il decreto legge
Gorizia rivede la zona gialla, cosa cambia da domani per locali e spostamenti

Bar e ristoranti di nuovo aperti ma solo all'aperto. Ritornano gli spettacoli, con sale a capienza dimezzata. Le novità per muoversi tra regioni.
Sono ormai le ultime ore di zona arancione per il Friuli Venezia Giulia. Da domani, infatti, scatterà la fascia gialla stabilita dal recente decreto legge, con meno restrizioni e la possibilità di tornare a circolare tra regioni. Rimane in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5. È comunque una boccata di ossigeno, soprattutto per le attività legate alla ristorazione ma anche della cultura, con la possibilità di riaprire musei e teatri, seppur con forti limitazioni. In particolare, per i locali sarà possibile servire solo all’esterno, anche per i servizi al banco, con la possibilità di sedersi allo stesso tavolo per un massimo di quattro persone, salvo che queste siano tutte conviventi.
Via libera al ritorno agli spettacoli, con l’obbligo di garantire il distanziamento di almeno un metro sia tra le persone che non sono conviventi che tra il personale addetto. La capienza massima delle sale non potrà superare il 50% rispetto a quella autorizzata ed è stato fissato un limite di partecipazione agli spettacoli di mille unità all’aperto, ridotto a 500 nei luoghi chiusi. Rimangono chiuse, invece, sale ballo, discoteche e locali assimilati. Per quanto riguarda gli sport, si potrà tornare in campo all’esterno, anche per attività di squadra e di contatto, ma rimarrà interdetto l’uso degli spogliatoi. Da lunedì, poi, le novità riguarderanno anche le scuole, con il ritorno in presenza di migliaia di studenti, fino al 70%.
I mezzi di trasporto, in ogni caso, potranno viaggiare a capienza ridotta di metà. Per quanto riguarda gli altri spostamenti, si potrà viaggiare tra regioni e provincie autonome bianche e gialle senza più restrizioni. Rimangono “off-limits” i territori in area arancione e rossa, se non per comprovate motivazioni lavorative, necessità e salute, nonché per ritornare alla propria abitazione. Un’altra novità è dettato dal “lasciapassare” rappresentato dalla certificazione di avvenuta vaccinazione o di essere già stati positivi e guariti. In alternativa, bisognerà essere risultati negativi a un test molecolare o antigienico rapido. In ogni caso, il progetto di queste “Green card” è al centro di uno scontro tra governo e Garante della privacy.
Come riportato da una circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, poi, la norma conferma la possibilità - dal 26 aprile fino al 15 giugno - di raggiungere una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno e tra le 5 e le 22. Diversante dalla zona arancione, in quella gialla sarà possibile anche uscire dal proprio comune. Per quanto riguarda lo spostamento in Slovenia, così come per tutti i Paesi della lista C che include gli Stati Ue, in caso di soggiorno o transito nei 14 giorni precedenti, al rientro sarà necessaria un’autodichiarazione e informare il dipartimento di Prevenzione dell’Asl competente, sottoporsi a test molecolare o antigenico, effettuato a mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio italiano.
In caso di mancata presentazione dell’attestazione relativa al test molecolare o antigenico prescritto, si è sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. La misura non si applica ai lavoratori transfrontalieri. Per quanto riguarda la normativa slovena, rimane l’obbligo di presentare un test negativo anche per attraversa la frontiera per lavoro, visite mediche o prendersi cura di un famigliare. Il governo locale offre test antigenici gratuiti vicino ad alcuni valichi di frontiera, ossia: Dioceses, Salcano, Sežana, Caporetto e Rateče. I test sono effettuati dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 19. Potranno passare il confine anche chi è già stato vaccinato o che è risultato positivo con un certificato rilasciato almeno 21 giorni prima ma non più di sei mesi prima.
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