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Gorizia, settimana contro la violenza sulle donne: 167 chiedono aiuto

Oltre una dozzina di donne ospitate in strutture, l'aggressore spesso è il compagno o ex.
Ritornano gli appuntamenti dedicati alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, come ogni 25 novembre. Quest’anno, a Gorizia, Sos Rosa e l’amministrazione comunale hanno programmato due eventi dedicati grazie al sostegno della Regione: si tratta di due camminate, una lunedì 21 e l’altra venerdì 25 novembre, nel cuore della città alla scoperta di alcune figure femminili emblematiche della storia locale. La prima vedrà la guida di Sabrina Pellizzon di Eco turismo Fvg, toccando i nomi della famiglia Ritter.
Il ritrovo è alle 14.30 nel piazzale della chiesa di Straccis. La seconda, invece, sarà guidata dall’archivista Vanni Feresin e inizierà nel parco del municipio alle 15, andando a riscoprire donne aristocratiche, popolane, imprenditrici e letterate goriziane. Carlo Colombo, invece, si esibirà in concerto martedì 29 novembre alle 18 a Palazzo Lantieri, mentre il giorno dopo sarà lo spettacolo “L’uomo che non deve chiedere mai” in sala Dora Bassi a chiudere il programma della settimana. Inizio alle 18, sempre a ingresso gratuito.
A presentare le iniziative nonché alcuni dati sull’operato del centro antiviolenza sono state la presidente del sodalizio, Francesca Vuaran, l’assessore al welfare Silvana Romano e la consigliera delegata alle Pari opportunità, Marilena Bernobich. Nel corso di quest’anno, sono 167 le donne accolte dallo sportello raggiungibile in via Diaz, di cui 84 per la prima volta. “Il numero cresce ogni anno - ha spiegato Vuaran - ma non perché aumenta la violenza, quanto la consapevolezza di denunciare”, anche se tante ancora desistono.
Uno scoglio dettato dalla paura di ripercussioni, soprattutto quando si tratta del compagno o ex, e per questo la rete cerca di offrire soluzioni apposite. Ad oggi è attivo un alloggio a indirizzo segreto in provincia, chiamato servizio di residenzalità temporanea, che ospita cinque donne e altrettanti minori. Dal 2008, sono state aiutate così 26 donne e 30 bambini a loro carico. Esiste poi una convenzione anche con strutture analoghe a Cividale, che ospita due donne con i loro due loro figli. La Casa di transizione, invece, è a Gorizia.
Questa serve per dare una sistemazione a chi si trova in una situazione non gravissima, attiva dal 2021, e che oggi offre riparo a due donne e due minori. L’albergo-emergenza aiuta invece 4 donne e 3 bambini. Il fenomeno riguarda in particolare le italiane: sono 135 a fronte di 32 stranieri, mentre l’età media è sui 43 anni. I dati indicano che la maggior parte comunque è over 40, con picchi fino a 80 anni: “Il discrimine è il momento della pensione” ha rilevato la presidente. Di tutte quelle accolte, però, solo il 38% delle persone alla fine denuncia.
Guardando al tipo di violenza, oltre il 60% ha subito quella fisica, mentre quasi tutte (91%) quella psicologica. A seguire quella economica, che rende difficile il ritorno a una vita per le vittime, in quanto spesso decidono di abbandonare il lavoro e perdono anche molte loro competenze. Per questo, Sos Rosa offre anche percorsi di reinserimento lavorativo grazie alla collaborazione di Confartigianato. C’è poi lo stalking e webstalking (16%), che può tornare a manifestarsi anche ad anni di distanza da quando sembra essere finito.
La violenza sessuale e revenge porn è invece ultima (14%), con il fenomeno online però in crescita. A far male sono soprattutto partner o ex, nonché conoscenti e parenti, e le vittime più fragili sono donne con figli minori che subiscono violenza assistita, pari al 39%. Nel nuovo centro di Grado, invece, sono una decina le donne seguite. Vuaran ha toccato anche il tema dei nuovi centri uomini autori di maltrattamenti, che dovrebbero nascere proprio come supporto psicologico a chi si macchia di queste azioni: "È giusto che ci siano, ma dovrà essere un percorso distinto”.
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