autonomia responsabile
A Gorizia le condizioni di Tondo nel centrodestra, «no Riccardi alla sanità»
L'ex governatore sicuro del proprio ruolo nel centrodestra, il deputato Colucci: «Il nostro ruolo è fondamentale».
La presenza di Autonomia responsabile alle elezioni regionali di inizio aprile non vuole essere di facciata, ma punta a ritagliarsi uno spazio. Soprattutto all’interno dello stesso centrodestra. Questa mattina, è stato l’ex governatore e fondatore della lista, Renzo Tondo, a presentare la squadra a Gorizia. Accanto al lui, due dei cinque nomi in corsa - Boris Dijust e Giulio Daidone - e il deputato Alessandro Colucci di Noi con l’Italia, partito con cui la compagine regionale ha stretto un accordo federativo.
Come rimarcato dal già presidente della Regione, “ci presentiamo perché manca una forza moderata civica nel centrodestra”, guardando a sé come ago della bilancia per far pesare di più la componente maggiormente centrista. “Fratelli d’Italia rischia di spostare l'asse troppo a destra - così Tondo - e il partito non ha ancora una classe dirigente adeguata. Meloni ha grande qualità ma ha dovuto spesso rincorrere le dichiarazioni dei suoi collaboratori”. Ha quindi ricordato di aver voluto mantenere viva la lista con il suo nome, nata nel 2013.
L’occasione era la campagna elettorale, poi persa, contro Debora Serracchiani. “Ci davano tutti per spacciati - ha rilevato, riferendosi alla tornata di cinque anni fa - ma siamo riusciti a fare un risultato importante senza candidarmi in prima persona. Ora ho chiesto ad altri di continuare questa esperienza, sono sicuro che otterremo almeno un seggio, possiamo puntare anche a due”. Un peso, quello che si punta ad avere dopo le urne, che l’ex esponente di Forza Italia vorrà far valere nella definizione della prossima giunta.
Seppur al fianco del capo della giunta uscente, il suo predecessore non ha infatti risparmiato critiche su alcuni temi, in primis la sanità: “Ho detto a Fedriga che se Riccardi manterrà la delega, avrà tutti contro. La sua è stata una gestione fatta senza parlare con le autonomie locali, voglio essere determinato su questo punto”. C’è poi l’aspetto dell’energia, su cui Tondo vuole che si entri nell’ampliamento della centrale nucleare di Krsko, in Slovenia: “Non capisco perché nessuno mi segua in questa visione, nemmeno gli industriali”.
L’ex vertice dell’amministrazione regionale ha rimarcato quanto fatto nel suo mandato, come la realizzazione dell’autostrada Gorizia-Villesse, precisando che “non voglio avere poltrone ma il diritto di incursione sulla politica per condizionare scelte importanti”. Nel gruppo, quindi, ci sono il consigliere comunale goriziano con delega allo sport, Daidone, e l’omologo di Ronchi nonché presidente di Informest, Dijust. Un appello, il loro, soprattutto a contrastare il “partito” del non voto. A tirare le fila è stato Colucci, plaudendo gli obiettivi.
“Solo se sei distinto dagli altri membri di coalizione - così il deputato - puoi portare avanti le tue battaglie. In Lombardia abbiamo fatto lo stesso percorso, arrivando ad avere un consigliere e un assessore. La presenza politica è l’opportunità di far valere le proprie idee. Ci ascoltano in Parlamento perché siamo un gruppo che interviene con competenza, il nostro ruolo è fondamentale perché dà una mano alla coalizione”. Quindi la volontà di “andare verso l’elettorato e l’astensionismo per riportare il destra-centro in centrodestra”.
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