Mattarella ricorda i preti isontini internati nel 1915, «giusto non dimenticare»

Mattarella ricorda i preti isontini internati nel 1915, «giusto non dimenticare»

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Mattarella ricorda i preti isontini internati nel 1915, «giusto non dimenticare»

Di Redazione • Pubblicato il 28 Nov 2022
Copertina per Mattarella ricorda i preti isontini internati nel 1915, «giusto non dimenticare»

Il Quirinale risponde a Ferruccio Tassin, dopo aver ricevuto in dono una copia del libro riedito.

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Il libro “Preti isontini internati nel 1915” di Camillo Medeot, ristampato nel 2020 da Nuova Iniziativa Isontina e dal Centro Studi economici e politici Senatore Antonio Rizzatti, ha ricevuto nei giorni scorso il plauso del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. A scrivergli qualche settimana fa è stato uno degli storici collaboratori della rivista, Ferruccio Tassin, che aveva anche allegato una copia del volume.

Il presidente, dunque, ha voluto omaggiare Tassin e, di conseguenza, anche il centro, per l’opera del Medeot, ristampata due anni fa grazie alla lungimiranza di don Renzo Boscarol. Va ricordato che l’allora ministro per i rapporti col parlamento Mattarella, aveva contribuito con un articolo nel numero 92 del 1989 parlando del “Ruolo delle Terre di confine”.

Sottolineando la necessità e l’opera di capovolgimento dei rapporti tra gli Stati confinanti dell’epoca grazie a una collaborazione maggiore e un confine più aperto, aveva detto: “Io credo che, anche per il ruolo istituzionale che rivesto, si possa dire che il nostro Parlamento e i nostri Governi nel corso del tempo hanno sviluppato questa linea: possono essere stati commessi errori, esservi state imperfezioni, carenze, ritardi, ma certamente è stata perseguita questa linea, che aveva il riscontro nei desideri delle indicazioni, nelle attese, nelle esigenze espresse dai settori dai fermenti più avveduti, più vivaci, più forti di questa comunità”.

“La ringrazio molto per il vostro invio del libro sui preti isontini internati nel 1915: è giusto ricordare questa pagina”, scrive Mattarella di suo pugno. “Desidero dirle che il senatore Martina ha intimamente conosciuto mio padre, parlamentare negli stessi anni: io vi sono giunto molto dopo. Con tanta cordialità, Sergio Mattarella”, così scrive il Quirinale.  “Considero un grande onore la risposta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché riconosce l’impegno di questi primi 64 anni di attività del Centro Studi Rizzati, e della lungimiranza delle scelte operate dalle tante persone che hanno operato in esso”, ricorda il presidente del Centro, Michele Bressan.

“Il libro scritto dal maestro Camillo Medeot, intitolato 'Storie di preti isontini internati nel 1915', edito dal nostro centro studi e pubblicato come quaderno della rivista Iniziativa Isontina nel 1970 e la sua ristampa costituisce un motivo di grande soddisfazione, in quanto ricorda nuovamente le figure di coloro che hanno pagato un prezzo alto per la loro dignità di uomini e pastori delle nostre comunità”.

“Per la nostra rivista si tratta di un importante riconoscimento, ricevuto grazie alla lungimiranza del professor Tassin”, sottolinea il direttore, Ivan Bianchi. “Il lavoro di ricerca di Camillo Medeot resta una pagina dolorosa della storia del territorio, valorizzata nuovamente dal nostro don Renzo ma che non trova ancora la giusta collocazione e il giusto racconto in tutto il Goriziano. Un vuoto che cerchiamo di colmare dalle pagine di Nuova Iniziativa Isontina e che, nel solco di quasi sessantacinque anni di storia, cerchiamo ancora di fare”.

Bianchi e Bressan sottolineano l’importanza della redazione, rodata già da qualche mese, una squadra composta in modo omogeneo tra storici collaboratori e nuove firme, in primis il caporedattore Salvatore Ferrara: “Un gruppo stimolante in grado di produrre proposte e temi interessanti. La redazione è sempre aperta a nuova proposte anche per dare una voce cattolica autorevole in vista dell’appuntamento non da poco della Capitale europea della cultura 2025”, concludono.

Nella foto: il messaggio di Mattarella e il presidente della Repubblica nella sua ultima visita a Gorizia.

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