l'inaugurazione
Gorizia apre le mostre verso GO! 2025, scultura e legno uniscono il confine

Il richiamo del titolo è dovuto alla sua capacità di alludere alla natura e ai materiali in cui sono realizzate le opere, coinvolti artisti italiani e sloveni.
Un titolo che colpisce, come tutti quelli che vogliono richiamare l’attenzione: anche se in realtà, questa volta, sono soprattutto i nomi dei ventiquattro protagonisti ad avere creato aspettativa nei confronti di “Silva lapidea”, la mostra di scultura contemporanea transfrontaliera ospitata da oggi al Museo di Santa Chiara di Gorizia. Il richiamo del titolo è dovuto alla sua capacità di alludere alla natura e ai materiali in cui sono realizzate le opere di artisti italiani e sloveni che dialogano nei tre piani del museo.
Silva riporta alle foreste e quindi al legno, mentre in lapidea è chiaro il riferimento alla pietra, ma, unite, le due parole evocano una foresta di pietra che non è però fredda come indurrebbe a pensare il secondo dei due materiali: è una foresta riscaldata dalla creatività, dalla fatica e dall’impegno che ha condotto ognuno degli autori all’esecuzione della sua opera. Definirla mostra è peraltro estremamente riduttivo: come ha spiegato l’assessore comunale alla Cultura Fabrizio Oreti si tratta di un progetto culturale interdisciplinare.
Il tutto attraverso il fitto calendario di eventi collaterali che verranno di volta in volta svelati dalla scultura si passerà alla danza, alle uscite sul territorio, alle degustazioni di vino in pietra, a laboratori didattici per le scuole. Ma, oltre a questo, l’esposizione è anche il primo vero passo verso GO!2025 dato che nasce da una fattiva collaborazione fra Gorizia e Nova Gorica e che gli artisti rappresentati non sono legati semplicemente alle due città ma al territorio che ruota attorno a esse. Soddisfazione per questa riuscita collaborazione è stata espressa dal sindaco di Gorizia («la mostra si inserisce nel solco del bid-book»), dall’omologo di Nova Gorica Samo Turel e dal presidente della Fondazione Carigo Alberto Bergamin che ha subito avallato il progetto.
Quest'ultimo ha auspicato che, da ora in avanti, si cambi il passo nell’avvicinamento al 2025, con ulteriori momenti di cooperazione fra gli enti delle due città. Realizzata grazie a GO!2025 Nova Gorica-Gorizia, Comune di Gorizia, Comune di Nova Gorica, Museo di Santa Chiara, Mestna Galerija Nova Gorica, Kulturni dom di Nova Gorica, associazione Prologo, Io sono Fvg con il contributo della fondazione Carigo, “Silva Lapidea” è frutto della curatela condivisa da Emanuela Uccello, Pavla Jarc e Franco Spanò.
«Questa mostra è nata da un’idea che avevo in testa da tempo anche per varie suggestioni fra cui l’emozione di vedere protagonisti con il Presepe di piazza San Pietro dello scorso anno degli autori che conosco come Stefano Comelli, Paolo Figar e Arianna Gasperina. Mi sono subito confrontata con Pavla per vedere se accettasse di collaborare, poi con Franco Spanò che ha immaginato immediatamente il titolo, azzeccato perché parla dei materiali tipici del nostro territorio inteso in senso lato.
Creare una scultura è senza dubbio complesso ma anche allestire una mostra di questo tipo presenta non poche difficoltà: non abbiamo creato divisioni ma cercato costantemente il dialogo fra autori italiani e sloveni. Doveroso ci è sembrato poi l’omaggio iniziale a Enzo Valentinuz, scomparso solo pochi mesi fa, così come non potevamo trascurare Claudio Mrakic e Roberto Nanut. Una parte forse inattesa della mostra è quella fotografica con le opere dello stesso Spanò mentre quelle di Roberto Kusterle formano un’installazione con le parole recitate da Gianni Maran e la musica originale di Luca Fornasier».
Pavla Jarc si è soffermata sugli undici autori da lei selezionati, testimonianti un percorso che dal neofigurativo approda all’astrazione. Fra gli appuntamenti che costelleranno la mostra lungo la sua durata ci saranno laboratori per le scuole curati dalla ludoteca comunale che, ha spiegato la responsabile Cristina Visintini, ha messo a punto un percorso didattico sottoposto a Mind4children, spin off dell’Università di Padova, e a Lego international. Data la difficoltà di spiegare la scultura ai più piccoli si è infatti pensato di ricorrere ai celebri mattoncini che, peraltro, sono anche uno strumento inclusivo che permetterà ai bambini di avvicinarsi al senso del bello e di esercitarlo. Il percorso espositivo è stato realizzato con il contributo di Damjan Komel mentre per la parte grafica ci si è avvalsi della consulenza di Alessandro Vascotto.
Il catalogo sarà disponibile a fine gennaio perchè si è deciso di utilizzare le fotografie delle opere nel contesto dell’allestimento che non comprende solo gli spazi al chiuso ma anche la corte interna del museo. I protagonisti dell’esposizione, molti dei quali si sono confusi fra le centinaia di persone accorse all’inaugurazione, sono Vittorio Balcone, Edi Carrer, Stefano Comelli, Paolo Figar, Arianna Gasperina, Boštjan Kavčič, Vasja Kavčič, Damjan Komel, Anja Kranjc, Roberto Kusterle, Roberto Merotto, Caludio Mrakic, Roberto Nanut, Negovan Nemec, Vladimir Makuc, Giovanni Pacor, Nedeljko Pečanac, Zmago Posega, Gorazd Prinčič, Angelo Simonetti, Nika Šimac, Robin Soave, Franco Spanò, Lara Steffe, Anzo Valentinuz e Ana Žerjal.
La mostra potrà essere visitata fino al 17 marzo nelle giornate di venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
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