Nel Goriziano fioccano le Pastasciutte Antifasciste per il 25 luglio

Nel Goriziano fioccano le Pastasciutte Antifasciste per il 25 luglio

Gli appuntamenti

Nel Goriziano fioccano le Pastasciutte Antifasciste per il 25 luglio

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 23 Lug 2021
Copertina per Nel Goriziano fioccano le Pastasciutte Antifasciste per il 25 luglio

Da Monfalcone a Fogliano Redipuglia fino a Turriaco, che presenterà il murales dedicato a Marino Minin, giovane calciatore caduto tra le fila partigiane nella Seconda Guerra Mondiale.

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È una tradizione che si radica alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quella della Pastasciutta antifascista. Un momento che, dall’Emilia Romagna, negli ultimi anni si è espanso anche ad altre realtà, fino al Goriziano.

“Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo. Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari; il 28 luglio, a Reggio Emilia, i soldati spararono contro gli operai delle Officine Reggiane facendo 9 morti”, racconta l’Istituto Alcide Cervi, del Museo Cervi e della Biblioteca7Archivio Emilio Sereni.

“I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa. Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso”, conclude l’Istituto.

Vari gli appuntamenti il 25 luglio anche nel Goriziano, come detto, a partire dalla città dei cantieri, con Monfalcone Meticcia che organizza una pastasciutta presso il Caffè Esperanto in via Terenziana, 22 a partire dalle 19.

Anche la sezione di Fogliano Redipuglia, per il secondo anno di fila, propone l’evento alle 19.30 presso la trattoria “Al Chiosco” di via Terza Armata 50 a Redipuglia.

Manifestazione ben più articolata a Turriaco, dove l’area sportiva, sabato 24 luglio, ospiterà la presentazione del progetto partecipato che nel 2019 ha portato alla realizzazione di un murales sulla recinzione del campo sportivo di Turriaco da parte degli ospiti del Centro di accoglienza per richiedenti asilo. Un intervento partito dalla pulizia e restauro delle superfici, da una serie di incontri formativi sui principi della Costituzione italiana e sulla storia locale, dal confronto e dalla condivisione delle idee che hanno reso possibile la traduzione in immagini di temi quali la solidarietà e la libertà, la fratellanza e la pace.

“Valori che caratterizzano l’antifascismo e che hanno ispirato la scelta resistenziale di Marino Minin, giovane caduto partigiano e calciatore a cui è intitolato lo stadio di Turriaco. Nel centenario dalla nascita, si ricorda la sua figura di sportivo e centrattacco a Turriaco, a Siena e a Poggibonsi”, precisa la locale sezione dell’Anpi.

“Le scelte e le vite di altri calciatori, tra gli altri Armando Frigo (Vicenza, Fiorentina, Spezia), Renato Marchiaro (Juventus, Nizza, Biellese), Bruno Neri (Fiorentina, Lucchese, Torino) e i friulani Severino Feruglio (Livorno, Udinese e Triestina) e Mario Sdraulig (Udinese, Bologna, Verona), vengono raccontate da Edoardo Molinelli”, proseguono.

Toscano e membro del collettivo Minuto Settantotto, che ha una sua rubrica fissa su Il Fatto Quotidiano, è l’autore del volume «Cuori Partigiani. La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana», nel quale le vicende dei calciatori partigiani danno un contributo alla comprensione della Resistenza come fenomeno di popolo.

L’iniziativa si conclude con una “pastasciutta antifascista”, che ripropone quanto avvenuto il 25 luglio 1943 in piazza a Campegine, allorché la famiglia Cervi decise di festeggiare pubblicamente la caduta del fascismo assieme alla gente del paese. In tempo di guerra e ristrettezze, “Il più bel funerale del fascismo” secondo una limpida definizione di Alcide Cervi.

Domenica, anche Ruda ospiterà l'evento dalle 11.30, con l'apertura chioschi. Alle 12.30 inizierà la distribuzione pasta e acqua a cinque euro, presso il parco dell'Unità di via Torre. Prenotazione obbligatoria. L'organizzazione è gestita da ArciGong e il team della festa dell'unità di Ruda, ossia la locale sezione del Partito democratico.

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