l'anniversario
Gorizia ricorda il suo ritorno all'Italia 77 anni fa, «quegli ideali ancora validi»

Questa mattina il ricordo davanti al monumento della fontana e al Lapidario in Parco della Rimembranza, l'assessore Callari punta il dito verso gli europeisti.
Nuovo appuntamento in Parco della Rimembranza questa mattina a Gorizia, per ricordare il 77.mo anniversario della cosidetta "Seconda redenzione di Gorizia", ossia ritorno della città all'Italia il 16 settembre 1947 dopo la reggenza del Governo militare alleato. Autorità civili e militari, tra cui la vicesindaca di Gorizia, Chiara Gatta, l'assessore regionale Sebastiano Callari e la senatrice Francesca Tubetti hanno reso omaggio dapprima alla fontana e quindi al Lapidario eretto dalla Lega nazionale.
Nel suo discorso, Gatta ha sottolineato l'importanza di ricordare come la forza delle idee e l'attaccamento alla patria abbiano spinto migliaia di giovani goriziani a manifestare il loro desiderio di appartenere all'Italia, portando infine alla firma del trattato di Parigi che sancì il ritorno della città sotto il tricolore. Gatta ha ricordato che il concetto di Patria, «lungi dall'essere obsoleto», oggi più che mai deve essere visto come espressione delle nostre radici, tradizioni e specificità: «Sono ancora attuali quegli ideali? La risposta è sì, lo sono».
Dal canto suo, Callari ha affermato che «i nomi dei caduti non sono freddi e polverosi, ma rappresentano persone che hanno dato il sangue per la Patria e contribuito a fare questa nazione». Ha inoltre sottolineato l'importanza di preservare la memoria e l'orgoglio nazionale, evidenziando come la città sia stata un simbolo della volontà popolare di appartenere all'Italia: «Si può dire che Gorizia sia la città in cui c'è più Italia che altrove, perché la popolazione lo volle con tutte le sue forze e lottò per difendere la propria identità nazionale».
Ha poi puntato il dito verso quelle «persone che normalmente sono presenti in altre manifestazioni e che parlano di Europa e di integrazione», rilevandone l’assenza: «Evidentemente non hanno lo stesso orgoglio che abbiamo noi». Dal canto suo, per Tubetti «il 16 settembre è l’ennesima dimostrazione di questa città, un passo cardine per la nostra formazione personale e culturale. È qualcosa che raccontiamo a tutti, un orgoglio di questa città. Quando si hanno radici profonde non si ha paura di nulla, questa è la differenza tra essere goriziani e il resto del mondo».
La cerimonia ha visto il solenne ingresso del gonfalone della città, decorato con la Medaglia d'oro al Valore militare, seguito dall'alzabandiera accompagnato dal picchetto militare della Brigata Pozzuolo de Friuli e dai labari delle associazioni combattentistiche. Sono state deposte corone d’alloro ai piedi del monumento centrale e del lapidario, con l’intervento della Lega nazionale che ha ricordato quella giornata concitata del 1947.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
