I grandi pittori del Settecento a Gorizia, un mondo d'arte tra Venezia e Vienna

I grandi pittori del Settecento a Gorizia, un mondo d'arte tra Venezia e Vienna

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I grandi pittori del Settecento a Gorizia, un mondo d'arte tra Venezia e Vienna

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 14 Dic 2023
Copertina per I grandi pittori del Settecento a Gorizia, un mondo d'arte tra Venezia e Vienna

Inaugurata l'esposizione ai Musei Provinciali, frutto della collaborazione con i Civici Musei di Udine: viaggio nei pittori tra Serenissima e Impero.

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Crocevia di culture e collettore di spunti artistici diversi. Nel Settecento come oggi, Gorizia conferma la sua posizione strategica e le infinite possibilità offerte dalle molteplici suggestioni date dall’essere città di frontiera. Ecco quindi che “Pittori del Settecento tra Venezia e Impero”, la mostra inaugurata questa sera a Palazzo Attems Petzenstein, rivela tutta la propria attualità. Un’attualità che si esplicita anche nella collaborazione fra enti e studiosi, congiuntura spesso auspicata ma raramente applicata per difficoltà amministrative o campanilismi che la capitale europea della Cultura sta invece aiutando a superare.

La mostra goriziana si inserisce infatti in un progetto condiviso fra Erpac, Comune e Civici Musei di Udine dove una prima esposizione è stata inaugurata lo scorso 25 novembre. Entrambe le mostre sono state curate da Liliana Cargnelutti, Vania Gransinigh e Alessandro Quinzi e nascono da un’indagine storico artistica volta a segnalare quanto labili fossero i confini artistici fra Venezia e Vienna: pur appartenenti a entità statali diverse e antagoniste, Gorizia e Udine non manifestano nel Settecento marcate diversità ma piuttosto differenze che suonano come leggere sfumature.

Assenti per concomitanti impegni il vicepresidente della Regione Mario Anzil e il direttore generale Erpac Anna Del Bianco, a tenere a battesimo la mostra sono stati la padrona di casa Raffaella Sgubin, direttore servizio musei e archivi storici dell'ente, e il curatore della mostra Alessandro Quinzi. Parole di apprezzamento per l’iniziativa sono giunte dall’assessore comunale alla Cultura Fabrizio Oreti, soddisfatto perché da domani, con l’inaugurazione della mostra “Silva Lapidea” al Museo di Santa Chiara, i turisti presenti a Gorizia durante le festività avranno ben due esposizioni di chiaro spessore da poter visitare.

Compiacimento per la riuscita collaborazione è stato espresso anche da Federico Angelo Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine, accompagnato dal suo predecessore Fabrizio Cigolot (sotto la cui amministrazione è stato avviato il progetto espositivo) e da Vania Gransinigh, co-curatrice della mostra che, per il suo spessore scientifico e il radicamento nel territorio, si differenzia da molti eventi espositivi. «Con i Civici musei di Udine – ha affermato Raffaella Sgubin – abbiamo creato dei percorsi e condiviso idee che ci hanno portato oggi a inaugurare quella che senz’altro non è una “mostra pacchetto”, una di quelle per le quali basta staccare un assegno e arriva pronta».

«“Pittori del Settecento” nasce da una progettualità museale congiunta e, relativamente ai Musei Provinciali, testimonia una volta in più la passione per un periodo a cui abbiamo già dedicato varie iniziative e a cui ci siamo interessati anche dal punto di vista collezionistico». I criteri seguiti per l’allestimento, che si avvale peraltro di un nuovo impianto di illuminazione curato dall’architetto Maria Pinat, sono stati illustrati da Alessandro Quinzi che ha in seguito accompagnato il pubblico in una appassionante visita guidata alla scoperta di autori, committenti e temi pittorici.

Ogni sala è infatti dedicata a uno di questi aspetti e non mancano gli inediti fra cui notevole è il modelletto di legno e cera per l’altare della Cripta dei Cappuccini di Vienna realizzato dallo scultore toscano Pietro Baratta. Un’attenzione particolare è riservata a pittori quali Lichtenreit, Antonio Paroli (di cui è esposta la splendida tavola bifronte raffigurante S. Maddalena e un vibrante Memento mori) e Francesco Pittoni. A suggellare l’inaugurazione è stata l’esibizione di Marta Di Lena e Marco Fantin, musicisti dell’associazione Examina, che hanno proposto una selezione di brani eseguiti al flauto traverso e chitarra classica.

Si tratta del primo degli “Appuntamenti di musica, danze e tradizioni gastronomiche” che accompagneranno la mostra fino alla sua conclusione, il 7 aprile. Già domenica 17 alle 11 è previsto il prossimo evento, con il Quartetto d’archi e chitarra sola composto da Hanna Schmidt, Giulia Freschi, Angelica Groppi, Leonardo Grimaz e Marco Di Lena. Al concerto seguirà un buffet storico a cura dell’Accademia J. Rudel accompagnato dai vini dell’azienda Scolaris.

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