gli attestati
Gorizia festeggia la Protezione civile, «la pandemia ha avvicinato i giovani»

Il ringraziamento per il lavoro al centro vaccinale: 1.600 volontari per 11.700 ore di lavoro.
Ben 1.600 volontari per un totale di 11.700 ore di lavoro. Lo sforzo per aprire e rendere operativo il centro vaccinale di Gorizia ha richiesto un grande impegno da parte del sistema di Protezione civile, potendo tracciare ora un bilancio alla chiusura dello stato di emergenza. Situazione, però, archiviata solo burocraticamente, come ha sottolineato ieri il vicepresidente della Regione, Riccardi Riccardi, alla cerimonia di ringraziamento in municipio. All’ombra della gloriette del parco, l’amministrazione cittadina ha voluto ringraziare gli uomini e le donne impegnati in questi due anni di pandemia.
Un momento per tracciare un inevitabile bilancio, dando una definizione alle lunghe giornate trascorse sui mezzi o nei diversi hub in supporto alla popolazione. Alla fine, se tutto questo sistema fosse stato retribuito, la cifra stimata ammonterebbe a 350mila euro. Il tutto contando una media di 5 volontari impegnati al giorno, non solo dei gruppi di Protezione civile della provincia e Bassa Friulana ma anche delle associazioni di assistenza locali: Associazione nazionale carabinieri, Alpini, Croce rossa italiana, Misericordia di Cormons e Agesci. Si è voluto anche omaggiare l’impegno del caposquadra Luciano Marconato.
Quest’ultimo, figura di rilievo all’interno del gruppo goriziano, ha ricevuto un attestato speciale insieme alle altre realtà solidali. “È stata una mole di lavoro paragonabile agli eventi drammatici” ha rilevato l’assessore delegato, Francesco Del Sordi. Il plauso è arrivato anche dal viceprefetto Valeria Gaspari e dal direttore di Asugi, Antonio Poggiana: “Noi non avremmo fatto quello che abbiamo fatto senza la collaborazione delle associazioni e amministrazioni - ha commentato quest’ultimo -. Non so se potevamo fare meglio, sicuramente non di più. È stato dato il massimo”. Encomio anche dal direttore regionale di Pc, Amedeo Aristei.
Nel complesso, il numero uno della struttura di emergenza del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato che sono stati donati ben 10 milioni di euro in beni durante la pandemia. “Questa vicenda ci ha lasciato due cose: la collaborazione con la sanità, utile anche per l’emergenza attuale in Ucraina, e una visibilità importante. Abbiamo avvicinato molti giovani, ora dobbiamo tenerli insieme”. Un ringiovanimento importante, visto che l’età media in molte squadre supera i 50 anni. Guardando invece alla gestione di questi due anni, “sarebbe stato impossibile senza la riforma sanitaria” il commento di Riccardi.
Per l’esponente della giunta Fedriga, senza l’ultima suddivisione territoriale “il sistema non avrebbe retto”. In prima fila, a ricevere gli attestati insieme ai propri volontari, c’erano anche i sindaci e rappresentanti delle amministrazioni comunali di San Lorenzo Isontino, San Floriano del Collio, Mossa, Capriva e Medea. L'hub vaccinale goriziano è stato aperto nel marzo 2021, presso gli spazi dell'ex Ente Fiera di via della Barca, gestendo il flusso di utenti in 1.800 metri quadri con 10 box, una saletta per le emergenze e un back office.
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