UN SEGNO DI SPERANZA
Gorizia, l’Ulivo della Pace trova casa nel piazzale di Casa Rossa

Un invito al dialogo, l’albero sarà piantato il 29 ottobre dai rappresentanti di cinque religioni per inaugurare il primo Festival Interreligioso di Go! 2025.
Ha quarant’anni ed è ricco di frutti verdi. Il colore della speranza. È l’Ulivo della pace, giunto ieri a Gorizia, nel piazzale di Casa Rossa, a pochi passi dal confine, dov’è stato “collocato” dall’impresa Goni in un’aiuola in attesa della piantumazione definitiva da parte dei rappresentanti di 5 diverse religioni, cristiano-cattolica, musulmana, ebraica, buddista e cristiano-metodista, che avverrà il 29 ottobre, nella cerimonia di inaugurazione del primo festival interreligioso di Go! 2025 che si protrarrà fino al 2 novembre.
Com’è stato rimarcato più volte, l’Ulivo della pace, che ha trovato un convinto sponsor in Enel “nell’ambito delle azioni volte a sostenere lo sviluppo sociale e la sensibilizzazione ambientale, elementi fondamentali per la pace”, assume un grande valore simbolico, a ricordare la storia di due comunità che attraverso il dialogo sono riuscite a costruire un laboratorio di pace in un territorio che la Seconda guerra mondiale aveva dilaniato, fisicamente, umanamente e socialmente. Partendo da memorie divise si è deciso di unire le forze e condividere l’impegno per dare un futuro di speranza e di progresso alle giovani generazioni trasformando il confine in un luogo di incontro.
Un messaggio raccolto e riconosciuto dall’’Europa che ha assegnato alle due città il titolo di Capitale europea della cultura. Ed è su questo solco che si colloca il primo Festival interreligioso, grazie all’impegno delle organizzazioni religiose che, coordinate dal Comune, hanno costruito assieme un programma di grandissimo interesse con spettacoli, forum e mostre che sarà aperto con lo scrittore Paolo Mieli il 29 ottobre in Auditorium.
In realtà il festival partirà già il 23 ottobre con la mostra “l’eredità della vita, il clima è una scelta, salviamo il futuro” che sarà inaugurata alle 11 mentre i giorni successivi, dopo l’inaugurazione del 29 ottobre, saranno particolarmente ricchi con spettacoli come Love’s Kamikaze, Borderless Singing, Cerimonia dei dervisci rotanti, Nathan il saggio e il Concerto per la pace con Gen Rosso e diversi forum, anche al femminile in cui religione e ambiente si intrecciano in un confronto a più voci dove il punto di vista diverso diventa una ricchezza e non un motivo di contrapposizione.
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