le indagini
Giro di prostituzione in appartamento, coinvolte quattro donne a Monfalcone

La storia inizia nel dicembre 2020, osservando il viavai di uomini da un appartamento vicino all'ospedale. Le donne colombiane chiedevano soldi alle altre ragazze.
Nel corso di un'operazione complessa e ben coordinata, i carabinieri e la Polizia locale di Monfalcone sono riusciti a smantellare un'organizzazione criminale dedita allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione. La vicenda ha visto protagonisti alcune persone originarie della Colombia, coinvolte nel reclutamento e nella sfruttamento di donne connazionali in un appartamento nei pressi dell'ospedale San Polo.
La storia inizia nel dicembre 2020, quando una pattuglia della Locale, durante un controllo di routine sulla residenza in questione, entra in uno degli appartamenti. Al loro arrivo, oltre alla locataria, trovano un'altra donna vestita con abiti succinti e tacchi alti, nonostante fossero appena le 10 del mattino. Questo dettaglio ha sollevato immediatamente sospetti e condotto a un'indagine più approfondita.
Terminato il controllo, si è deciso di sorvegliare i pressi dell’abitazione, notando fin da subito un viavai di uomini a tutte le ore del giorno. L’autorità giudiziaria, prontamente informata, ha delegato al Nucleo operativo della compagnia carabinieri e alla Polizia locale di Monfalcone una serie di accertamenti, nonché l’installazione di telecamere all’interno dell’edificio. L’attività di monitoraggio dell’abitazione, durata oltre un anno, ha consentito di individuare decine di clienti e accertare la rotazione continua delle donne all’interno.
Oltre alla locataria dell’immobile, sono state scoperte altre tre cittadine colombiane che, oltre a prostituirsi, percepivano dei proventi dalle altre connazionali nei periodi in cui utilizzavano l’appartamento. Tra i clienti, sono stati identificati uomini di tutte le fasce d’età: chi contattava le ragazze, individuate sui siti di escort, riceveva l’indirizzo al quale recarsi. L’abitazione non è stata sottoposta a sequestro poiché il proprietario, abitante nell’Alto Isontino, non era a conoscenza dei fatti.
"Ringrazio le forze dell'ordine per il loro costante impegno nella garanzia della sicurezza e legalità della nostra città. Monfalcone richiede una vigilanza continua, e per questo esprimo la mia gratitudine alla Polizia locale e ai carabinieri per il loro encomiabile servizio", ha commentato il sindaco Anna Maria Cisint.
Foto di archivio
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