Gorizia e quelle campane di oltre 300 anni fa, tesoro delle Orsoline

Gorizia e quelle campane di oltre 300 anni fa, tesoro delle Orsoline

C di CAMPANE DELLE ORSOLINE

Gorizia e quelle campane di oltre 300 anni fa, tesoro delle Orsoline

Di Vanni Feresin • Pubblicato il 06 Feb 2022
Copertina per Gorizia e quelle campane di oltre 300 anni fa, tesoro delle Orsoline

La storia di due delle campane più antiche della città, custodite oggi al Sacro Cuore.

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6 febbraio. Due delle campane più antiche di Gorizia appartenevano alle Madri Misericordiose Orsoline di Gorizia. L’originaria chiesa del monastero venne costruita tra il 1678 e il 1683, conclusa proprio nell’anno della grande peste e benedetta il 17 luglio 1683.

Il campanile venne fabbricato nel 1684 e dal primo libro delle cronache del monastero si legge: “In quest’anno si fabbricò il campanile della Chiesa; si spese molto, sì per esser coperto di lame di piombo, sì perché in cambio di sabbione si adoperavano mattoni pestati minutamente come farina, sì perché in cambio si acqua si faceva la malta col vino” anche per la grande carenza di acqua. Le campane vennero poste solamente nel 1699, due proprio in quell’anno dalla ditta Poli e la terza nel 1815.

Attualmente le campane si trovano nel campanile mozzato della chiesa del Sacro Cuore di Gorizia, prestate dalle Madri Orsoline nel giugno 1938 in occasione dell’inaugurazione e benedizione della grande chiesa goriziana da parte del cardinale Nasalli Rocca. Nell’archivio storico delle Orsoline si trovano i due contratti di compravendita delle campane, uno del luglio 1699 tra il monastero e la ditta Poli di Venezia e l’altro del 1815 tra il monastero e il Capitanato Circolare che aveva in deposito quattro campane di chiese campestri soppresse.

“Laus Deo Alli 8 Febraro 1699 Venezia

Con la presente Scritura qual s’intendi habbi forza come fose facta per mano di Plubico Nodaro si dichiara come Domino Bortolo Poli Campaner in Cale di Fabri al insegna della Madonna s’obbliga di far Doi Campane di Bonta è beleza al Ill.mo Signor Pietro Palgeruzza è interventi della Rev.da Madre di Santa Orsola di Goricia giusta come alla conformita come à piedi si confermera.

Prima che le doi campane habbino da esser giusto alle misura datte è di perfetta mettale cosi, che ambidue corispondeno à un suono chiaro, et un riforma è proporzione con scolpire sopra à cadauna di esse cioè nella majore Giesù Maria Gioseppe Ana è San Giochino è nella minore San Agostino è Santa Orsola è questa darle nel termine di un mese di tutta perfecione e sodisfacione con obbligacione Il detto Sig. Poli di mantenerli un Anno et un Giorno per il Prezo acordato di contribuire Lire doi è soldi octo alla lira à conto del qual Campane il Sig. Poli riceve dal sudeto Sig. Palgeruzza Lire nove cento è sesanta octo è soldi quindici in tante Dopie et alla Consegna delle Campane suplivi per quanto importerà le mede(si)me obligando un è laltro perle cose esprese di sopra l’oro beni è presenti è venturi in forma in fede di che sarano sotto scrite da le parti è testimonio e fatteni un altra simili per concorsi delle parti è se in caso Dio non volsi si rompese siano peritati da periti plubici di che siano causa del Campaner over dà chi le sonano”.

Archivio delle M. Orsoline n° 99.2.

“Inclito Cesareo Regio Capitanato Circolare

Preintesa la sottoscritta, che in Casa del Signor Filippo de Rejia sieno depositate quattro piccole Campane, che l’or cessato Officio del Demanio di Santa Croce aveva levate alle abolite Chiese campestri del suo distretto, tra le quali la maggiore del peso di circa due e mezzo centinaja trovasi rotta, di cui senza rifonderla non si può fare uso alcuno.

La massima del religioso Austriaco Governo fu, ed è di soccorrere la povera Chiesa, che hanno bisogno di simili cose sacre. Animata quindi la sottoscritta da questa certa nozione, ardisce di supplicare quest’jnclito Cesareo Regio Capitanato Circolare, perché si compiaccia di avvanzare all’eccelso Governo l’istanza, che fa la medesima a nome anche delle sue Religiose, diretta ad ottenere il caritatevole dono della suaccennata Campana rotta la quale unitamente alla propria, che si à rotta ultimamente, verrebbe a propria spesa fatta rifondere, e collocare nel Campanile della sua Chiesa. Così la sottoscritta con minore spesa verrebbe a ristabilire nel Campanile della sua Chiesa le due Campane, le quali si rendono necessarie per convocare il Popolo alle sacre Funzioni, che vi si tengono spezialmente nel dopo pranzo dei giorni festivi a commodità distintamente delle persone di bassa estrazione.

Note sono le scosse che questo Monastero ha sofferto sotto lo straniero scettro. Nota è pure di all’Eccelso Governo l’attuale critica di lui situazione. La sottoscritta quindi confida d’essere graziosamente esaudita, rinovando a questo jnclito Cesareo Regio Capitanato Circolare la supplica, perché si compiaccia di avvanzare favorevolmente la presente sua istanza al medesimo Eccelso Governo.

Gorizia 20 febraro 1815. Marianna Locatelli superiora delle Madri Orsoline”.

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