l'annuncio
Grado aspetta il Museo di archeologia subacquea, tesori degli abissi nel 2025

Conclusi l'adeguamento architettonico e impiantistico, verrà esposto anche il relitto restaurato della Iulia Felix. Si avvicina l'apertura dopo anni di attesa.
Nella giornata di ieri ha avuto luogo un sopralluogo tecnico al Museo di archeologia subacquea dell’Alto Adriatico di Grado, la cui apertura è prevista per l'inizio del 2025. La visita si è svolta alla presenza dei tecnici, del direttore della Direzione regionale musei del Friuli Venezia Giulia Andreina Contessa, del commissario straordinario del Comune di Grado Augusto Viola, della responsabile del Museo archeologico nazionale di Aquileia Marta Novello alla quale è affidata la direzione scientifica dell’allestimento e dell’architetto Francesca Condò, responsabile unico di progetto e coordinatore generale della progettazione.
Si è intanto concluso il primo lotto dei lavori finalizzati all’adeguamento architettonico e impiantistico dell’edificio museale. Attualmente è in corso la procedura per l’affidamento delle opere di allestimento.
I rilievi del sopralluogo
Durante il sopralluogo, la delegazione ha constatato lo stato di avanzamento dell’opera e le novità di progettazione, poiché si è appena concluso il primo lotto dei lavori finalizzati all’adeguamento architettonico e impiantistico dell’edificio museale ed è attualmente in corso la procedura per l’affidamento delle opere di allestimento.
Si tratta di un intervento fortemente voluto dalla Direzione generale musei del Ministero della Cultura, che ha provveduto ai finanziamenti e ha lavorato in stretta sinergia con la Direzione regionale musei del Friuli Venezia Giulia.
Grazie alla comunione di intenti tra gli istituti del Ministero della cultura e il Comune di Grado, le attività sono riprese nel 2020 con l’istituzione di un gruppo di lavoro per il coordinamento delle azioni finalizzate alla messa a norma dell’immobile, al completamento della progettazione e all’esecuzione dei lavori. Sono stati istituiti un Comitato Scientifico (composto da Andreina Contessa, con il ruolo di presidente Barbara Davidde, Andrea Camilli, Rita Auriemma, Marta Novello, che ha la direzione scientifica dell’intervento) e un tavolo tecnico (composto da Francesca Condò, Marta Novello, Giorgia Musina, Elena Braidotti e Marta Novello) con compiti operativi e di supporto alla progettazione.
L’attività congiunta del gruppo di lavoro così costituito, a fronte dell’assegnazione delle somme necessarie alla realizzazione del progetto da parte del Ministero della Cultura alla Direzione regionale Musei del Friuli Venezia Giulia, in qualità di stazione appaltante, ha portato alla definizione di un serrato cronoprogramma delle attività di progettazione e di realizzazione dell’intervento. Centro dell’intera operazione è il restauro della Iulia felix, nome che fu attribuito, in onore della regione Friuli Venezia Giulia, alla nave scoperta nel 1986 a sei miglia dalla costa di Grado e recuperata, con il suo ricco carico di anfore, in seguito a una serie di campagne di scavo effettuate dalla Soprintendenza tra il 1987 e il 1999.
Il sopralluogo
Ha permesso di condividere i prossimi passi da compiere e constatare lo stato dell’opera, che permetterà - come ha sottolineato il commissario Augusto Viola - «di realizzare un percorso museale fatto da una trilogia di musei - museo della pesca e della civiltà lagunare, il museo del Tesoro della Basilica e il museo di archeologia subacquea - che presenterà Grado nella sua essenza più storica e culturale. Questo Museo – ha aggiunto il commissario – con un espediente di allestimento unisce il mare alla città, attraverso un passaggio interno che collega alla Diga la piazza Donatori di sangue, dove si trova il monumento storico della Fontana e dove è in procinto di essere realizzato un appropriato arredo urbano. Nel Museo c’è anche una caffetteria che permetterà al pubblico di fare una sosta davvero godibile vista mare».
Il progetto ha avuto un'importante accelerazione in questi ultimi tre anni, un aspetto sottolineato da Andreina Contessa, direttore del Museo storico e Parco del Castello di Miramare e della Direzione regionale Musei «un progetto museale definitivo e di allestimento molto diverso dal precedente e aggiornato ai più evoluti criteri di restauro, conservazione e narrazione museale. Terminato il primo lotto di lavori, impiantistici ed edili stiamo partendo con la gara per l’allestimento, che è quello definitivo approvato dal Comitato Scientifico. Nel contempo, va avanti tutta la fase del restauro dei reperti della Iulia Felix: abbiamo già lo scheletro che potrà accogliere il relitto per essere ammirato dal pubblico nella primavera del 2025».
«È un traguardo – ha aggiunto Contessa nel corso del sopralluogo - reso possibile grazie alla convergenza di tante volontà e professionalità, nonché a un generoso stanziamento da parte del Ministero della Cultura finalizzato alla definitiva conclusione di una vicenda che vede al centro il restauro e la presentazione al pubblico del relitto e del carico della nave romana denominata Iulia Felix. Questo museo intreccerà una serie di rapporti e relazioni con altri musei del Sistema museale nazionale, sviluppato dalla Direzione Generale Musei».
Per esporre la protagonista dell’allestimento, la Iulia Felix, è stato congeniato un innovativo “scheletro” di acciaio, una vera e propria esclusiva della museologia. Ma al centro dell’esposizione, come spiega Marta Novello, responsabile scientifica di questo nuovo museo «l'imbarcazione verrà ricostruita all'interno di un percorso che permetterà al visitatore di comprendere il contesto storico e culturale in cui si svolsero i suoi viaggi. Grazie all’esposizione dei materiali del carico e ad altri reperti provenienti dall'articolato sistema portuale diffuso che faceva capo alla città romana di Aquileia potremo avere la percezione del ricchissimo contesto economico e commerciale che fu l'alto Adriatico durante l'età romana».
Il progetto museale
Il primo lotto di intervento è stato completato proprio in questi giorni, con la direzione lavori dell’architetto Massimiliano Rizzitelli, e ha riguardato l’adeguamento edilizio e impiantistico dell’edificio. La struttura è stata migliorata dal punto di vista architettonico e funzionale per ottenere maggiore rispondenza e adeguatezza agli standard oggi richiesti sia dal punto di vista energetico sia delle logiche narrative e di allestimento.
Il grande spazio di ingresso/biglietteria predisposto al piano terra è direttamente accessibile sia dal lungomare sia dal centro cittadino, grazie alla riapertura del percorso di collegamento che attraverso l'atrio del museo conduce alla passeggiata panoramica, secondo una soluzione già proposta nel progetto originale. Lo scambio con la vita cittadina sarà inoltre potenziato dal nuovo spazio caffetteria scenograficamente affacciato sulla terrazza del primo piano che permetterà di organizzare eventi legati alla vita del Museo.
La gara per l’affidamento dell’allestimento consentirà di adattare i due livelli dell’immobile alle diverse funzioni museali. Il piano terra sarà attrezzato a deposito, in ambienti per manifestazioni e conferenze, laboratori per attività educative e spazi dedicati al racconto della scoperta della Iulia felix dotati di apparati multimediali.
L’itinerario di visita principale si svilupperà nei grandi ambienti del primo piano, scenograficamente affacciati sul lungomare, dove troverà posto la Iulia felix. La scelta di allestire l’imbarcazione al primo piano, con la dotazione di bordo e il suo carico, è stata dettata dalla volontà di farne il fulcro di una nuova narrazione museale che permetterà di comprendere il contesto storico in cui si svolgeva la sua attività e di inserire il museo di Grado entro un più ampio sistema museale dedicato al racconto del territorio Altoadriatico.
Il restauro della Julia Felix
Il relitto della Iulia Felix nave fu scoperto nel 1986 a sei miglia dalla costa di Grado e recuperato dalla Soprintendenza tra il 1987 e il 1999 sotto la guida di Paola Lopreato, con la fattiva collaborazione del Comune di Grado e degli uffici centrali del Ministero. Gli studi realizzati nel tempo da un articolato gruppo di lavoro (fra i quali, oltre alla stessa Paola Lopreato, Piero Dell’Amico, Luigi Fozzati, Edoardo Tortorici, Rita Auriemma, Dario Gaddi, Carlo Beltrame, Massimo Capulli) hanno consentito di inquadrare il relitto come una piccola nave oneraria dedicata al trasporto dei prodotti derivati dalla lavorazione del pesce lungo le rotte del Mare Adriatico nella prima metà del II secolo d.C.
Proprio in questi giorni è stato avviato il montaggio del complesso sistema di supporto progettato dalla ditta Arguzia s.r.l., con la supervisione della direzione scientifica e dell’archeologo navale Massimo Capulli. La realizzazione della struttura rappresenta un momento fondamentale del complesso intervento restauro della Iulia felix, iniziato lo scorso anno e che verrà completato nei prossimi mesi. L’intervento, dopo una dettagliata analisi sullo stato di conservazione dei singoli elementi del relitto, realizzata dall’istituto per la BioEconomia del CNR, ha previsto la pulitura e il restauro di tutti gli elementi lignei.
A partire dalla documentazione disponibile e dalle nuove scansioni 3D, è stato quindi realizzato un modello tridimensionale dello scafo; questo ha costituito la base per la progettazione del supporto, basato su un sistema di ordinate metalliche in acciaio che riportano il profilo delle sezioni dello scafo, su cui verranno rimontati i singoli elementi. La progettazione di tale struttura si è rivelata un’operazione complessa, che ha dovuto contemperare la necessità di adattarsi ai volumi preesistenti del museo con la volontà di garantire la più ampia leggibilità del manufatto: il nuovo sostegno non solo costituisce il supporto per i delicati resti conservatisi ma ha anche la funzione di far percepire al visitatore le dimensioni originali della nave.
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