Gorizia, le storie di confine in 3 grandi spettacoli: parte Inabili alla morte

Gorizia, le storie di confine in 3 grandi spettacoli: parte Inabili alla morte

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Gorizia, le storie di confine in 3 grandi spettacoli: parte Inabili alla morte

Di Redazione • Pubblicato il 17 Gen 2024
Copertina per Gorizia, le storie di confine in 3 grandi spettacoli: parte Inabili alla morte

Il progetto seguirà le storie dei Trotta von Sipolje, sloveni di ultima assunzione nobiliare. Primo spettacolo a maggio con Natalino Balasso al Verdi.

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Nel programma degli appuntamenti della Capitale europea della cultura 2025, uno spazio centrale ce l’avrà al teatro e proprio oggi è stato presentato uno degli eventi di punta. Si intitola "Inabili alla morte/Nezmožni umreti", trilogia di spettacoli che saranno messi in scena non solo a Gorizia e Nova Gorica, ma anche nel resto d’Italia e Slovenia. Per presentare il progetto è stata scelta Milano, e successivamente Lubiana, illustrando i dettagli del percorso che parte dalla Cripta dei Cappuccini di Joseph Roth.

Il tutto è stato commissionato dalla Regione Friuli Venezia Giulia a Mittelfest, in coproduzione con il Sng di Nova Gorica. Attesi quindi tre spettacoli teatrali e la loro trasposizione radiofonica, in collaborazione con Rai Radio 3, Rai Fvg, Radio Slovenija e Program Ars. Ci sarà poi un documentario e una pubblicazione letteraria, in programma dalla primavera 2024 ad autunno 2025. Saranno coinvolti artisti di rilievo, tra cui gli scrittori Goran Vojnović e Paolo Di Paolo, il compositore Cristian Carrara, l’attore Natalino Balasso, il regista Janusz Kica.

Il progetto
Per percorrere questo viaggio nel tempo, il progetto si articola in tre parti, corrispondenti ai tre spettacoli, in cui la vicenda dei Trotta, famiglia protagonista della Cripta dei Cappuccini, diventa caso esemplare per esplorare le radici e gli esiti di ciò che siamo diventati. Il primo spettacolo, basato proprio sulla riduzione teatrale della Cripta dei Cappuccini, racconta la dissoluzione dell’impero asburgico e le sue conseguenze. Gli altri due saranno il risultato di due nuove commissioni letterarie, una slovena a Goran Vojnović e una italiana a Paolo Di Paolo.

Seguiranno ancora le orme della famiglia Trotta, immaginando come si sarebbe evoluta nel tempo: prima all’ombra del muro di Berlino, negli anni Sessanta (Cercando la lingua perduta, titolo provvisorio), poi nell’entusiasmo illusorio dei primi anni Novanta (L'alba dopo la fine della storia, titolo provvisorio). I tre testi diventeranno di seguito tre radiodrammi (sia in italiano, sia in sloveno) e un libro (sia in italiano sia in sloveno). Il tema, i luoghi e la storia evocata diventeranno inoltre un video-documentario realizzato ad hoc.

Il progetto è stato ideato e diretto da Giacomo Pedini: «L’occasione di Nova Gorica e Gorizia insieme capitali della cultura permette di far sentire, specie nel nostro ovest talvolta miope e auto-riferito, la vicenda novecentesca ed europea da una prospettiva di confine “orientale” e transnazionale». Per Stojan Pelko, responsabile del programma di GO! 2025, «unendo le forze per un’iniziativa comune, autori, attori, registi e teatri italiani e sloveni cercano di ricordare il futuro com'era: aperto, promettente ed emancipatore».

Plauso anche dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, evidenziando che questo lavoro rappresenta «un significativo passo verso la promozione e la condivisione della ricchezza culturale di questa regione transfrontaliera. Attraverso questo progetto, e in generale con i tanti eventi culturali organizzati per GO 2025 Nova Gorica, il Friuli Venezia Giulia intende essere a pieno titolo centro propulsore di cultura nel cuore dell’Europa». Il primo appuntamento con i Trotta von Sipolje, sloveni di ultima assunzione nobiliare, sarà a Gorizia.

Le date
Il primo spettacolo, La Cripta dei Cappuccini, debutterà infatti l’11 maggio 2024 al Teatro Verdi di Gorizia, con la riduzione di Jacopo Giacomoni e con Natalino Balasso nei panni Francesco Ferdinando Trotta, il più giovane, dilapidatore e gaudente, rampollo della famiglia. Attraverso il suo sguardo, accompagnato da una galleria di amici, cugini, madri, moglie e fidanzate, avventurieri, millantatori, soldati e nobili decaduti, viene mostrata la frantumazione dell’impero sovranazionale, inghiottito nel gorgo della Grande Guerra, e di un Novecento già in odor di nazismo.

Il secondo appuntamento, Cercando la lingua perduta, vedrà la prima rappresentazione a novembre 2024 al Sng di Nova Gorica e sarà diretto da Janusz Kica. Il testo è basato sulla drammaturgia originale scritta da Goran Vojnović. La storia è ambientata negli anni Sessanta e racconta l’Europa della cortina di ferro dei muri, tra desideri di evasione, rivolta e i tabu del recente passato. Infine, il terzo è L'alba dopo la fine della storia e debutterà il 20 e 21 settembre 2025 al Verdi di Gorizia, tratto da un testo originale di Paolo Di Paolo.

Quest’ultimo è ambientato all’inizio degli anni Novanta, con l’Europa che illude di una pace e prosperità perpetue, con l’aprirsi di nuove relazioni e con l’accesso, all’apparenza illimitato, a paradisiaci beni e benessere. Le musiche di Cristian Carrara saranno ancora affidate all’esecuzione della Fvg Orchestra. In questa occasione, sarà nuovamente messa in scena l’intera trilogia, essendo un evento ufficiale di GO!2025, mentre è in fase di definizione una tournée slovena e italiana. Le musiche commissionate diventeranno tre colonne sonore disponibili su Spotify.

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