L'indirizzo
Gorizia rivede il piano regolatore con la Slovenia: «Evitiamo di cementificare ulteriormente la città»

Sarà operativo entro il 2027. Coinvolti Nova Gorica e Šempeter-Vrtoiba nella fase di ascolto e di verifica. Costerà poco più di 100mila euro.
Sarà la MATE Engineering di Bologna, con oltre 140 piani urbanistici alle spalle, a occuparsi della redazione della variante al Piano regolatore comunale di conformazione al Piano paesaggistico regionale. Dopo 23 anni, il Comune di Gorizia mette mano all’importante documento di pianificazione territoriale: di fatto una variante generale del Prgc stesso recepirà le indicazioni previste dal Piano paesaggistico regionale. La spesa complessiva ammonta a 102.113 euro. Tempo di realizzazione stimato, secondo il sindaco, Rodolfo Ziberna, e il vicesindaco Chiara Gatta, che hanno presentato il progetto stamattina assieme a Licinio Gardin, responsabile di struttura del settore Tutela dell’Ambiente, Pianificazione Urbanistica ed Edilizia privata.
Il principio che sarà seguito è quello di “manutenzione evolutiva”, quindi non uno stravolgimento dell’impianto generale dello strumento in vigore, ma un aggiornamento. La volontà espressa dal provvedimento di indirizzo formulato dal consiglio comunale, infatti, non è di procedere a una revisione complessiva del Piano regolatore comunale, ma di intervenire sullo strumento in vigore, adeguandolo alle norme sovraordinate, innovandolo nella normativa tecnica e in alcune sue parti.
«Non è l’assegnazione di un incarico per un nuovo Piano regolatore, ma per un aggiornamento di quello esistente. È un risultato importante, perché si tratta del “vestito” della città. Per la prima volta il confronto tramite il Gect con le municipalità di Nova Gorica e Šempeter-Vrtoiba ha permesso di individuare misure di integrazione degli strumenti urbanistici dei tre Comuni, perché vogliamo far crescere il territorio insieme», ha ribadito il sindaco, Rodolfo Ziberna.
Il vicesindaco, Chiara Gatta, con delega all’Urbanistica, ha aggiunto come «abbiamo avviato un processo partecipato, portato avanti con il coinvolgimento di Isig e Università di Trieste, che ci ha consentito di individuare i cinque principi di base del nuovo assetto territoriale. Tra questi la ricerca della massima flessibilità dello strumento, in modo da evitare il più possibile le lungaggini burocratiche. È importante che il Piano regolatore sappia rispondere alle nuove esigenze della società». Tra i punti posti in essere dall'amministrazione anche l'apertura a necessità alberghiere, viste le recenti richieste a livello formativo ma anche l'«evitare di cementificare ulteriormente la città».
È stato Licinio Gardin, dirigente del settore, a spiegare che a questo punto si entra nella fase progettuale e che la ditta a cui è stato affidato l’incarico ha operato già in tutta Italia. Sono appunto cinque le strategie alla base della variante generale. Prima di tutto il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente e oggi in disuso, evitando così il consumo di suolo. C’è poi lo sviluppo della mobilità sostenibile, con la previsione di mettere a rete un sistema di parcheggi scambiatori, con la promozione dell’utilizzo della bicicletta e del trasporto urbano locale e ferroviario. Per chi deciderà di investire a Gorizia, è previsto lo snellimento delle procedure per il riutilizzo degli ambiti rigenerati. Tra i punti fermi anche la valorizzazione della rete ecologica territoriale, costituita da aree verdi diventate più fruibili, e il coinvolgimento della popolazione giovanile.
Dopo che la ditta incaricata avrà messo a punto il suo lavoro, il documento sarà portato all’attenzione del consiglio comunale. Poi è previsto un ulteriore passaggio partecipato, con l’apertura alle osservazioni. Vari i punti che sono stati già segnalati per la redazione di questa revisione, dall’adeguamento per il rischio alluvioni fino all’apertura delle osservazioni al Gect e, dunque, ai comuni confinari di Nova Gorica e Šempeter-Vrtoiba. «Non si tratta solamente di costruire ma anche di gestire», così Ziberna e in questo senso si sta discutendo sul futuro dell’area fieristica nella quale, secondo i progetti dell’amministrazione, vi è quello di riqualificare uno dei capannoni per renderlo un grande museo della storia con le nuove tecnologie multimediali e di realtà aumentata e per il quale ci sono già trattative in merito sia per investimenti che per finanziamenti pubblici.
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