le restrizioni
Gorizia senza Via Crucis nella notte di Pasqua, il messaggio di speranza dell'arcivescovo Carlo
Per far fronte all'emergenza, ci saranno diverse restrizioni alle celebrazioni. Niente Resurrexit per la comunità slovena né battesimo.
“È un periodo di incertezza, ma vediamo anche le cose positive. L’anno scorso non potevamo celebrare la Pasqua in chiesa tutti insieme. Ora invece è possibile, seppur con tante limitazioni”. Guarda il bicchiere mezzo pieno l’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli (nella foto), alla vigilia dell’importante festività cristiana. Un’occasione che, per il secondo anno di fila, dovrà fare i conti con l’emergenza pandemica in corso, ma che comunque potrà essere festeggiata nei luoghi di culto, diversamente dal 2020. Parte da qui, quindi, il messaggio augurale del vertice della Curia, che fa anche il punto su cosa si potrà fare e cosa no.
“L’anno scorso pensavamo che questa situazione finisse presto - prosegue -, quest’anno siamo tutti ancora nell’incertezza. Celebriamo, quindi, con tanta sofferenza per le persone malate, morte e per le famiglie provate, ma anche con speranza. Perché la Pasqua è pur sempre una resurrezione”. L’immagine che anticipa la domenica è quella di un crocifisso di una chiesa a Wolfsburg, in Baviera: “La leggenda narra di un soldato che voleva rubare la corona d’oro sopra il crocifisso. Alla fine, però, viene abbracciato da Gesù. Probabilmente, l’artista ha ripreso la tradizione che, già con San Bernardo e San Francesco, celebra il crocifisso che abbraccia questi santi”.
Il messaggio, quindi, è che “sia se siamo santi o peccatori, siamo comunque persone che abbiamo bisogno e sentiamoci abbracciati al crocifisso, in questa Pasqua”. Dal punto di vista pratico, per le celebrazioni delle confessioni c’è stata un’assoluzione generale, senza il bisogno di farlo singolarmente. Per quanto riguarda le messe, “non ci sarà la lavanda dei piedi, né il battesimo durante la veglia pasquale, anche le letture saranno più ridotte. A Gorizia non faremo la Via Crucis cittadina, cercheremo comunque di farla all’interno in contemporanea ad altre chiese”. La comunità slovena, inoltre, non potrà celebrare il Resurrexit in Duomo, domani mattina.
Tra le altre iniziative di solidarietà, c’è anche il Fondo Scrosoppi, che in questo periodo ha iniziato a ricevere le prime richieste di accesso. “Abbiamo già una decina di richieste, le stiamo esaminando con grande attenzione e, in alcuni casi, ne stiamo anche rinnovando alcune. Purtroppo certe situazioni, nonostante l’impegno a trovare un altro impiego, non sono facili. Siamo però preoccupati per il futuro, perché se finisse la cassa integrazione, non ci fosse più il blocco dei licenziamenti e non si avvisasse la stagione turistica, il numero di persone aumenterà sicuramente”. La disponibilità economica ammonta attorno ai 250mila euro, che potranno essere implementati.
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