Gorizia, la sinagoga ritrova voce: Enrico Fink approfondisce la memoria e il futuro della popolazione ebraica

Gorizia, la sinagoga ritrova voce: Enrico Fink approfondisce la memoria e il futuro della popolazione ebraica

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Gorizia, la sinagoga ritrova voce: Enrico Fink approfondisce la memoria e il futuro della popolazione ebraica

Di Redazione • Pubblicato il 22 Set 2025
Copertina per Gorizia, la sinagoga ritrova voce: Enrico Fink approfondisce la memoria e il futuro della popolazione ebraica

Nel nuovo episodio del podcast Voci dal Confine, realizzato per la Settimana della Cultura Europea, il musicista, autore e vincitore del Premio Megamark 2025, riflette sul valore simbolico della sinagoga di via Ascoli.

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In occasione della Settimana della Cultura Europea, è uscita una nuova puntata del podcast Voci dal Confine dedicata alla memoria ebraica a Gorizia, con un’intervista inedita ad Enrico Fink, musicista, cantore e autore del libro Patrilineare, vincitore del Premio letterario Megamark 2025.

L’intervista, registrata tempo fa a margine del concerto tenuto nella sinagoga di via Ascoli e alla presentazione del suo libro, viene pubblicata oggi per valorizzare un passaggio significativo: la riapertura del luogo di culto, resa possibile da una decisione recente del Comune di Gorizia, che ha restituito alla città uno dei suoi luoghi simbolo, troppo a lungo rimasto in silenzio.

Nel dialogo, Fink riflette sul valore storico e culturale della sinagoga, sul legame familiare che lo unisce a Gorizia – suo padre, Guido Fink, era nato proprio qui – e sulla figura di Bruno Farber, cugino primo del padre e più giovane ebreo goriziano deportato ad Auschwitz. «La celebrazione di Gorizia/Nova Gorica come capitale europea della cultura – dice Fink nell’intervista – non sarebbe completa senza la componente ebraica. La storia ebraica locale è un microcosmo di connessioni tra culture, lingue e tradizioni. Riaprire la sinagoga significa riaprire anche quelle storie».

Nel corso della conversazione si parla di musica ebraica, di trasmissione delle identità, e del possibile utilizzo della sinagoga come luogo vivo, non solo di memoria. Fink propone l’idea di un appuntamento annuale dedicato alla Gorizia ebraica, con concerti, laboratori, incontri per le scuole e una celebrazione condivisa dello Shabbat: «Perché la storia, da sola, non basta. Bisogna farla suonare di nuovo».

Il podcast è fruibile tramite Spotify cliccando qui e su YouTube qui

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