l'esposizione
L'arte della Laguna a Gorizia, in municipio il presepe di Grado

Rassegna tra il municipio e sala Dora Bassi. Ziberna: «Presepe simbolo di resistenza».
Arriva da Grado il grande presepe installato nell’atrio del municipio. Questa mattina, è stato presentata la natività collocata a Gorizia, ad opera dell’artista Lorenzo Boemo che sarà esposto fino all’Epifania. Non sarà l’unica rappresentazione presente negli spazi del Comune, tanto che nel parco sarà ammirabile quella realizzata da Sonja Maligoj dell’associazione Skultura 2021 di Sant’Andrea. Immancabili anche i lavori di frate Oreste Franzetti, cappuccino che da tempo realizza presepi in città.
Questi sono esposti nelle vetrate di sala Dora Bassi, insieme a quelli di Giorgio Burgnich, definito il “mastro Geppetto” goriziano grazie al suo amore per i tronchi. Raffigurazioni nate grazie anche a sua moglie, che non manca di supportarlo nella preparazione. “C’è un forte movimento nella società internazionale - ha commentato il sindaco, Rodolfo Ziberna, presentando le opere - che vorrebbe cancellare la cultura cristiana, in nome di un falso senso di inclusione e il presepe è il simbolo della nostra resistenza”.
La natività principale, esposta all’ingresso di Palazzo Attems-Santa Croce, raffigura il centro storico dell’Isola d’oro, ossia Campo San Niceta riconoscibile dai lampioncini, dalle tende sulle finestre, dal selciato presente nella piazza centrale. Tra calli e campielli, prende forma la sacra famiglia e ciò che gli ruota attorno. A poca distanza, l’opera di Maligoj è il frutto di un impegno che va avanti da quasi un ventennio, arricchendo la scena ogni anno di figure nuove e con ulteriori dettagli a grandezza naturale.
“Voglio ringraziare le persone che, anche quest’anno, hanno messo a disposizione le loro opere senza chiedere nulla - ha rimarcato il primo cittadino - come un dono alla città. Ma voglio ringraziare anche tutte le associazioni che hanno dato vita ad altre mostre presepi, ad esempio in via Rastello e a San Rocco ma, sicuramente ce ne saranno anche altre, perché questo aiuta a tener vivo qualcosa che è ben più di una tradizione, un messaggio che portiamo nel cuore e nella mente, ovvero la nascita di un bambino come rinascita dell’umanità”.
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