DATI AMBIENTE
Gorizia scivola al 38esimo posto nella classifica di Ecosistema urbano

Questa mattina i risultati della ricerca condotta sono stati presentati dai referenti di Legambiente. Proposta un'indagine su ambiente urbano transfrontaliero.
Sono stati presentati questa mattina, al Trgovski Dom di Gorizia, i dati regionali della 31esima edizione di Ecosistema urbano, la valutazione sulle performance ambientali delle 4 città del Fvg e la classifica 2024. A relazionare sui risultati, i rappresentanti di Legambiente a partire dal Presidente regionale Sandro Cargnelutti che ha spiegato i criteri di valutazione presi in considerazione: dalla qualità dell’aria alla gestione dei rifiuti, dal tema dell’energia a quello del verde urbano fino all’uso efficiente del suolo in relazione all'andamento della popolazione.
«Di solito queste presentazioni si tengono a Udine, ma essendo in prossimità della Capitale Europea della Cultura, pensiamo che tutti i temi della salubrità ambientale debbano essere parte integrante della cultura di una città e di un sistema urbano. Quindi - ha proposto Cargnelutti – la sfida dovrebbe essere un ambiente urbano transfrontaliero».
A illustrare nel dettaglio l’andamento secondo i venti indicatori presi in considerazione in 106 comuni d’Italia Mauro D’Odorico, Referente per l’Ecosistema Urbano di Legambiente Fvg che ha rilevato come, a fronte di una situazione piuttosto stagnante, la città più virtuosa in regione è risultata Pordenone, inserita al quarto posto della classifica nazionale, rientrante quindi fra le 15 città in grado di superare il 75% di sostenibilità. Quanto a Gorizia, conquista un punteggio di 59.83% di sosteniblità e scivola dal 30esimo al 38esimo posto nella graduatoria italiana.
Prendendo in considerazione i singoli indicatori, rispetto alla qualità dell'aria i contenuti di biossido di azoto in tutte le città del Friuli Venezia Giulia sono sotto il limite e c'è un miglioramento negli anni che dev’essere però ulteriormente perfezionato in vista dei limiti imposti per il 2030 sia dal Consiglio europeo sia dall’Oms. A Gorizia i valori si attestano a 16mg per metro cubo mentre per il particolato Pm10 (le cosiddette polveri sottili) siamo a 12,5 mg. Se la presenza di ozono lo scorso anno era di forte criticità in tutta la regione con il superamento del limite della soglia di attenzione a causa della stagione estiva 2022 molto secca e calda, con l’aggiunta della problematica degli incendi, relativamente al valore medio dei consumi di acqua questi si stanno riducendo ma la dispersione di acqua potabile nella rete vede un peggioramento a Gorizia che passa dal 33% nel 2022 al 34% nel 2023.
Per quanto riguarda i rifiuti urbani, a Gorizia è in aumento la produzione pro capite con 496 kg per abitante, aumentata di 21 kg rispetto al 2022 (quando i chili erano 475):e questo va di pari passo con una diminuzione della raccolta differenziata (dal 64% del 2022 al 61,8% del 2023). Diminuisce anche il ricorso al trasporto pubblico, con soli 13 passeggeri su 100 abitanti a fronte dei 21 del 2022: parallelamente, aumenta il tasso di auto ogni 100 abitanti, che – con un punteggio di 68 - ci porta anche sopra la media nazionale (pari a 67,7). L’estensione delle piste ciclabili vede Gorizia a 8,95 metri equivalenti per abitante confermando quindi il dato dell’anno scorso, mentre restano invariati il valore delle isole pedonali e l’estensione delle zone a traffico limitato. Quanto al verde urbano fruibile, si riduce il dato medio in regione ma Gorizia primeggia con 140,3 mq per abitante rispetto ai 139,1dell’anno precedente. Buono il ricorso all’energia rinnovabile sugli edifici pubblici, mentre negativo è il dato che riguarda il consumo di suolo pro capite pari a quasi 9 mq per abitante.
A tirare le fila dei dati per la città è stata Anna Maria Tomasich, presidente di Legambiente Gorizia: «L’andamento è stabile ma quest'anno siamo arrivati al 38esimo posto rispetto alla classifica dei 106 capoluoghi italiani. Rispetto alla qualità dell’aria c'è stato un lieve miglioramento ma da tempo come circolo oltre alla centralina Arpa sistemata in un'area semi centrale, in zona via Duca d'Aosta, avremmo bisogno di un rilevatore in zona industriale: stiamo chiedendo da tempo questa implementazione e speriamo in una risposta positiva di Arpa per poter disporre di un dato reale».
«Relativamente alla dispersione dell’acqua c'è un peggioramento, rilevante soprattutto se si considera l’aumento dei periodi di siccità estrema e spero che Iris acqua possa intervenire al riguardo. Per il problema della raccolta differenziata forse è dovuto alla chiusura di due isole ecologiche: come associazione, con iniziative come “Puliamo il mondo” cerchiamo di dare un input rispetto a comportamenti virtuosi. Rispetto alla mobilità cittadina ci sono poche zone con limiti di velocità a 30 km/h e, soprattutto, a Gorizia manca un piano urbanistico della mobilità sostenibile. Manca anche da qualche anno – prosegue Tomasich - un piano del traffico: sono strumenti che potrebbero aiutare a creare una città a misura di bambini o di persone con disagio».
La porzione di ambiente urbano verde fruibile è superiore ai 100 mq per cui Gorizia si conferma città con un alto numero di alberi per abitanti ma l’abbattimento sconsiderato di alberi e la malagestione derivano dall’assenza di un piano del verde così come si rileva, ha proseguito la presidente, l’inesistenza di un piano di azione per adattarsi al cambiamento climatico, che va di pari passo con la mancanza di promozione - a livello di amministrazione - delle comunità energetiche.
«Siamo al 38esimo posto della classifica ma la prospettiva dovrebbe essere la creazione di un percorso transfrontaliero di analisi dell’acqua e dell’aria – ha concluso riprendendo la parola Cargnelutti - Per questo, abbiamo iniziato un’interlocuzione con il Comune di Gorizia, con l’agenzia ambientale slovena, l’Arpa e, a breve, ci sarà un incontro con il Comune di Nova Gorica, il tutto con l’obiettivo di mettere a punto degli indicatori, elaborare i dati e presentarli il prossimo anno. Questo rapporto verrà inviato alle amministrazioni pubbliche ed è già uno strumento di lavoro per il nostro circolo e per i cittadini che devono riappropriarsi dell'ambiente in cui vivono».
Foto d'archivio
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