IL LEGAME
Gorizia ‘insegna’ la Capitale Europea della Cultura a Pordenone, capitale italiana nel 2027
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L’esperienza delle due città gemelle portata dal sindaco Ziberna all’omologo Basso. Ad accomunare le due città due opere dell’artista Celia Stefania Centonze.
Prende il via l’ideale passaggio di consegne tra Gorizia, insieme a Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025, e Pordenone, Capitale italiana della Cultura 2027. Il sindaco, Rodolfo Ziberna, ha fatto visita al primo cittadino pordenonese, Alessandro Basso, per assicurare la messa a disposizione dell’esperienza di GO! 2025 nel percorso avviato verso l’importante titolo. Il filo conduttore del primo atto della staffetta tra le due città sarà rappresentato da due opere dal profondo significato, GO! Pharus e Kalos, entrambe progettate dall’artista e designer Celia Stefania Centonze.
Dopo aver espresso la sua grande soddisfazione per la conquista da parte di Pordenone del titolo di Capitale italiana della Cultura, il sindaco Ziberna ha spiegato: «Sappiamo che il titolo di Capitale della Cultura ha un impatto che non si limita al mero territorio della città insignita, ma che anzi si riverbera su tutto il territorio regionale. Vogliamo quindi puntare sul legame che c’è tra Gorizia e Pordenone, in una sorta di continuità ideale. Da parte nostra posso assicurare che ci sarà la più ampia collaborazione per assicurare il miglior risultato possibile».
Nello specifico il primo atto della staffetta tra le due città è stato già individuato, prosegue il primo cittadino: «La prima iniziativa che abbiamo pensato di mettere in cantiere è il collegamento tra GO! Pharus, obelisco dedicato alla cultura della pace e al superamento delle divisioni, che sarà posizionato nel piazzale della Casa Rossa dopo l’estate, e Kalos, il Caleidoscopio della Cultura, che sarà collocato a Pordenone. Le opere sono entrambe progettate dall’artista e designer Celia Stefania Centonze, fondatrice dello studio di architettura e interior design Plateam di Milano, sono collegate e inviano un chiaro messaggio».
Da parte sua il sindaco di Pordenone, Alessandro Basso, affiancato dall’assessore alla Cultura, Alberto Parigi, ha spiegato come «ci siamo incontrati per definire insieme il know-how strategico che guiderà Pordenone verso la Capitale Italiana della Cultura 2027. Un percorso che affrontiamo con serietà, entusiasmo e consapevolezza, guardando con rispetto all’esperienza di Gorizia, con l’ambizione di costruire qualcosa di unico e distintivo per la nostra città. Pordenone vuole essere protagonista di una nuova stagione culturale per il Friuli Venezia Giulia e lo vogliamo fare creando un legame diretto con la Capitale Europea del 2025. La nostra città ha tutte le carte in regola per vincere questa sfida: una solida identità culturale, una vivace scena artistica, una forte coesione territoriale».
GO! Pharus avrà una pianta quadrata di 2,50 x 2,50 metri e un’altezza di 9,75 metri. La forma slanciata dell’obelisco, archetipo di elevazione e connessione tra terra e cielo, rappresenta la solidità delle radici storiche di Gorizia e la sua proiezione verso un futuro di prosperità e convivenza pacifica. Quest'opera innovativa sfida le convenzioni architettoniche con una raffinata fusione di vetro e ferro, materiali che raccontano storie di trasparenza e resilienza. I suoi vetri cromatizzati rifletteranno i raggi solari, creando un caleidoscopio di sfumature che si diffonderà nello spazio circostante. La luce e i colori trasformeranno l’obelisco in un’esperienza sensoriale unica, coinvolgendo cittadini e turisti in un suggestivo gioco di riflessi e bagliori dinamici.
Kalos ha già riscosso grande successo nella settimana della Design week a Milano, in occasione della sua esposizione. L’opera anticipa alcune scelte stilistiche e, soprattutto, il messaggio di Pharus: un invito a scegliere la cultura come strumento di pace e unione tra i popoli. Si tratta di due portali, realizzati in metallo dorato e metacrilato, che richiamano appunto l’obelisco che troverà dimora a Gorizia.
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