A Gorizia le onorificenze di Mattarella chiudono il 2 giugno, premio a Granata

A Gorizia le onorificenze di Mattarella chiudono il 2 giugno, premio a Granata

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A Gorizia le onorificenze di Mattarella chiudono il 2 giugno, premio a Granata

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Giu 2023
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La consegna delle benemerenze del Quirinale ha chiuso la festa del 2 giugno, ricordato l'impegno collettivo nell'emergenza incendi sul Carso.

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È stata la consegna delle benemerenze e onorificenze del Quirinale a chiudere la Festa della Repubblica, oggi a Gorizia. Nella cornice del parco della Prefettura, si è rinnovata la tradizionale cerimonia dedicata a chi ha dato il proprio contributo alla comunità, nonché nel ricordo di chi ha subito la violenza della prigionia durante la guerra. Questo è stato il caso di Riccardo Petito, militare deportato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale dopo l’8 settembre 1943 e destinato ai lavori forzati in un lager.

La medaglia d’onore del presidente Mattarella è stata così consegnata in memoria al figlio Domenico Petito, il quale non ha mai conosciuto i dettagli di quell’esperienza durata due anni dalle parole del padre. Non parlò mai, infatti, di quanto accaduto. “Quanto lui ha vissuto - sono state le parole del prefetto Raffaele Ricciardi, aprendo la cerimonia - è servito anche per scrivere la nostra meravigliosa Costituzione”. Il suo non è stato l’unico nome premiato, consegnando gli Ordini al merito della repubblica a sei persone.

Tra loro, anche l’ex comandante provinciale dei vigili del fuoco di Gorizia, Paolo Granata, oggi alla guida del corpo di Lecco. Originario di Brescia, il commissario di governo ha elogiato il lavoro svolto durante le settimane difficili a contrastare gli incendi sul Carso, ricordando quei momenti anche rispetto alle parole odierne del capo dello Stato sull’alluvione in Emilia-Romagna: “Tutte le diverse anime erano presenti per fare la propria parte”, evidenziando anche la collaborazione sviluppata con i gasilci sloveni.

Riconoscimento quindi anche al brigadiere dei carabinieri Giuseppe Fava, in servizio al XIII reggimento e recentemente tornato dal Kossovo, e al capitano di fregata Giulio Davide Martina, da anni impegnato alla Capitaneria di porto di Monfalcone. Arriva dalla cittadina bisiaca anche il luogotenente carica speciale Fausto Zanelli, carabiniere in forza al comando provinciale di Trieste. Durante la pandemia, si è distinto per la raccolta di donazioni da parte di altri militari per l’acquisto di beni a persone ammalate.

Titolo poi consegnato all’avvocato Paolo Visintin, esperto in materia di sicurezza e privacy, guidando anche l’associazione Insieme si può. Realtà nata nel 2019 in ricordo del carabiniere Mario Capizzi, deceduto a seguito della malattia. Attestato quindi anche ad Antonino Gulletta, ex vicario del prefetto per quasi sei anni in riva all’Isonzo, prima di andare in pensione nel 2021. Infine, la medaglia di vittima del terrorismo al caporale maggiore dell’Esercito Stefano Pellegrino, rimasto colpito in un attentato a Herat, in Afghanistan.

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