Gorizia e il porto di Monfalcone attendono la Zona logistica semplificata

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Gorizia e il porto di Monfalcone attendono la Zona logistica semplificata

Di REdazione • Pubblicato il 14 Giu 2023
Copertina per Gorizia e il porto di Monfalcone attendono la Zona logistica semplificata

Aggiornato il piano regionale, tra i porti strategici quello di Monfalcone. Bernardis applaude, Fasiolo critica: «Restano le briciole».

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Monfalcone sarà uno dei tre porti della regione - insieme a San Giorgio di Nogaro e Trieste - centrali nella costituzione della Zona logistica semplificata (Zls) del Friuli Venezia Giulia. Il piano aggiornato - dopo le indicazioni del governo, prima di essere inoltrato al ministero dei Trasporti - è stato presentato lunedì dagli assessori regionali competenti, trovando il plauso dagli esponenti della maggioranza. A partire dal consigliere Diego Bernardis (Lista Fedriga), per cui la misura è "molto attesa dalle nostre zone di confine, che necessitano più di altre di strumenti di armonizzazione fiscale e burocratica".

Il tutto "al fine di diventare competitive e attrattive per l'insediamento di nuove imprese e attività". L'esponente della Lega evidenzia che "per il territorio provinciale di Gorizia, la Zls è una splendida opportunità da cogliere valorizzando ulteriormente il ruolo dell'interporto Sdag, facendo sistema con i progetti di investimento già avviati a Mossa per potenziare la logistica del freddo e puntando sul porto di Monfalcone. Inoltre - spiega ancora il consigliere - la Zona logistica semplificata non solo favorirà lo sviluppo economico, ma contribuirà anche a promuovere la collaborazione transfrontaliera".

"Il sistema delle relazioni tra la Regione e la Slovenia sta compiendo importanti progressi, come testimonia la designazione congiunta di Gorizia e Nova Gorica quale Capitale europea della cultura nel 2025. Pertanto - sottolinea Bernardis - è opportuno continuare ad adoperarsi per superare le difficoltà dovute al confine di Stato anche in ambito economico, burocratico e fiscale". L'esponente dell'Aula confida quindi "nella sensibilità e nell'attenzione della presidenza del Consiglio dei ministri nei confronti delle nostre richiesta". Profondamente critica, invece, è Laura Fasiolo (Pd), parlando di "attese fortemente deluse".

Per la dem, si arriva così a un "beneficio minimale" rispetto a "uno strumento che invece aiuterebbe notevolmente il territorio". Secondo l'ex senatrice, 2quello di Gorizia è il territorio che più di altri subisce la complessità burocratica e la difformità fiscale con la vicina Slovenia, dove molte imprese e industrie hanno delocalizzato le loro attività ovviamente per ragioni fiscali. Il divario che separa le due aree (italiana e slovena) è enorme, ma a fronte di questo evidente squilibrio è stata riservata una ridicola metratura per l'insediamento delle imprese, ben diverso rispetto a quanto aveva disegnato il mio ddl in Senato".

Proposta, questa, "ripresa dal Pd provinciale e dal consigliere Moretti nella scorsa legislatura e successivamente il ddl di Tatjana Rojc. Una mortificazione che non rilancerà il territorio confinario. Si ripensi dunque a interventi adeguati, a una perimetrazione decisamente più attenta a Gorizia, nell’interesse del tessuto economico e produttivo del territorio e delle aree di maggiore svantaggio".

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