Due tesori della città
Gorizia, conclusa la riqualificazione del Cortile delle Milizie e del Bastione Fiorito del Castello

Domani mattina alle 11 verranno illustrati i lavori a fianco dell'ingresso al Castello. Alle 17.30 l'open day con i ciitadini. Alle 19.30 l'esibizione del del Collettivo Terzo Teatro nel Cortile.
Uno splendido punto panoramico sulla città e un polo culturale e ricreativo, suggestive cornici per eventi e manifestazioni: è stata portata a termine la riqualificazione del Bastione Fiorito e del piazzale delle Milizie, luoghi simbolo di Borgo Castello a Gorizia. Il secondo lotto del più ampio programma di recupero dell’intero complesso fortificato del Castello è stato condotto con l’obiettivo di restituire valore a un patrimonio identitario della città e di aumentarne l’offerta culturale e turistica. Gli interventi, eseguiti guardando al futuro ma senza dimenticare la storia di due luoghi così significativi per Gorizia, saranno illustrati ai cittadini in una presentazione pubblica domani, venerdì 12 settembre alle 17.30. E dal momento che si tratterà di una giornata di festa, il piazzale delle Milizie ospiterà alle 19.30 lo spettacolo “Dal Jazz al pop. Concert X GO! 2025” a cura del Collettivo Terzo Teatro.
«Sono molto orgoglioso di questo recupero, che restituisce alla città spazi attraverso cui sono passati tanti momenti non solo della vita culturale goriziana ma anche del vissuto di molte generazioni. Con questo intervento il Castello sarà sempre più un centro di iniziative culturali e di animazione, aumentando ancora la propria capacità attrattiva» sottolinea il sindaco Rodolfo Ziberna. Insieme a lui, nel pomeriggio di domani ci sarà l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini. Interverranno, tra gli altri, anche l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Sarah Filisetti, e Lara Carlot, in rappresentanza di EDR. L’intervento tecnico sarà dell’architetto Luigi Di Dato. Seguirà appunto alle 19.30 lo spettacolo teatrale ad ingresso libero. Si esibiranno il GO! 2025 Jazz Quintet (Riccardo Chiarion chitarra elettrica, Giulio Scaramella piano, Francesco Ivone tromba, Eugenio Dreas basso, Francesco Vattovaz batteria) e Tish, Maj Špacapan (chitarra) e Francesco Ivone (tromba), Margherita Pettarin e Giulio Scaramella (piano), Rossella Prignano con Nicolas Morassutto e Alberto Celia (chitarra).
IL PIAZZALE DELLE MILIZIE
Fin dagli anni Cinquanta è stato il luogo privilegiato per spettacoli e manifestazioni culturali, dagli anni Ottanta fino al 2021 sede della tensostruttura del Teatro Tenda, il piazzale delle Milizie è stato sottoposto a un articolato progetto di riqualificazione che lo ha trasformato in un polo culturale e ricreativo, strettamente connesso con il Borgo Castello e il suo maniero. Fulcro del recupero è il nuovo padiglione reversibile, struttura leggera con pareti vetrate apribili, pensata per garantire trasparenza e rispetto del contesto storico. Il padiglione, pur nella sua modernità, è completamente reversibile: le sue strutture leggere possono essere rimosse senza compromettere l’integrità del sito. Una condizione imposta dalla Soprintendenza e pienamente rispettata, che testimonia la volontà di conciliare tutela e innovazione. La copertura, realizzata come tetto verde a sedum, si integra armonicamente con l’ambiente circostante, riducendo l’impatto visivo e migliorando la sostenibilità ambientale. All’interno trovano spazio un banco per la somministrazione di alimenti e bevande e un ambiente polifunzionale in grado di ospitare piccoli eventi culturali, dalle presentazioni di libri ai concertini, dalle degustazioni alle mostre temporanee.
Il disegno degli spazi esterni ha seguito una logica di gerarchizzazione e rispetto delle preesistenze. La superficie centrale del piazzale è stata trasformata in una vera e propria piazza, pavimentata con ghiaino stabilizzato, mentre i percorsi di ronda lungo i merli sono stati ripristinati con materiali drenanti e soluzioni differenziate per tipologia e funzione. La scelta dei materiali, cromaticamente uniformi e coerenti con le realizzazioni precedenti, risponde all’esigenza di garantire continuità visiva e allo stesso tempo funzionalità. Uno degli interventi più significativi è stato il ripristino dell’antica rampa cavallerizza, demolendo le scale in porfido realizzate nel secondo dopoguerra. La nuova rampa, costruita in pietra arenaria di Muggia, ripropone la conformazione storica con gradini agevolati e finiture lavorate a fiammatura per garantire sicurezza antiscivolo. La stessa pavimentazione in palladiana è stata utilizzata anche per l’area antistante il padiglione, creando un legame materico tra passato e presente.
Il progetto ha inoltre puntato con decisione sull’accessibilità universale. Mappe tattili in acciaio corten guidano i visitatori con disabilità sensoriali, mentre parapetti, bordure e segnalazioni tattili rendono i percorsi sicuri e leggibili. L’ascensore inserito nel padiglione permette il collegamento diretto con i servizi igienici e i locali di servizio al piano interrato, assicurando accesso totale a ogni spazio del complesso. La riqualificazione ha interessato anche la Santabarbara: sono stati rifatti i solai lignei, sostituiti gli infissi e rinnovate le finiture interne, rispettando le tipologie storiche. I servizi igienici interrati sono stati completamente ristrutturati. Particolare attenzione è stata data all’omogeneità cromatica e materica, con l’uso di piastrelle in tonalità petrolio e dettagli coerenti con il resto dell’intervento.
Parallelamente, è stato rivisto l’intero sistema di illuminazione, con punti luce a LED e proiettori scenografici che esaltano la muratura del Castello nelle ore serali, oltre a nuovi impianti funzionali pensati per gli eventi. Anche il sistema di raccolta delle acque è stato modernizzato: il piazzale drena l’acqua piovana verso i pozzi esistenti, creando una riserva utile per l’irrigazione, mentre la copertura del padiglione integra un sistema di sub-irrigazione a beneficio delle alberature. La copertura erbosa del piazzale, sacrificata negli anni in favore del ghiaino, è stata ripristinata, con la possibilità di introdurre nuove alberature e specie arbustive coerenti con la vegetazione del colle. Particolari interventi di cura hanno riguardato i platani storici del piazzale, con operazioni di arieggiamento e fertilizzazione degli apparati radicali. I lavori sono stati eseguiti nell'ambito del PNRR, Missione 1 "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo", Componente 3 "Turismo e cultura 4.0", Investimento 2.1: "Attrattività dei borghi" - Linea A - "Progetti pilota perla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati" con un finanziamento PNRR Bando Borghi di 3.224.666,67 euro. I professionisti intervenuti per eseguire queste opere sono la capogruppo MADS&Associati, TH&MA Architettura, DD Architettura – architetto Luigi Di Dato, ATS Servizi, Geol. Maurizio Comar, Grazioli snc. Ad occuparsi della parte archeologica è stata Chiara Magrini. Ad eseguire i lavori è stata Cella costruzioni srl sotto la guida del Rup, ingegner Erika Tuzzi.
IL BASTIONE FIORITO
Costruito come parte del sistema difensivo a nord-est, il Bastione ha accompagnato per secoli la storia cittadina: da punto strategico militare a giardino pensile amato per la sua vista panoramica, negli anni Trenta spazio di intrattenimento con arredi floreali per le passeggiate domenicali. Il cuore dell’intervento ha riguardato le murature e le cortine, che nel corso del Novecento avevano subito pesanti alterazioni e un degrado diffuso. Le superfici, a lungo sommerse da vegetazione spontanea e da stuccature cementizie, sono state riportate alla loro autenticità grazie a un meticoloso lavoro di pulitura e consolidamento con malte a base di calce. Grande attenzione è stata riservata ai percorsi. Il camminamento sommitale è stato liberato e ripavimentato, permettendo di recuperare la continuità della passeggiata lungo le mura. Qui nuove balaustre in corten, dal disegno sobrio e contemporaneo, garantiscono sicurezza senza interferire con la lettura storica del manufatto. In alcuni tratti parapetti pantografati con motivi vegetali richiamano il bosco che circonda il Castello, quasi a intrecciare la materia della natura con quella della storia.
Uno dei momenti più significativi del restauro è stato il recupero della cosiddetta “piazzola di artiglieria”, testimonianza delle sistemazioni militari della Prima guerra mondiale. Questo frammento, sopravvissuto alle demolizioni e ricostruzioni degli anni Trenta, documenta in maniera concreta la funzione bellica che il Bastione ebbe in un momento cruciale della storia europea. Oggi, consolidata e protetta da una lama di corten e da una balaustra di sicurezza, la piazzola non è solo un reperto architettonico, ma anche un segno di memoria viva: racconta la trasformazione di un luogo da teatro di guerra a spazio di pace e socialità.
Anche gli spazi ipogei del Bastione hanno beneficiato di interventi importanti. Le cantine e i locali sotterranei, da sempre avvolti in un’aura di mistero, sono stati liberati dalle occlusioni, messi in sicurezza e consolidati secondo tecniche rispettose della tradizione costruttiva. La scala a chiocciola che conduce a questi ambienti, gravemente degradata, è stata oggetto di un restauro esemplare tramite la tecnica dello “scuci-cuci”, che ha permesso di sostituire i mattoni irrimediabilmente danneggiati con elementi compatibili per materiale e dimensione, restituendo integrità e stabilità a un manufatto medievale di straordinaria suggestione.
Il verde ha riacquistato un ruolo da protagonista, richiamando la tradizione novecentesca del Bastione come luogo di svago ornato da fioriture. Le superfici erbose, integrate a percorsi drenanti, alleggeriscono la forza delle pietre e restituiscono quell’immagine di “Bastione giardino” che tanto aveva affascinato i cittadini goriziani del passato. Un nuovo impianto di illuminazione scenografica esalta le geometrie murarie e crea atmosfere suggestive, trasformando il bastione in un teatro a cielo aperto nelle ore serali. I locali seminterrati, realizzati tra gli anni Quaranta e Cinquanta, sono stati completamente rifunzionalizzati e resi accessibili, con un restauro rispettoso delle finiture originali: i pavimenti in seminato veneziano e le porte lignee sono stati conservati e valorizzati, integrando nuove aperture e arredi senza snaturare l’impianto preesistente.
I lavori sono stati coperti da un finanziamento di 500mila euro. Ecco i professionisti coinvolti: Progetto e Direzione Lavori DD ARCHITETTURA, l'architetto Luigi Di Dato. Il Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione e il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione è stato l'ingegner Mauro Chinellato, mentre progettista degli impianti,l' ingegner Matteo Barbina. La parte archeologica è stata affidata ancora una volta a Chiara Magrini. Aprile Alessandro srl e Fitekno impianti sono state le imprese esecutrici dei lavori sotto la guida dei Rup, gli architetti Laura Puntin e Emanuele Trevisani.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.


Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
