Gorizia e quel boom di turisti che arrivano in Fvg, «è già l'effetto GO!2025»

Gorizia e quel boom di turisti che arrivano in Fvg, «è già l'effetto GO!2025»

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Gorizia e quel boom di turisti che arrivano in Fvg, «è già l'effetto GO!2025»

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 09 Ago 2024
Copertina per Gorizia e quel boom di turisti che arrivano in Fvg, «è già l'effetto GO!2025»

A trainare la crescita del turisimo è stato soprattutto l’aumento di italiani, quasi 50mila presenze a Gorizia nei primi sei mesi dell'anno. I dati Promoturismo.

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Atterrano all’aeroporto di Ronchi principalmente per visitare Trieste, con il suo castello incantato che si rispecchia nelle acque del golfo. Secondo i dati Promoturismo Fvg è la città giulana quella più ambita dai turisti che scelgono di visitare il Friuli Venezia Giulia, dove il Castello di Miramare figura fra i musei maggiormente visitati sull’intero territorio nazionale. Amatissima Aquileia e soprattutto l’isola di Grado, che l’European Best Destination ha di recente classificato fra le quindici top ten per le spiagge migliori d’Europa. Oltre al centro storico e alle coste sabbiose, molto gettonate sono anche le escursioni in laguna e le visite al santuario di Barbana.

L’isolotto, un tempo sede di convento francescano e oggi presieduto dai benedettini, è raggiungibile solo con il traghetto che parte dal canale della Schiusa, o con natanti privati autorizzati ad attraccare nel porticciolo. Il santuario ha origini antichissime, che secondo la tradizione pare sia stato eretto nel 582 d.C. a seguito di una violenta mareggiata. La leggenda vuole che un’immagine della Madonna venisse rinvenuta nei pressi delle capanne di due eremiti, probabilmente trascinata dalla furia delle acque. Fu qui che il patriarca Elia fece sorgere un sepolcro di ringraziamento alla Madonna, così che ben presto l’isola divenne luogo di pellegrinaggi e residenza stabile di una comunità di monaci.

Proprio a Grado oggi molti turisti di nazionalità austriaca e tedesca hanno scelto di acquistare casa, che insieme ai 9 chilometri di costa di Lignano attrare soprattutto famiglie con bambini. In crescita anche l’acquisto di immobili a uso vacanza da parte di turisti ungheresi. I quali prediligono Grado sia perché relativamente facile da raggiungere in auto, sia per il clima mite per buona parte dell’anno. Ricca di vie ciclabili e molto apprezzata per le sue acque basse, l’isola è ormai rinomata anche fra quanti amano sfidare il vento con il kitesurf, soprattutto grazie al lungo litorale sabbioso che la protegge dalle onde.

Se il turista italiano ama le visite culturali presso musei e siti storici, quello di oltreconfine – essenzialmente austriaco e sloveno – sceglie di svolgere attività all’aperto, che nella nostra regione rappresentano una vera miniera di benessere ed energia. Ed ecco l’identikit di quanti visitano il Goriziano: generalmente italiani con fasce d’età medio-alta, provenienti per lo più dal Triveneto per il turismo di prossimità, che si fermano nei weekend o per una settimana. Buone anche le presenze da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Marche e Lazio.

Diversificata è invece l’età dei turisti austriaci e tedeschi, che si fermano sul territorio per un periodo variabile a seconda della meta prescelta. In media una vacanza a Grado dura più a lungo, e a sceglierla sono soprattutto le famiglie. C’è da dire che come investimento per le seconde abitazioni ultimamente il turismo straniero – in prevalenza di nazionalità tedesca e austriaca - sta puntando anche al Collio e alla zona del Friuli collinare. Che ai paesaggi mozzafiato uniscono le pregiate offerte enogastronomiche, spaziando dai rinomati vini doc ai blecs – pasta fatta in casa e condita con sughi di carne – alle frittate aromatizzate con le erbe, senza dimenticare le gustose gubane e pinze.

Se gli italiani in ambito ricettivo prediligono principalmente la formula del bed and breakfast o l’affitto in camere o appartamenti, il turista straniero - principalmente anglofono - preferisce soggiornare invece in hotel di livello elevato, soprattutto in merito alla città asburgica, raggiunta attraverso il collegamento ferroviario fra Trieste e l’aeroporto di Ronchi dei Legionari.

Grande l’interesse mostrato anche sul fronte degli eventi, per il quale l’Infopoint del Trieste Airport ha registrato una crescita esponenziale di contatti in occasione degli spettacoli internazionali come il musical “Phantom of the Opera” andato in scena al teatro Rossetti, o dei concerti di artisti italiani allo stadio Nereo Rocco. Forte entusiasmo hanno suscitato i concerti estivi di Grado, che fra la diga Nazario Sauro e il Parco delle Rose hanno calamitato molte presenze. Grande star degli eventi è infine Gorizia, che con il suo Castello e la celebre piazza Transalpina - in cui è possibile scattarsi una foto con un piede in Italia e uno in Slovenia - richiama un numero sempre più crescente di visitatori.

Oltre allo storico museo della Grande guerra, notevole richiamo sta suscitando la mostra “Crali” presso il museo di Santa Chiara, così come la nota “Italia Sessanta” allestita presso il palazzo Attems Petzenstein. A evidenza di come la cultura rimanga un punto saldo dell’eccellenza italiana, soprattutto ora che la città dell’Isontino e Nova Gorica sono ormai proiettate verso il 2025.

«L’impatto che la nomina a Capitale europea della Cultura 2025 ha avuto su Gorizia e sul suo territorio è già evidente – spiega l’assessore regionale al Turismo e alle attività produttive, Sergio Emidio Bini – Se prendiamo in esame l’andamento delle presenze turistiche nel primo semestre dell’anno (gennaio-giugno 2024), notiamo che nel solo comune di Gorizia sono cresciute del 22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e dell’80,5% rispetto al pre-Covid (2019), sfiorando in numeri interi quota 50mila presenze».

«Se allarghiamo lo sguardo al territorio del goriziano - rileva - ricomprendendo quindi anche il Collio e Monfalcone, le presenze sono cresciute del +11,3% rispetto al 2023 e del +40% rispetto al 2019, arrivando a quota 235mila in numeri interi. A trainare questa crescita è stato soprattutto l’aumento di italiani (+54,3% nel post-Covid), ma anche gli stranieri sono cresciuti in maniera significativa (+25,7%). Sono risultati significativi, perché la Capitale europea della Cultura non può essere un evento estemporaneo, ma uno strumento per far conoscere e valorizzare il territorio goriziano, garantendo ricadute in termini turistici anche nel lungo periodo. In questo senso, il percorso di avvicinamento impostato di concerto con il Comune e il tessuto economico locale sta dando i suoi frutti”», conclude.

Foto Daniele Tibaldi

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