lo spettacolo
Il Capodanno anima il Sabotino, tantissimi in cima oltre la nebbia

La marcia fino alla cima del monte, italiani e sloveni insieme: «Il confine non c'è più».
Non si sono fatti perdere d’animo dalla nebbia calata sulla città, prendendo gli scarponi, torce e incamminandosi fino alla cima del monte Sabotino. Tanti abitanti di Gorizia e della Goriška hanno infatti scelto l’altura per trascorrere le ultime ore del 2021 e i primi attimi del 2022, rinnovando la tradizione che da tempo porta tantissimi a festeggiare il Capodanno in mezzo alla natura. Un appuntamento che si è tenuto anche se il rifugio sul versante sloveno era chiuso per le stringenti le misure imposte dal governo di Lubiana per la notte di San Silvestro.
Già questo fine settimana, comunque, la struttura sarà nuovamente aperta. I tanti appassionati hanno comunque potuto stare all’esterno, sedendosi ai tavolini esterni per brindare e ballare a mezzanotte, mentre i più “temerari” hanno proseguito fino alla sommità. Famiglie e coppie, bambini e anziani, italiani e sloveni hanno così potuto godere di uno spettacolo unico, vista anche la coltre grigiastra sottostante che si estendeva sul territorio come un velo. I dubbi iniziali sul fatto di riuscire ad ammirare i fuochi d’artificio si sono subito spenti, con i primi botti.
Prima ancora che dal colle del castello di Gorizia, infatti, hanno iniziato a comparire luci ed echi degli spettacoli tra la Valle dell’Isonzo e l’Italia. Al rintocco più atteso, ecco iniziare lo spettacolo pirotecnico, con le coreografie in aria che sono sbucate oltre la cortina. Scena che ha emozionato tanti accorsi, scegliendo il luogo non solo per l’incredibile vista panoramica ma anche per il significato intrinseco di questo monte, posto a cavallo del confine. “Questa sera si è visto che non ci sono più barriere” racconta una signora, arrivata con la famiglia.
A spingere molti per il Capodanno nella natura sono state anche le restrizioni nelle piazze, evitando così di creare assembramenti in città. Già dalle 21, in diversi hanno iniziato la marcia a piedi lungo i sentieri e le strade, in particolare dalla chiesa di San Mauro e da Salcano, con il chiarore delle torce a casco a segnare il cammino. Tanti altri hanno scelto la via più veloce, parcheggiando direttamente a poca distanza dal rifugio o sopra il cavalcavia della Strada di Osimo. Alla fine, canti e feste sono proseguiti nella notte, brindando all’anno nuovo.
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