Gorizia, gli studenti raccontano le fragilità: esce il numero 55 di Sconfinare

Gli studenti raccontano le fragilità, esce il numero 55 di Sconfinare

gorizia

Gli studenti raccontano le fragilità, esce il numero 55 di Sconfinare

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 15 Dic 2022
Copertina per Gli studenti raccontano le fragilità, esce il numero 55 di Sconfinare

Presentato il nuovo numero del giornale, ospite l'inviato in zone di guerra Christian Elia.

Condividi
Tempo di lettura

Le pubblicazioni cartacee di Sconfinare arrivano al 55esimo numero. Un importante traguardo per il giornale degli studenti di Scienze internazionali e diplomatiche di Gorizia, che ieri hanno presentato il loro lavoro in sala Dora Bassi. Nato come spazio di confronto per gli iscritti al polo universitario di via Alviano, è diventato con il tempo un appuntamento semestrale che segue un tema come filo conduttore: questa volta è stato scelto “fragilità”, sviluppato insieme all’Istituto di sociologia internazionale.

Il lavoro, infatti, è rientrato all’interno del programma di Ergo-gulp!, il calendario di eventi dedicato a Gorizia Città Che Legge e che proseguirà anche nel 2023. Grazie a questa collaborazione, è nato anche l’incontro con il giornalista Christian Elia, ospite ieri sera: reporter esperto di Medio Oriente e Balcani, è stato inviato in numerosi occasioni in quei territori per raccontare le Primavere arabe, guerra all’Isis, il conflitto di Gaza e molte altre storie. Non una lezione, la sua, quanto un dialogo con i ragazzi.

“La fragilità racconta molto bene il nostro tempo - ha rilevato subito il reporter - e il super-edonismo non è altro che la rimozione di questa fragilità. Quasi sempre sei convinto che, per mantenere il distacco da certe storie che racconti, provieni da una parte del mondo dove certi problemi difficilmente accadono. Ma chi si sarebbe mai immaginato il ritorno di pandemie e di una guerra. La fragilità diventa chiave di lettura, un codice per interpretare il nostro tempo. Oggi il mondo è più insicuro dopo l’11 settembre”.

natale-cormons-CUORMONS-728-90-px-320-100-px

L’ospite ha quindi raccontato alcuni momenti di vita vissuta, come quando “nel mio primo reportage, ho capito quanto sia importante la paura. Ti fa stare sveglio. Così la fragilità è la dimostrazione come gli elementi che abbiamo sono labili”. Concetto che richiama la cura, l’avere cura delle persone, elemento citato dagli stessi giovani redattori all’interno dell’editoriale. “Una società sempre in ascolto della fragilità funziona meglio, riesce a intercettare dinamiche che generano disagio” ha aggiunto.

Come evidenziato dalle caporedattrici Emma Cestaro, Angelica Dal Farra e Lisa Duso nel loro articolo: “Il progresso non ha reso l’uomo invincibile, gli ha semplicemente fatto dimenticare di essere fragile, inerme di fronte alle crisi, alla guerra, alla follia di altri esseri umani”. Il tema è stato quindi sviluppato in diverse forme e sfumature all’interno della pagine, recuperabili nel polo universitario dell’ex seminario. Dal canto suo, Elia ha quindi toccando anche alcuni considerazioni sul lavoro giornalistico odierno.

“Stiamo tornando a lavorare lentamente a un giornalismo che lavora prima delle tragedie. L'impatto, quando arrivi dopo una cosa accaduta, non è tanto ma lo è quando riesci a cambiare prima l’equilibrio”. C’è poi lo sforzo che il professionista oggi deve fare nei confronti del flusso su internet: “Per il lettore è fondamentale mettere i fatti in un percorso”. Il 28 febbraio sarà il turno di Viola Serena Stefanello, ex caporedattrice di Sconfinare e oggi nella redazione de Il Post, per parlare di giornalismo tra Tumblr e Tik Tok.

Foto Andrea Marelli

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×