LE ESPOSIZIONI
Gorizia, l'arte abbraccia la biodiversità in via Rastello con 'La sinfonia della biodiversità' e 'Api amiche preziose'

Mitteldream e Prologo portano la cultura ambientale a Casa Krainer. L'evento sarà aperto al pubblico dal 2 al 13 settembre.
È simile a un “sol diesis” o a un “la”. È il canto dell’ape regina che sancisce il momento in cui prende possesso dell’alveare, sorta di sinfonia prodotta dallo strofinamento delle ali a precedere il volo nuziale. Le api riprese negli scatti dai soci di Mitteldream-Artegorizia sono visibili insieme a installazioni e altre opere d’arte raccolte da Prologo nella duplice mostra inauguratasi oggi a Casa Krainer - concessa da PromoTurismoFVG - e aperta fino al 13 settembre. «È uno dei momenti più importanti – interviene l’assessore al Go! 2025 Patrizia Artico – quello in cui l’arte coglie il messaggio della natura. L’arte è fondamentale per far crescere l’essere umano, ce ne vorrebbe di più in questo periodo terrificante».
Da un lato “La sinfonia della biodiversità” racconta attraverso installazioni, opere grafiche o sculture il rapporto fra umanità e natura, dall’altra le laboriose “Api amiche preziose” vengono riprese con obiettivi macro mentre elaborano il prezioso oro. «È un progetto che si è sviluppato nel corso di mesi – spiega Antonella Muto, socia di Mitteldream – quasi un anno di lavoro». Foto scattate nelle varie fasi di produzione, dalla fioritura alla lavorazione, che racchiudono come uno scrigno l’immenso tesoro prodotto dalle api. «Il progetto – precisa il presidente dell’associazione Alida Cantarut - è nato dall’idea di Patrizia Artico e da Nicol Turri. In periodo primaverile abbiamo visitato apiari dislocati fra Gorizia, Cormons e Nova Gorica, avvicinandoci con l’obiettivo alle api in un’esperienza stupenda e assaggiando anche i mieli di Anna Brandolin, nostra socia».
Cento i pannelli realizzati, dei quali è stato possibile accogliere solo due per socio. «L’idea è nata da una mozione che avevo presentato in consiglio comunale – rimarca la consigliera Turri – per proporre un percorso fiorito a costo zero che iniziasse sul territorio goriziano per espandersi oltreconfine, con l’obiettivo di creare un canale di biodiversità». Un progetto a tutela della cultura che si è sviluppato coinvolgendo il museo Comel o realizzando panchine gialle a delimitare inizio e fine percorsi. Ma la chicca più prelibata è il coinvolgimento dei ristoratori, che propongono piatti con i mieli locali, e persino dei centri estetici, in cui è possibile concedersi qualche coccola al miele e alle erbe. In cantiere anche un futuro collegamento fra il progetto della “Via delle Api” con una “Via della Ribolla”, valorizzando ancor più le eccellenze del territorio. «Come Cooperativa apicoltori di Gorizia siamo in tredici – sottolinea il vicepresidente de "La Casa dell’Ape" Luciano Marussi – mentre il Consorzio obbligatorio della Provincia di Gorizia raccoglie una cinquantina di apicoltori».
Un’eccellenza nata nel 1993, in grado di commercializzare mieli di qualità nell’intero Friuli Venezia Giulia. «Questa di “Verde Capitale” è l’occasione giusta – prosegue – per suggellare il progetto sulle api, che vivono fra prati e boschi». Svariate le varietà di miele prodotte, che spaziano dal tradizionale di acacia, millefiori, tiglio o castagno fino a quello particolare di melata, di tarassaco e lampone-rododendro. Non mancano prodotti energetici a base di pappa reale, alimento destinato alla sovrana dell’alveare. «L’ape regina se ne nutre esclusivamente grazie alla corte reale delle api nutrici – aggiunge – vivendo quattro o cinque anni». A produrre il prezioso alimento sono le api più giovani attraverso le ghiandole ipofaringee, nutrendo la regina identificata attraverso cinque colori posti sul dorso in ciascun’annata. «In apicoltura internazionale esiste il rosso del sole, il verde dei prati, il celeste del cielo, oltre che il bianco e giallo, così da riconoscere l’anno in cui è nata. Il 2025, per esempio, corrisponde al rosso». L’appuntamento è il 5 e il 6 settembre ai Giardini pubblici, occasione per conoscere le api e assaggiare il miele prelibato presso gli stand dedicati.
«Quest’avventura è iniziata non più di due mesi fa – ricorda invece l’artista Francesco Imbimbo, curatore della sezione “La sinfonia della biodiversità” – durante i quali siamo riusciti a raccogliere opere di pittura, disegni, installazioni e fotografie». Fra le opere esposte, la stampa digitale intitolata “Presenze” di Enzo Tedeschi, “Dialogo” di Lorella Klun e “Chloe-Phyllis” di Imbimbo, realizzata con matite a colori su carta. Autore di “Bzzz chiama X” è invece il presidente dell’associazione Prologo Franco Spanò, che ha lavorato alla fotografia con tecnica di esposizione multipla su negativo. «Faccio più scatti sovrapposti – chiarisce – quindi questo è il negativo così com’è, senza elaborazione digitale o in fase di stampa. È un’immagine tra il giocoso e il riflessivo, in cui vediamo quest’ape che deve atterrare sul simbolo o sul fiore X, mettendo in risalto la volontà dell’uomo di controllare l’ape nell’arnia e addirittura farla appoggiare su un luogo prefissato. Per mostrare come l’ape appartenga alla natura, mentre noi la portiamo nell’arnia e le preleviamo il miele, chiedendo ancora di più: che sia silenziosa e atterri al momento giusto».
A cogliere il tenebroso celato nel bosco è invece “La fiera bestia” dell’italo-sloveno Alfred Locatelli, docente di ecodesign presso l’accademia di Brera a Milano. «Con i miei studenti abbiamo lavorato diversamente dal solito progetto realizzato stando seduti in un’aula oppure a casa – specifica Locatelli – sperimentando l’interazione fra la persona e l’ambiente». L’assemblaggio fonde la maschera veneziana con la natura delle fronde, cristallizzando in una sorta di manichino-feticcio il bestiale nascosto fra le pieghe dell’umanità, intenta a circondarsi di rumore piuttosto che prestare ascolto alla sinfonia della natura.
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