Gorizia e Aquileia insieme per ricordare il sacrificio degli italiani durante la Grande guerra

Gorizia e Aquileia insieme per ricordare il sacrificio degli italiani durante la Grande guerra

Le celebrazioni

Gorizia e Aquileia insieme per ricordare il sacrificio degli italiani durante la Grande guerra

Di Redazione • Pubblicato il 27 Gen 2021
Copertina per Gorizia e Aquileia insieme per ricordare il sacrificio degli italiani durante la Grande guerra

I due comuni stanno studiando nuove iniziative congiunte, in vista del centenario dal ricordo del Milite ignoto.

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Undici bare allineate lungo la navata della chiesa di Sant’Ignazio. Al loro interno i resti di altrettanti soldati, senza piastrina e senza nome. Nulla che li possa far riconoscere. Sono stati recuperati nelle zone in cui il sacrificio umano legato alla Grande guerra è stato particolarmente grande: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

Il 27 ottobre del 1921, di mattina presto, fra centinaia di corone e una folla profondamente commossa vengono caricate su altrettanti camion. Da Gorizia a Gradisca d’Isonzo, e poi Romans, Versa, Cervignano, Terzo d’Aquileia e, infine, Aquileia. Ovunque fiori, ali di folla genuflessa e tante lacrime. Perché quegli 11 soldati rappresentano le migliaia di figli, mariti, padri, partiti per la guerra e mai più ritornati.

Finiti in fosse comuni o seppelliti con croci senza nomi. Il giorno dopo, nella basilica di Aquileia, di fronte a una folla immensa, la gradiscana Maria Bergamas, una della tante mamme che non videro più tornare i loro figli Maria Bergamas, dopo aver percorso quel tratto davanti alle 11 bare giunte da Gorizia, si fermò davanti alla penultima e “lanciando un acuto grido che si ripercosse nel tempio, chiamando il figliolo, si piegò, cadde prostrata e ansimante in ginocchio abbracciando quel feretro”: aveva scelto il Milite ignoto.

La salma, tumulata il 4 novembre all’Altare della Patria, al Vittoriano, a Roma, continua a rappresentare tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani e ogni anni, le vengono resi gli onori dal Capo dello Stato. Una storia indimenticata e indimenticabile per tutto il popolo italiano e, forse, ancora di più con il nostro territorio, su cui si consumò, in particolare, il dramma di quella guerra e da cui partì la storia del Milite ignoto.

A 100 anni di distanza, il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna insieme al collega di Aquileia, Emanuele Zorino, ha deciso di avviare un programma di eventi. Questi si dovranno collegare e coordinare a quelli che, presumibilmente, realizzeranno la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero della difesa, per celebrare una ricorrenza che, secondo il primo cittadino “assume oggi una valenza ancora maggiore perché anche oggi abbiamo bisogno di forza e di coraggio per riuscire a rinascere e costruire un futuro migliore”

Ziberna, nei giorni scorsi, insieme all’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, si è già incontrato con alcuni soggetti che hanno proposto al Comune delle iniziative, come l’associazione alpini, guidata dal presidente Paolo Verdolina e l’associazione Isonzo, presente con il presidente Andrea Sganghero che, insieme all’ente e ad altre realtà elaboreranno il programma.

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