IL CASO
Grado, anziana affetta da Alzheimer abbandona Casa Serena. Il Centrodestra chiede le dimissioni dell’assessore Reverdito

Domenica Rita Sassano ritrovata sola in strada. La famiglia denuncia l’abbandono e l’opposizione accusa la Giunta: «Decisione amministrativa e politica, non medica».
Il Centrodestra gradese attacca la giunta Corbatto sulla gestione di Casa Serena. Nello specifico, lo fa rendendo pubblica una storia triste che ha visto protagonista una donna residente sull’Isola affetta dal morbo di Alzheimer. Si tratta della signora Domenica Rita Sassano, ospitata nella struttura il 20 maggio scorso. Dopo alcune settimane di ricovero, la donna è stata protagonista di un episodio molto spiacevole: è riuscita ad uscire autonomamente dalla casa di riposo. È stata ritrovata mentre camminava nelle strade cittadine senza alcun riferimento. Non riuscendo a rintracciare Domenica, la sua famiglia ha chiesto spiegazioni al personale che – pare – non essersi accorto dell’accaduto.
Recuperata la madre e insoddisfatti delle reazioni del personale di assistenza operante, i figli Alessio, Antonio e Caterina Lugnan si sono rivolti all’amministrazione comunale che – secondo quanto reso noto nella conferenza stampa di oggi, venerdì primo agosto – non li avrebbe rassicurati né si sarebbe scusata dell’accaduto, bensì avrebbe chiesto alla famiglia di essere più presente nell’assistere l’anziana e di dover pensare a rivalutare la terapia medica necessaria. Sempre secondo quanto riferito dai consiglieri di opposizione schieratisi a difesa del caso, dopo varie riunioni con l’amministrazione – e in attesa di un direttore sanitario, non ancora designato e nominato – i familiari di Domenca si sono visti recapitare un annuncio di dimissioni dell’ospite. Un atto definito «illegittimo e inadeguato» perché non rispettoso delle Leggi nazionali e regionali che invece sono chiamate a tutelare la continuità assistenziale e le sue modalità.
Nella lettera ricevuta da Alessio, Antonio e Caterina – oltre a delle specifiche motivazioni - non sarebbe stata indicata nemmeno la struttura alternativa idonea alla quale dover rivolgersi per far ricoverare il proprio genitore. Mancante anche il parere dell’Unità Valutativa Multidisciplinare. Così i consiglieri Renato Bonaldo e Roberto Marin di Forza Italia, quelli della lista civica “Marin” Sara Monferà e Filippo Marin assieme a Werther Vio e Giovanni Battista Bredeon di Fratelli d’Italia, si sono mobilitati per insorgere contro questa situazione frutto «di una valutazione puramente amministrativa e non medica». L’interpellanza congiunta del Centrodestra sul caso è stata presentata durante l’ultimo Consiglio Comunale. Nelle scorse settimane, ad interessarsene è stata pure l’europarlamentare leghista Anna Maria Cisint. La vicenda si è fortunatamente conclusa positivamente. Infatti, il 30 luglio scorso, l’Asugi ha revocato le dimissioni che erano state «imposte» all’ospite.
«L’Azienda Sanitaria ha chiesto al Comune di fare maggiore attenzione agli ospiti della struttura rafforzando le misure di sicurezza per evitare pericolose uscite dei ricoverati – sono le parole del consigliere Vio – la decisione presa è stata puramente amministrativa e politica. La nostra struttura, di tipo B, è idonea a raccogliere ogni caso. Con quell’atteggiamento il Comune ha rischiato forte sotto il profilo etico. Si è rischiato di veder distrutta una famiglia protagonista di una vicenda assurda e l’aprirsi di un contenzioso giuridico a danno dell’Ente per una mancanza di verifiche interne e di valutazioni umane e morali». Il consigliere azzurro Bonaldo ha riferito di «una situazione strutturale davvero al limite». In via generale ha poi messo in evidenza le carenze sotto il profilo della sicurezza della residenza protetta e delle condizioni di lavoro dei dipendenti della Cooperativa Euro & Promos che da poche settimane gestisce la struttura.
«Oggi, fatti alla mano, dopo un anno di amministrazione Corbatto, nulla è stato fatto. Un mare di pernacchie sta accompagnando l’azione di questa giunta che vuole essere forte con i deboli ma in realtà è debole con i forti». Da parte sua la civica Monferà punta il dito contro i continui contratti a tempo determinato approvati dalla maggioranza per la gestione dei vari servizi e rileva l’aumento dei relativi costi. «In campagna elettorale questa amministrazione aveva promesso la completa riorganizzazione di Casa Serena» fa sapere la consigliera che denuncia «la mancanza di una gara unica, trasparente ed europea per l’affidamento dei servizi».
Servizi che – sempre secondo Monferà - «sono spacchettati e delineano una mancanza di programmazione». Non sono mancati i riferimenti a presunte violazioni del Codice degli Appalti. Oltre a far presente il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale sulla delicata questione, la consigliera di minoranza ha contestato pure il fatto che l’amministrazione ha scelto una centrale di committenza esterna per la gestione della procedura di gara per l’affidamento della gestione. Di «cicatrice indelebile» e «abbandono di un cittadina gradese» ha parlato Bredeon secondo il quale al centro delle attenzioni amministrative va posta la dignità delle persone. Roberto Marin ha invece evidenziato il coraggio avuto dai familiari nel rendere pubblico il caso.
«L’amministrazione comunale è già arrivata al punto di non ritorno, sono alla fine chiedano scusa – dichiara – è evidente che manca la fiducia tra amministratori e comunità». Le conclusioni sono state affidate a Filippo Marin che – dopo aver accusato di negligenza e incompetenza la giunta – ha chiesto le dimissioni dell’assessore competente Greta Reverdito o l’immediata revoca delle sue deleghe da parte del sindaco Giuseppe Corbatto. La richiesta è stata protocollata stamattina da tutte le forze di opposizione. Infine, sembra che sia “sotto monitoraggio” un caso simile. Le verifiche però sono dovute e ancora in corso.
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