Gorizia e la sua storia ebraica, tra industria della moda e cultura

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Gorizia e la sua storia ebraica, tra industria della moda e cultura

Di Lisa Duso • Pubblicato il 10 Mar 2023
Copertina per Gorizia e la sua storia ebraica, tra industria della moda e cultura

Fondamentale l’apporto economico della lavorazione della seta, oggi la visita del cimitero di Valdirose.

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Andrea Morpurgo, architetto e storico dell’architettura, è intervenuto ieri in sala Dora Bassi condividendo il suo sguardo su un’importante componente dell’identità goriziana: la storia ebraica. L’evento è stato organizzato da Isig, l’Istituto di sociologia internazionale di Gorizia, in collaborazione con la Fondazione per i Beni culturali ebraici: un evento inserito all’interno del progetto "ERGO GULP! Easy Readers GOrizia – Gruppi Urbani di Lettura Partecipata!" coordinato dal Comune di Gorizia, con il sostegno del Centro per la promozione del libro e della lettura.

Una lettura che in questa serata è stata dedicata allo spazio goriziano, attraverso una narrazione di ciò che resta e ciò che non c’è più. L’ebraicità goriziana, come spiegato dall’esperto, si è tramutata in un carattere non solo identitario quanto anche economico: “Nelle politiche di marketing goriziane si ricordano la qualità di vita, la Grande guerra ma anche l’ebraismo” le parole dello storico. Fondamentale è stato l’apporto economico nella diffusione del vanto della lavorazione della seta e della moda goriziana, un primato della città dal '700 al '900.

Infatti “se in tutta Gorizia nel 1700 erano presenti 25 fornelli per la lavorazione della seta, solo nel ghetto erano 140”. Sempre in quel periodo, in seguito alle soppressioni degli ordini monastici imposti dall’imperatore Guglielmo II, l’imprenditore ebreo Moisè Morpurgo acquistò uno dei corpi del complesso di Santa Chiara e vi insediò una fabbrica di drappi di seta, che ebbe avrebbe poi avuto grande successo.

Sono stati ricordati inoltre grandi nomi goriziani legati a tale comunità, da Attilio Morpurgo, Presidente dell'antica Comunità israelitica dal 1933 al 1943, al ben noto filosofo Carlo Michelstädter. Così è stata ricordata anche la figura di Carolina Luzzato, giornalista a cavallo tra 1800 e '900 e prima redattrice di un quotidiano in Italia (il Corriere Friulano). Un percorso che si è intrecciato con un approfondimento dell’architettura locale, in primis della sinagoga di via Ascoli e dell’antico cimitero ebraico di Valdirose a Nova Gorica, dove oggi - venerdì 10 marzo – continuerà il laboratorio alle 12, attraverso una visita guidata aperta a tutta la comunità.

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