Gorizia, in cento allo sciopero transfrontaliero del clima: sotto accusa il capitalismo

Gorizia, in cento allo sciopero transfrontaliero del clima: sotto accusa il capitalismo

La manifestazione

Gorizia, in cento allo sciopero transfrontaliero del clima: sotto accusa il capitalismo

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 07 Ott 2023
Copertina per Gorizia, in cento allo sciopero transfrontaliero del clima: sotto accusa il capitalismo

Numerosi i sodalizi presenti alla marcia che si è conclusa in Piazza Transalpina. «Vogliamo azioni concrete».

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Non vogliamo il combustibile, il futuro è sostenibile”: questo uno degli slogan che ha accompagnato i partecipanti allo sciopero transfrontaliero del clima organizzato nel pomeriggio di oggi da Fridays for Future Gorizia, Fridays for Future Trieste e Mladi za podnebno pravičnost.

La manifestazione, partita da Piazza Vittoria poco prima delle 15, si è snodata nel centro cittadino fino a raggiungere Piazza Transalpina, luogo simbolo dell’evento che ha inteso porre l’accento sul carattere sovranazionale delle problematiche ambientali. Come è stato sottolineato durante gli interventi, i manifestanti hanno chiesto azioni concrete da parte dei governi e, contemporaneamente, un’azione dal basso nella consapevolezza che tutti i comportamenti hanno delle ripercussioni e un impatto sull’ambiente.

Necessario quindi avviare una lotta che deve condurre a un cambiamento radicale per riportare in primo piano la salute umana e il benessere della natura, sopraffatti dalle logiche di profitto. La preservazione dell’ambiente e l’attivazione di una rivoluzione sociale, politica e culturale sono obiettivi comuni a tutti gli Stati, motivo per cui la manifestazione di oggi è stata il primo passo verso una grande mobilitazione da organizzare nel marzo del prossimo anno e che, dal centro di Gorizia, approderà nel centro di Nova Gorica.

Nonostante il contenuto numero di partecipanti - un centinaio circa - molti sono stati i collettivi ad aver preso parte alla marcia: No Inceneritore di Spilimbergo, il Comitato San Giorgio di Nogaro contro l’acciaieria, Animal Rebellion e Extinction Rebellion di Trieste, due collettivi studenteschi di Udine, Eko di Štandrež, Legambiente di Monfalcone e di Gorizia e il comitato di Vrtojba contro il cementificio. 

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