la presentazione
Gorizia, cambio al comando provinciale dell'Arma: insediato il colonello Bolis

Il nuovo ufficiale ha preso il posto del pari grado Luciano Giuseppe Torchia, dopo 11 anni trascorsi in missioni all'estero con il Tuscania.
Leggendo il suo curriculum, si potrebbe dire che si è “paracadutato” a Gorizia. Il nuovo comandante provinciale dei carabinieri, Massimiliano Bolis, arriva proprio dal I reggimento paracadutisti Tuscania di Livorno, nel quale è entrato nel 2012. Una carriera di 11 anni che lo ha visto ricoprire diversi ruoli, da ultimo il comandante del reparti paracadutisti per la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche a rischio. Nato in Umbria ma toscano d’adozione, il 47enne è subentrato ufficialmente oggi al colonello Luciano Giuseppe Torchia, trasferito a Milano.
L’ufficiale guiderà il Comando legione “Lombardia”. Per quanto riguarda Bolis, si tratta di un ritorno all’attività sui territori dopo il lavoro nella II Brigata mobile: dopo una prima esperienza dal 2002 al 2004 nel VII reggimento carabinieri di Laives, Bolzano, è stato comandante del Nucleo operativo della compagnia di piazza Verdi, a Palermo. Quindi, dal 2006 al 2012 ha guidato la compagnia di Benevento, fino al suo ingresso nel Tuscania. Qui è stato comandante di compagnia, capo sezione Operazioni, addestramento e informazioni e comandante di battaglione.
“È la mia prima volta in Friuli Venezia Giulia - ha esordito questo pomeriggio, presentandosi ai media - anche se ho avuto modo di conoscere Gorizia attraverso il XIII Reggimento, con cui ho operato insieme alla II Brigata mobile dal 2003 in Iraq”. Ha infatti operato laggiù nella missione Antica Babilonia, insieme anche alla Brigata Pozzuolo del Friuli. Prima del Medio Oriente, c’è stata l’esperienza a Sarajevo con le forze Nato, per poi operare negli anni successivi anche in Afghanistan, Libia e Mali. Qui, l’ultima missione è stata nel gennaio 2022.
“Ho trovato uno staff ben rodato - ha sottolineato il colonello -, capace di dare risposte alla cittadinanza. Voglio dare più continuità possibile al lavoro del comando. Sono entusiasta e onorato di servire una comunità come quella di Gorizia”. In ogni caso, rispetto alle diverse piazze dove ha servito, il nuovo incarico non sarà meno importante: “Non esistono posti tranquilli, sono posti più appetibili per la criminalità organizzata. Bisogna identificare la minaccia sul territorio, ora inizierò a conoscerlo. La provincia è comunque sana”.
Insieme al tema del contrasto alla criminalità, c’è quello della gestione dell’organico: “In tutta Italia è una problematica per la Pubblica amministrazione, c’è stata una contrazione fortissima negli anni. L’Arma ora sta recuperando, ma necessiterà di anni per assestarsi. Non possiamo utilizzare il fatto di essere sotto organico come scusa, una volta ripianati lavoreremo con più facilità”. Certamente, la realtà di Gradisca con il controllo su Cara e Cpr impatta in modo deciso, soprattutto in termini di numeri di personale da impiegare.
Questa mattina, peraltro, il neo-comandante ha incontrato anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Con la città e tutte le sue istituzioni, ci sarà da lavorare in vista della Capitale della cultura 2025: “Sarà un impegno per la prevenzione, ci assorbirà già per la pianificazione con il prefetto. La struttura provinciale darà risposte affinché le diverse manifestazioni si svolgano al meglio”. A chiosa, un ulteriore legame con Gorizia: la sua città d’adozione è Figline Valdarno, terra natia di Vittorio Locchi, autore de La sagra di santa Gorizia.
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