Gorizia, Nova Gorica e i comuni di Šempeter-Vrtojba studiati dagli architetti dello Iuav di Venezia

Gorizia, Nova Gorica e i comuni di Šempeter-Vrtojba studiati dagli architetti dello Iuav di Venezia

IL CONVEGNO

Gorizia, Nova Gorica e i comuni di Šempeter-Vrtojba studiati dagli architetti dello Iuav di Venezia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 15 Ott 2024
Copertina per Gorizia, Nova Gorica e i comuni di Šempeter-Vrtojba studiati dagli architetti dello Iuav di Venezia

Grazie al progetto Crew gli studenti dell'ateneo lagunare hanno potuto conoscere gli interventi di riqualificazione urbana in atto per la Capitale Europea.

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Gorizia, Nova Gorica e i comuni di Šempeter-Vrtojba resi oggetti di studio relativamente alla riqualificazione urbana in atto per la Capitale Europea della Cultura. Anzi: le tre città sono addirittura diventate argomento dei laboratori e delle analisi di un intero semestre per gli studenti dello Iuav, l'Istituto universitario di architettura di Venezia. Il tutto rientra nell'ambito del progetto Crew, un progetto Interreg Italia-Slovenia che mira alla rigenerazione urbana in chiave turistica e culturale delle nostre aree transfrontaliere. A guidare il progetto, la Sdag che ha ritenuto di valorizzare le attività di propria competenza coinvolgendo proprio il prestigioso ateneo lagunare e la facoltà di architettura dell’Università di Lubiana, partner tecnico impegnato nella ripianificazione delle aree confinarie.

Sessanta gli studenti del quinto anno e i docenti che, in mattinata, hanno preso parte al convegno ospitato nella sala conferenze della stessa Sdag, approfondendo in primis la storia geopolitica del territorio e le vicende che hanno portato alla nascita del Gect Go (partner associato del progetto Crew) grazie all’intervento del suo rappresentante, il project manager Ezio Benedetti. Nelle sue parole l'invito a soffermarsi sulle potenzialità del territorio, incarnate da edifici e realtà come il Parco Basaglia, Villa Lasciac e la stazione della Transalpina.

A seguire, sono intervenuti per i saluti istituzionali il sindaco di Gorizia Ziberna e il suo omologo di Šempeter-Vrtojba Milan Turk. «Se dovessimo scegliere una città italiana come Capitale della Cultura – ha esordito Ziberna – prendendo come metro di valutazione i manufatti artistici e paesaggistici, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta. Ma come avevano a suo tempo affermato i presidenti Mattarella e Pahor, Gorizia e Nova Gorica hanno subito qualcosa di profondamente divisivo. Adesso questo confine è testimonianza di coesione ma è ovvio che ci siano delle differenze fra i due popoli che, comunque, si sono assunti le responsabilità per le azioni del passato».

La posizione periferica di Gorizia e Nova Gorica rispetto ai rispettivi stati di appartenenza si è trasformata da handicap a punto di forza. Secondo il primo cittadino «Le due città si completano a vicenda anche dal punto di vista architettonico e questo è alla base della nostra ricchezza. A Gorizia abbiamo 60 cantieri aperti, tutti destinati alla Capitale della Cultura e stiamo procedendo alla riqualificazione di aree importanti come il piazzale Casarossa, l'aeroporto Duca d'Aosta e l'ex mercato all'ingrosso».

A questi cantieri si sommano i progetti di cui ha parlato il collega Turk, centrati sulla ridestinazione delle aree un tempo occupate dai valichi confinari. Ed è proprio questa peculiarità delle due città di estendersi a cavallo del confine che, secondo il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Umberto Figliuolo, dovrebbe essere ulteriormente valorizzata. L’importanza delle aree di frontiera e delle attività doganali da lui accennate sono state approfondite dall’amministratore unico di Sdag Giuliano Grendene che ha illustrato l’evoluzione storica e funzionale della società, dalla sua nascita nel 1982 ai nuovi progetti di sviluppo. A chiudere i lavori, la referente del progetto Crew Eleonora Anut che ha illustrato brevemente i contenuti del progetto e le sinergie con la Capitale Europea della Cultura Gorizia – Nova Gorica 2025.
Le attività sono proseguite nel pomeriggio, con la vista degli studenti alle aree dell’Autoporto e della Stazione Transalpina. Ad accompagnarli Alessandro Puhali, del comitato trasporti del Gect mentre l’Assessore alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico ha incontrato il gruppo al termine della passeggiata architettonica. 

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