Grado, il campanile di Sant’Eufemia non ha rischi strutturali ma rimane sotto osservazione. Urgenti i lavori di restauro

Grado, il campanile di Sant’Eufemia non ha rischi strutturali ma rimane sotto osservazione. Urgenti i lavori di restauro

LA SITUAZIONE

Grado, il campanile di Sant’Eufemia non ha rischi strutturali ma rimane sotto osservazione. Urgenti i lavori di restauro

Di M.Z. • Pubblicato il 20 Set 2025
Copertina per Grado, il campanile di Sant’Eufemia non ha rischi strutturali ma rimane sotto osservazione. Urgenti i lavori di restauro

La perizia conferma che i materiali superficiali necessitano di interventi rapidi. La Parrocchia chiede tempi certi e denuncia i costi aggiuntivi a suo carico. «Burocrazia troppo lenta».

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A Grado, dopo la recente perizia tecnica, l’area transennata attorno al campanile della Basilica di Sant’Eufemia è stata sensibilmente ridotta, permettendo di ripristinare il collegamento tra Calle del Palazzo e Calle Lunga e di rendere nuovamente accessibile il portale principale della Basilica. Nei prossimi giorni sarà inoltre predisposto un tunnel pedonale protetto che consentirà di collegare in sicurezza “le due piazze”. L’intervento è stato possibile grazie alla collaborazione tra uffici comunali e Parrocchia, con il supporto della ditta Edilgrado che ha realizzato gli allestimenti necessari.

La perizia, affidata all’ingegnere Alfredo della Coletta della società Insitu di Trieste, specializzata nella diagnostica strutturale e nei controlli non invasivi, ha rilevato un degrado lieve sulla facciata Nord-Est, nessuna criticità sulla facciata Nord-Ovest e un degrado medio-alto sulle facciate Sud-Est e Sud-Ovest, soprattutto in prossimità delle aperture della cella campanaria. Le analisi hanno confermato che le problematiche riguardano esclusivamente i materiali superficiali e non la stabilità della struttura. Rimane quindi urgente avviare i lavori di restauro e consolidamento per salvaguardare un patrimonio di altissimo valore storico e artistico.

Nonostante siano già disponibili circa 2 milioni di euro stanziati dalla Soprintendenza, si è dovuti ricorrere a una nuova perizia, con un costo di quasi 8mila euro interamente a carico della Parrocchia, oltre alle spese per la messa in sicurezza dell’area. La comunità si augura che questo passaggio possa finalmente accelerare le procedure, consentendo l’avvio degli interventi e restituendo alla città un campanile sicuro e valorizzato.
Lunedì 29 settembre, in occasione della festa liturgica dell’Arcangelo Michele, l' “Anzolo” di Grado, la comunità affiderà a lui la custodia della Basilica e dei fedeli, mentre risuoneranno nel cuore dei cittadini le parole della tradizionale canzone: «Per questo sora 'l campanil per senpre restarè».

Sulla questione monsignor Paolo Nutarelli ha evidenziato come «il nostro Campanile non è solo un’opera d’arte o un punto di riferimento architettonico: è il cuore pulsante della nostra comunità, un simbolo che veglia sulla vita di Grado e accoglie chi arriva sull’Isola. Le difficoltà burocratiche e i costi imprevisti affrontati non devono spegnere la speranza: al contrario, ci spingono a guardare avanti con fiducia. Il fatto che le criticità riguardino solo lo stato superficiale dei materiali e non la struttura è un dato conclamato, come dimostrano le numerose segnalazioni inviate alle autorità competenti. Quanto accaduto in queste settimane è un chiaro invito a non rimandare più gli interventi. Ora attendiamo con pazienza e determinazione che le pratiche si sblocchino e i lavori possano finalmente partire».

«Ci rammarica - conclude - soprattutto la lentezza burocratica, visto che i fondi sono già disponibili, e l’impatto economico che questa situazione sta avendo sulla Parrocchia. Facendo una battuta, il campanile è di tutti, ma chi paga è solo la Parrocchia. A parte le battute, speriamo che questa vicenda possa accelerare il percorso di consolidamento. Desidero inoltre ringraziare le tante persone, insieme all’amministrazione comunale, che con professionalità e passione ci stanno dando una grande mano nel gestire questa emergenza».

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