Il caso
Gorizia, la Polizia smantella una rete di passeur tra Slovenia, Italia e Germania
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I migranti pagavano dai 6 agli 8mila euro per essere trasportati. L'attività investigativa è stata realizzata in collaborazione con la Polizia tedesca e quella slovena.
Un’indagine condotta dagli agenti della IV Zona Polizia di Frontiera – Sezione di Gorizia, coordinata dal p.m. Federico Frezza, ha smantellato una rete che, tramite pagamenti anche fruttuosi, trasportava migranti dalla Slovenia all’Italia e da lì alla Germania.
Glia genti hanno preso spunto dagli arresti effettuati ai valichi di frontiera di Gorizia nel giugno 2024 quando, quando, in due distinte operazioni, erano stati tratti in arresto due cittadini serbi mentre trasportavano illegalmente sette migranti siriani e un cittadino tedesco che trasportava illegalmente dieci cittadini siriani e due cittadini turchi.
La successiva attività investigativa, svolta in collaborazione con la Polizia tedesca e la Polizia slovena, aveva consentito d’individuare un’articolata organizzazione criminale con base in Germania, che utilizzava strutture ricettive site in Friuli Venezia Giulia, appartamenti e B&B, dove venivano fatti alloggiare gli autisti utilizzati dal sodalizio per effettuare i viaggi di migranti irregolari dalla Slovenia all’Italia ed in un secondo momento in Germania.
Per il viaggio fino al Paese di destinazione i migranti avevano dichiarato di aver pagato somme comprese tra 6mila e 8mila euro ciascuno. A seguito di tali evidenze il G.I.P. presso il Tribunale di Trieste aveva emesso due Mandati di Arresto Europei nei confronti di due cittadini iracheni che avevano diretto, organizzato e favorito l’immigrazione illegale di numerosi migranti di origine mediorientale. Entrambi i MAE che hanno portato alla carcerazione dei soggetti posti all’apice dell’organizzazione criminale sono stati eseguita dalla Polizia tedesca, che ha così completato lo smantellamento di questo sodalizio.
Si puntualizza che il procedimento penale nei confronti degli indagati è ancora nella fase delle indagini preliminari, che la responsabilità effettiva sarà vagliata nel corso del successivo processo e che non sono fornite le generalità degli indagati né elementi per la loro identificazione. Quanto riportato è stato comunicato nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio.
«Osservo con piena soddisfazione il controllo capillare e costante del territorio garantito dalle forze di polizia, sotto il coordinamento del nostro questore Luigi di Ruscio. L’operazione, che ha portato all’arresto di due figure chiave di un’organizzazione criminale con base in Germania ma con importanti ramificazioni operative anche a Gorizia, conferma l’efficacia del lavoro condotto quotidianamente, spesso in silenzio, dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato» commenta l'assessore con delega alla Polizia locale, Francesco Del Sordi.
«Grazie a un’azione investigativa avviata a Gorizia e sviluppata con professionalità e determinazione, è stato possibile smantellare una rete che utilizzava il nostro territorio come punto di passaggio strategico. È la dimostrazione che Gorizia è un luogo dove regnano legalità e rigorosa difesa da parte delle Forze dell’ordine» conclude l'esponente della Giunta Ziberna.
«Ottimo il lavoro svolto dalla Procura distrettuale antimafia di Trieste insieme alla Polizia di frontiera di Gorizia. Il successo dell’operazione conferma che il coordinamento tra le polizie europee, soprattutto in un’area di transito come il Friuli Venezia Giulia, è sempre più un requisito essenziale per contrastare e reprimere organizzazioni criminali ramificate a livello internazionale. La cooperazione e le politiche in questo settore devono essere sviluppate, in un’ottica di crescente integrazione in ambito Ue». Lo ha affermato la senatrice Tatjana Rojc, segretaria della commissione Politiche Ue a Palazzo Madama, commentando l’operazione che ha portato all’arresto dei vertici di un’organizzazione dedita al traffico di migranti, con base in Germania e attiva tra Slovenia e Italia.Sulla vicenda è intervenuta anche la responsabile regionale Migrazioni del Partito democratico Fvg, Linda Tomasinsig, sottolineando che «per tagliare alla radice il fenomeno, il Viminale dovrebbe mettere le organizzazioni non governative nelle condizioni di lavorare meglio, consentendo l’ingresso legale e sicuro di chi fugge da guerre o persecuzioni e ha diritto all’asilo». «In questo modo – ha aggiunto – si potrebbe incidere sullo sfruttamento della disperazione da parte dei trafficanti».
«Gli arresti delle due figure chiave di un’organizzazione criminale che dalla Germania orchestrava il trasporto illegale di migranti provenienti dal Medio Oriente è la dimostrazione che il controllo delle frontiere funziona e che lo Stato c’è. L’indagine, condotta dalla Polizia di Frontiera di Gorizia e coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Trieste, ha preso il via dagli arresti avvenuti nel giugno 2024 a Gorizia. Le successive investigazioni, svolte in collaborazione con le polizie tedesca e slovena, hanno permesso di identificare un’articolata rete criminale con base in Germania. Il sodalizio sfruttava strutture ricettive in Friuli Venezia Giulia, inclusi appartamenti e B&B, per ospitare gli autisti impiegati nei viaggi di migranti irregolari dalla Slovenia all’Italia e, in un secondo momento, verso la Germania. Un grazie al governo Meloni, sempre in prima linea contro i mercanti di esseri umani, per aver sospeso Schengen e alla Polizia di Stato che dimostra ancora una volta una professionalità unica che con il suo lavoro silenzioso ha permesso finora buoni risultati in termini di contrasto all’immigrazione clandestina» così la senatrice di FdI, Francesca Tubetti.
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