e diffuso, costituito da vie di terra e d'acqua, ville, attracchi, moli, ma anche necropoli e aree sacre. Come detto, l’elemento centrale dell’intero progetto espositivo è la Iulia Felix, che sarà riproposta nell'allestimento ricostruendo la forma originaria dello scafo. Tale complessa operazione di restauro, affidata alla ditta Arguzia s.r.l., che si è avvalsa della supervisione scientifica di Massimo Capulli dell’Università di Udine, è attualmente in corso. Dopo le necessarie operazioni preliminari di rilievo, analisi chimico fisica dello stato di conservazione del legno e consolidamento, è stato realizzato un supporto in acciaio su cui verrà rimontato lo scafo, che consentirà ai visitatori di percepire le dimensioni originali della nave.

Insieme all’imbarcazione il carico e l'equipaggiamento di bordo saranno esposti all’interno di vetrine in vetro e metallo che potranno garantire condizioni microclimatiche stabili e controllate, necessarie per tutelare un patrimonio prezioso. Gli apparati didattici arricchiti da ricostruzioni e apparati virtuali permetteranno di approfondire i temi legati alla navigazione, all’armamento della nave, alla vita di bordo, alla filiera della lavorazione e del commercio del pesce. A conclusione del percorso, studiato per garantire la piena accessibilità di spazi e contenuti, un modello fisico stampato in 3D restituirà ai visitatori, attraverso proiezioni e video-animazioni, la complessa evoluzione del territorio nel corso dei secoli, per poter comprendere meglio i cambiamenti storici, geografici e morfologici che, successivamente all’età romana, hanno portato alla formazione della laguna e alla nascita del castrum altomedievale di Grado. Tale approfondimento storico permetterà di ricucire collegamenti diretti con i contenuti degli altri musei che stanno arricchendo l'offerta culturale di questa parte della regione: dai musei di Aquileia ai musei di Grado dedicati alla storia del centro medievale e alla vita nella laguna.

Una particolare attenzione è stata riservata infine verso gli spazi esterni del museo, la cui vicinanza al mare costituisce un tratto distintivo e caratterizzante. Il passaggio di attraversamento tra città e litorale sarà aperto per rinsaldare il rapporto tra museo e centro cittadino e per favorire la fruizione del museo come luogo di interazione e aggregazione sociale. È in corso di progettazione l'allestimento di altri due spazi strategici da questo punto di vista: il grande terrazzo affacciato sulla diga e la corte che si trova a oriente dell'edificio, che saranno oggetto di un ulteriore lotto di intervento. Dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche, spazi di ristoro e un'area gioco tematica cambieranno il volto del museo, che verrà restituito alla comunità come un luogo di apprendimento e svago in cui godere della bellezza del paesaggio e della ricchezza della sua storia. «Si aggiunge un tassello che compone il sistema museale diffuso che racconta il territorio» così Marta Novello, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. 

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