L’INTERVISTA
Gorizia, il coach Tomasi chiude un 2025 «altamente positivo» per la Dinamo
Una prima parte di stagione conclusa in modo ottimale, con la salvezza diretta della squadra, i Play-In Gold e il ritorno al rinnovato PalaBigot.
Un anno vissuto intensamente. Dalla panchina il parquet è a un passo per una visuale allo stesso tempo invidiabile ma anche carica di responsabilità. Il 2025 ormai pronto a salutare per la Dinamo e per coach Gigi Tomasi è, senza ombra di dubbio, da archiviare come “altamente positivo” per la prima metà e “molto buono tendente all’ottimo” per la seconda. Bagnato da una salvezza diretta con annessi vorticosi Play-In Gold nella stagione d’esordio in B Interregionale e, in quella corrente, da un podio natalizio dopo aver a lungo veleggiato in testa. Il tutto nel contesto del ritorno a Gorizia con le migliaia di spettatori che a partire da ottobre hanno riempito a migliaia il rinnovato PalaBigot.
Coach, sabato si torna a fare sul serio con l’arrivo di Basket 2000 Reggio Emilia: siamo ancora in tempo per un resumè del 2025.
«Concordo con quanto hanno detto recentemente sia Thomas che Siro. Ovvero che pur avendo cambiato parecchio in estate e non soltanto dal punto di vista del roster abbiamo proseguito su una china ascendente. Non si possono fare raffronti diretti poiché, come sottolineato, sono per svariati fattori due squadre, due gruppi quasi completamente diverse. Rimane la continuità nel mood sicuramente positivo iniziato sul finire della fase regolare dello scorso campionato. La cosa fondamentale è guardare sempre avanti, non accontentarsi anche perché la Dinamo ha riacceso l’entusiasmo di una città per la pallacanestro storicamente da sempre lo sport più amato dai Goriziani. Sembra quasi uno slogan ma è la verità».
Giocare in un impianto da serie A poteva rivelarsi un’arma a doppio taglio.
«Permettetemi di ringraziare Romans e l’Asar che nello scorso campionato ci hanno ospitato. In effetti un gruppo così giovane avrebbe potuto subire la pressione di giocare in questo splendido palazzetto; invece, finora i ragazzi hanno dimostrato di reggerla a cominciare dalla prima casalinga contro Mantova quando hanno ripreso una partita dopo aver rischiato di buttarla via. Segno che le scelte operate in estate, puntando su un inevitabile ringiovanimento e sulla disponibilità ad allenarsi anche in doppia seduta giornaliera, si stanno rivelando azzeccate. Questo senza dimenticare chi ha contribuito a farci salire in B e a consolidarci in una categoria che di fatto sfiora il professionismo e richiede inevitabilmente sacrifici diversi. Tornando al fatto di giocare al PalaBigot è sì una responsabilità, ma con i ragazzi batto sul tasto che è soprattutto motivo di tenere sempre alta l’asticella. E l’andamento di queste prime dodici giornate sembra confermare l’ottima impressione che staff tecnico e società hanno avuto da quando è cominciata la preparazione in agosto».
Questo anche dopo la sconfitta nella sfida d’alta quota contro Ozzano dove la Dinamica ha lottato sino all’ultimo pallone.
«Tutto vero. A Ozzano i ragazzi hanno fatto una partita solida contro una sicura protagonista di questo girone e la sconfitta è arrivata solo su episodi finali. A me comunque piace analizzare ogni singola sfida all’interno di un percorso complessivo. A Oderzo per esempio, pur perdendo in maniera diversa, non abbiamo sbracato arrivando ad avere anche il possibile episodio per rientrare in gara. La palla quel pomeriggio non ne voleva proprio sapere di entrare nonostante avessimo costruito più di un gioco interessante. Anche quel ko, quindi, può aiutarci nel percorso di crescita. Che questo sia un gruppo coeso, dove ci sono alcuni leaders riconosciuti ma dove tutti si sentono protagonisti, si è visto quando abbiamo portato a casa la vittoria in partite diciamo “sporche”, dove se non sei sintonizzato a livello di squadra il referto rose te lo puoi scordare. Quindi prima che me lo chiedi la mia aspettativa per il 2026 è registrare ancora tanta applicazione e intensità negli allenamenti perché a questi livelli il lavoro settimanale in palestra è fondamentale. Dobbiamo cavalcare un’onda alla volta ma continuare a cavalcare e crescere. La città ha dimostrato di seguirci e dobbiamo mantenere vivo questo entusiasmo che corre lungo la schiena di Gorizia. E poi c’è sempre il plus di giocare in un impianto da professionisti che anche grazie alla Dinamo è tornato a pulsare».
Rispetto a Ds e Team Manager più che sulla musica sei preparato meglio sul cinema: quindi a quale pellicola associamo questa Dinamo 2025/2026?
«A una delle mie preferite con il mio attore preferito. Ovvero Qualcuno volò sul nido del cuculo con l’immenso Jack Nicholson. Grazie a tutte e tutti e forza Dinamo».
Foto Mauro Blazica
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