Gorizia e il ricorso al Tar sulla cittadinanza onoraria a Mussolini, Agorè Aps: «Danneggita l’onorabilità del Comune e dei cittadini»

Gorizia e il ricorso al Tar sulla cittadinanza onoraria a Mussolini, Agorè Aps: «Danneggita l’onorabilità del Comune e dei cittadini»

L’annuncio

Gorizia e il ricorso al Tar sulla cittadinanza onoraria a Mussolini, Agorè Aps: «Danneggita l’onorabilità del Comune e dei cittadini»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 06 Giu 2025
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Richiamati la delibera consiliare del 1924 e la mozione per la revoca dell’onorificenza che i consiglieri comunali di ‘Noi Mi Noaltris Go!’ Eleonora Sartori e Andrea Picco.

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Agorè Aps e tre cittadini di Gorizia ricorrono al Tar Fvg contro la decisione del Consiglio Comunale di mantenere la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini il 26 maggio 1924. L’iniziativa è stata presentata stamane, venerdì 6 giugno, all’ Arci Gong di via delle Monache. I ricorrenti richiamano il rigetto della mozione per la revoca dell’onorificenza che i consiglieri comunali di “Noi Mi Noaltris Go!” Eleonora Sartori e Andrea Picco avevano presentato il 13 agosto 2024. Il voto sulla stessa è stato poi espresso nella seduta consiliare dell’11 novembre dello scorso anno. È stato Sergio Pratali Maffei, presidente di Agorè e portavoce dei tre cittadini ricorrenti – di cui non sono stati rivelati i nomi – ad esporre il contenuto del ricorso, già notificato all’Ente, indirizzato alla giustizia amministrativa regionale.

Lo ha fatto dapprima curando la contestualizzazione della delibera consiliare del 1924 avanzata dal sindaco senatore Giorgio Bombig e poi contestandola in quanto «viola plurimi principi costituzionali e il Tuel». «La cittadinanza è stata lesa in maniera illegittima – rivendica Maffei - noi stiamo facendo un favore al sindaco Ziberna. Non siamo noi i soggetti divisivi su questa vicenda ma questa giunta con il suo sindaco». Oltre a descrivere il dissenso civico, il presidente del sodalizio che si dedica alla promozione sociale ha annunciato altre contestazioni pubbliche programmate per il 28 giugno, il 25 luglio e il 30 agosto.

Tra i profili di illegittimità richiamati nel documento fornito alla stampa c’è anche il danneggiamento dell’«onorabilità del Comune di Gorizia e dunque dei suoi cittadini a livello nazionale ed europeo, specialmente in vista del ruolo di Capitale Europea della Cultura». E ancora, quella delibera «nega i principi fondanti del patto costituzionale italiano». Contestato anche «il mancato esercizio del potere di autotutela da parte dell’Amministrazione». «Il rifiuto dell’ideologia fascista – continua il testo fornito dai promotori – è consustanziale alla Costituzione e ai valori democratici, rendendo evidente la scomparsa dell’interesse pubblico originario che giustificava l’onorificenza». Citate infine anche «macroscopiche illogicità» e «travisamento evidente dei fatti».

Sarà l’avvocato inglese ma di origine slovena, Ana Stanič a difendere i ricorrenti. Stanič è nata a Belgrado e ha studiato al Collegio del Mondo Unito a Duino. Si sente vicina alla comunità goriziana e si dice profonda sostenitrice dei sentimenti promotori di Go! 2025. Sarà quindi parte attiva della vicenda offrendosi come “ponte” tra cittadini italiani e sloveni. A sottoscrivere e patrocinare il ricorso c’è l’avvocato Michele Francaviglia, docente universitario di Diritto Costituzionale che ha sottolineato la valenza istituzionale più che politica dell’iniziativa. «Il caso attrarrà la massima attenzione degli organi della giustizia ammnistrativa» commenta convintamente Francaviglia. A sostenere la battaglia legale anche il professor Alessandro Sterpa il quale ha definito «assurdo» il fatto che «un ente pubblico neghi la volontà di revoca».

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