la pubblicazione
Gorizia in oltre 40 foto, nasce il leporello con gli scatti del Circolo fotografico

Presentata l'opera autoprodotta dal Circolo fotografico Isontino Bfi, al suo interno oltre una quarantina di foto della città da inizio Novecento a oggi.
È un viaggio tra le cartoline di Gorizia, il nuovo prodotto editoriale nato dal Circolo fotografico Isontino (Cifi). Presentato questo pomeriggio nella Galleria Ars di piazza Vittoria per i suoi 50 anni di attività, il libretto pieghevole realizzato con la tecnica del leporello, ossia un’unica striscia di carta ripiegata su se stessa a fisarmonica, raccoglie oltre una quarantina di fotografie scattate dai soci dell’associazione o raccolte dagli archivi. Scatti in bianco e nero di inizio Novecento e a colori della città odierna, in luoghi iconici.
«Gorizia ha due anime - ha ricordato l’architetto Diego Kuzmin presentando l’opera, avendone curato la prefazione - quella medievale e quella del corso, ossia la città che nasce in epoca moderna con la stazione ferroviaria passando da 10mila a 30mila abitanti. Anche Freud ha visitato Gorizia, andando in vacanza a Grado da giovane, e ha descritto quel sabato mattina in cui arrivò qui». Una fotografia, quella che emerge dagli scritti del futuro fondatore della psicanalisi, tanto nitida quanto quelle riportate nella pubblicazione.
Il plauso al lavoro è arrivato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, che ha contribuito economicamente al progetto, e dal Comune. «Avete un patrimonio di immagini storico da tramandare - ha commentato Marco Braida a nome della Carigo - in Fondazione c’è lo Smart space che oggi lavora a un millesimo della sua potenzialità», invitando così a unire le forze. L’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, ha invece auspicato che il format ideato possa essere replicato anche per un’opera con Nova Gorica in vista del 2025.
«In questo momento - ha spiegato l’esponente della giunta - in città ci sono oltre 70 cantieri per presentarci nel migliore dei modi. La Capitale europea della cultura è un’occasione che non possiamo sbagliare». Ha quindi assicurato pieno sostegno da parte dell’amministrazione, anche in termini di risorse, al sodalizio presieduto da Antonio Fabris. Proprio quest’ultimo ha ricordato anche le altre idee nel cassetto del club, tra cui quella maturata già decenni fa di un percorso fotografico lungo i santuari della Grande guerra, partendo dall’Austria.
Ritornando al leporello, la sua composizione è stata realizzata dallo stesso Fabris, Agostino Colla, e Giovanni Viola. Quest’ultimo è la mente da cui è nato tutto, ritrovando un prodotto simile degli anni Cinquanta. Ha quindi espresso il proprio rammarico per non essere riusciti a inserire anche una foto dei Giardini pubblici di corso Verdi. Per quanto riguarda la stampa, la prima edizione è stata realizzata dalla Grafica Goriziana e la seconda, ora disponibile al pubblico, dalla Poligrafica San Marco di Cormons.
L’opera è disponibile presso l’associazione, contattandola al numero 328 3013437. Sfogliandone le pagine, si passa dalla Gorizia mitteleuropea a quella più moderna, in un tour utile per gli amanti della città ma anche come guida rapida ai luoghi più iconici da visitare per i turisti. Ricordando infine i 54 anni di attività del circolo, il vicepresidente Agostino Colla ha voluto ringraziare Franka Žgavec, presidente del Kulturni center Lojze Bratuž lì in veste di rappresentante della Galleria Ars, per il supporto dato in questi 25 anni nell’organizzare mostre fotografiche.
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