l'idea
Gorizia punta sui cammini religiosi, idea hospitale nella Capitale 2025

Lo studioso Marino Del Piccolo ha dato disponibilità a valorizzare il tracciato che collega le due città sul confine, idea di un hospitale.
“Anche questa è una storia che va riscoperta e recuperata e la Capitale europea della cultura, nel 2025, non potrà che intrecciarsi con il Giubileo, ricordando che il nostro territorio è stato attraversato dai cammini religiosi più antichi e nel 1600, nel monastero della Castagnavizza, venne eretta una cappella proprio per ospitare i pellegrini”. A rilanciare l’idea di favorire il passaggio dei cammini religiosi dal confine di Gorizia è l’assessore a Go!2025, Patrizia Artico.
L'esponente della giunta, insieme al vicesindaco di Nova Gorica Anton Harej, ha recentemente accolto in piazza Vittoria un gruppo di pellegrini del Friuli, impegnati nell’antico percorso di San Martino, riscoperto da alcuni appassionati guidati da Marino Del Piccolo. Quest'ultimi ha dato la propria disponibilità a valorizzare il tracciato che passa da Nova Gorica e Gorizia per il 2025. Del Piccolo ha anche scritto un libro sul cammino sulle vie di Aquileia, in cui si parla anche di Gorizia, che presenterà domenica 5 novembre alle 16 in sala Dora Bassi.
“Come accadeva in passato - spiega Artico -, questo splendido gruppo di persone che abbiamo accolto in piazza Vittoria, insieme anche a Nicole Primosic dell’associazione Lilt e a Paolo Verdoliva, presidente provinciale degli alpini, la notte è stato ospitato da privati e anche don Ruggero aveva messo a disposizione alcuni spazi nella parrocchia di San Rocco. Parlando con loro, è emersa l’idea di creare, a Gorizia e a Nova Gorica, una rete di strutture per ospitare i pellegrini, magari un hospitale come nei tempi antichi".
"L’idea - rimarca - è quella di diventare un punto di riferimento per i cammini religiosi facendo riscoprire al territorio un “pezzo” di storia non molto conosciuto e recuperare quel ruolo importante che aveva avuto in passato anche se, ovviamente, con le debite differenze, in stretto collegamento con la vera protagonista di questi percorsi, la culla del cristianesimo: Aquileia. Negli ultimi anni, i cammini religiosi, a partire dal più famoso quello di Compostela, hanno attratto sempre più persone, forse un po’ per moda ma molto, a mio avviso, per una ricerca di spirituralità di cui questa società sembra avere sempre più bisogno".
"Nel vicesindaco Harej, abbiamo peraltro trovato un grande sostenitore, essendo appassionato della storia di Aquileia e degli stessi cammini. L’idea è quella di creare anche dei momenti di approfondimento storico, attraverso incontri e confronti che possano anche gettare uno sguardo a ciò che sono e rappresentano oggi le varie religioni a partire da quella cristiana. L’idea c’è, passione e volontà pure, vedremo ciò che riusciremo a fare” conclude Artico.
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