Grado, in consiglio comunale sabato si decide il futuro di Casa Serena: è scontro

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Il caso

Grado, in consiglio comunale sabato si decide il futuro di Casa Serena: è scontro

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 28 Lug 2022
Copertina per Grado, in consiglio comunale sabato si decide il futuro di Casa Serena: è scontro

OpenGrado punta il dito sulla proposta di nuova gestione con quote comunali. L'assessore Marin difende l'idea, «vogliamo vere un controllo diretto».

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Non c’è solo la calura dell’estate a Grado a scaldare gli animi: nell’ultimo periodo a tenere banco nelle discussioni politiche, all’ultimo punto del consiglio comunale in programma sabato 30 luglio alle 19, ma anche i social e i bar dell’Isola è il futuro della gestione di Casa Serena. La struttura per anziani sarà al centro, come detto, del nono punto dell’assise con le Variazioni di Bilancio, ovvero l’”acquisto quote della società in house providing” e “affidamento gestione integrata” della stessa struttura.

Venerdì è in programma, in Auditorium Biagio Marin, una riunione indetta dal gruppo FdI in consiglio comunale mentre negli scorsi giorni un gruppo di cittadini si è mosso per la raccolta firme. Su sito del Comune, poi, sono comparsi i dati circa “il rispetto del livello di erogazione dei servizi” richiesti proprio dall’ente e forniti dal gestore della Casa di riposo. “Tenuto conto della norma regionale che richiede 100 minuti ospite giorno abbiamo 171 ore assistenza il giorno 21 che per i 99 ospiti presenti ammonta a 103.6 minuti/ospite; 172.5 ore assistenza il giorno 22 che per i 99 ospiti presenti ammonta a 104.5 minuti/ospite; 180.5 ore assistenza il giorno 23 che per i 99 ospiti presenti ammonta a 109.4 minuti/ospite; 179 ore assistenza il giorno 24 che per i 99 ospiti presenti ammonta a 108.4 minuti/ospite; 165 ore assistenza il giorno 25 che per i 99 ospiti presenti ammonta a 100.00 minuti/ospite. Pertanto, seppur in difficoltà ed in presenza di una emergenza pandemica, lo standard regionale di assistenza risulta rispettato”, conclude la nota che alcuni ex componenti dell’ormai defunto Comitato parenti non hanno esitato a definire “poco soddisfacente”.

“Sembra che domani all'Auditorium Biagio Marin, Ritossa e gli altri consiglieri del Gruppo FdI, con un colpo da prestigiatore, tenteranno di estrarre dal cilindro una bianca colomba di pace a rasserenare gli animi inquieti delle gradesi genti”, chiosa l’opposizione in una nota. “La proposta di FdI, in sintesi, potrebbe essere quella di una gestione provvisoria in "in house providing" per poi approdare ad una gestione tramite Azienda speciale”.

“Sebbene la gestione tramite Azienda municipalizzata potrebbe trovarci anche favorevole vogliamo essere molto chiari. È una proposta che arriva troppo tardi ma soprattutto impegni così rilevanti non possono essere mere promesse verbali. Anche perché è un fatto che dalla gestione “in house providing”, una volta approvata, non si potrà uscire con uno semplice schiocco di dita”, sono ancora le parole di Greta Reverdito e Matteo Polo di OpenGrado.

“Allo stesso tempo va rimarcato che questa goffa sterzata rappresenterebbe nei fatti una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessora senatrice e del sindaco Kovatsch”, concludono i due consiglieri.

Non ci sta l’assessore comunale Raffaella Marin: “Abbiamo invitato a una riunione i familiare con le persone che ancora sono ospitate in Casa Serena e spiegato la situazione”, racconta Marin. “Quanto successo non può passare inosservato e noi vogliamo cambiare la situazione attuale”.

Secondo Marin “dove ci sono stati arresti e persone indagate, una gestione esterna dove l’amministrazione comunale non può mettere becco a noi non va bene, vogliamo riprenderci la gestione e poter aver un controllo che abbiamo individuato in una forma chiamata “analoga”, ovvero che il Comune, come socio, ha il controllo diretto sulla struttura”. Un po’ come accade, dunque, con la Farmacia comunale “con un consiglio di amministrazione e un presidente. E un responsabile che ha il controllo, come detto, diretto”, conclude Marin. 

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