IL CONVEGNO
Gorizia, Nova Gorica e i comuni di Šempeter-Vrtojba studiati dagli architetti dello Iuav di Venezia

Grazie al progetto Crew gli studenti dell'ateneo lagunare hanno potuto conoscere gli interventi di riqualificazione urbana in atto per la Capitale Europea.
Sessanta gli studenti del quinto anno e i docenti che, in mattinata, hanno preso parte al convegno ospitato nella sala conferenze della stessa Sdag, approfondendo in primis la storia geopolitica del territorio e le vicende che hanno portato alla nascita del Gect Go (partner associato del progetto Crew) grazie all’intervento del suo rappresentante, il project manager Ezio Benedetti. Nelle sue parole l'invito a soffermarsi sulle potenzialità del territorio, incarnate da edifici e realtà come il Parco Basaglia, Villa Lasciac e la stazione della Transalpina.
A seguire, sono intervenuti per i saluti istituzionali il sindaco di Gorizia Ziberna e il suo omologo di Šempeter-Vrtojba Milan Turk. «Se dovessimo scegliere una città italiana come Capitale della Cultura – ha esordito Ziberna – prendendo come metro di valutazione i manufatti artistici e paesaggistici, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta. Ma come avevano a suo tempo affermato i presidenti Mattarella e Pahor, Gorizia e Nova Gorica hanno subito qualcosa di profondamente divisivo. Adesso questo confine è testimonianza di coesione ma è ovvio che ci siano delle differenze fra i due popoli che, comunque, si sono assunti le responsabilità per le azioni del passato».
La posizione periferica di Gorizia e Nova Gorica rispetto ai rispettivi stati di appartenenza si è trasformata da handicap a punto di forza. Secondo il primo cittadino «Le due città si completano a vicenda anche dal punto di vista architettonico e questo è alla base della nostra ricchezza. A Gorizia abbiamo 60 cantieri aperti, tutti destinati alla Capitale della Cultura e stiamo procedendo alla riqualificazione di aree importanti come il piazzale Casarossa, l'aeroporto Duca d'Aosta e l'ex mercato all'ingrosso».
A questi cantieri si sommano i progetti di cui ha parlato il collega Turk, centrati sulla ridestinazione delle aree un tempo occupate dai valichi confinari. Ed è proprio questa peculiarità delle due città di estendersi a cavallo del confine che, secondo il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Umberto Figliuolo, dovrebbe essere ulteriormente valorizzata. L’importanza delle aree di frontiera e delle attività doganali da lui accennate sono state approfondite dall’amministratore unico di Sdag Giuliano Grendene che ha illustrato l’evoluzione storica e funzionale della società, dalla sua nascita nel 1982 ai nuovi progetti di sviluppo. A chiudere i lavori, la referente del progetto Crew Eleonora Anut che ha illustrato brevemente i contenuti del progetto e le sinergie con la Capitale Europea della Cultura Gorizia – Nova Gorica 2025.
Le attività sono proseguite nel pomeriggio, con la vista degli studenti alle aree dell’Autoporto e della Stazione Transalpina. Ad accompagnarli Alessandro Puhali, del comitato trasporti del Gect mentre l’Assessore alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico ha incontrato il gruppo al termine della passeggiata architettonica.
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