DAL FESTIVAL
I giovani protagonisti a èStoria 2025 tra parole e musica

Passato e futuro in un unico incontro storico sulle note del coro Slata…per. Successo per l’iniziativa al Fogar.
Alienazione, ribellione, insoddisfazione e insofferenza: queste le parole chiave sulle quali si è incentrato il dibattito della conferenza del 30 maggio. Il convegno era parte dell'evento èStoria nell'edizione 2025, svoltosi nell'auditorium Fogar di Gorizia. Accanto alle parole dei relatori, Andrea Olivieri e Cristiano Meneghel, entrambi insegnanti dei licei Slataper, si sono aggiunte le note dei ragazzi del coro Slata...per che hanno enfatizzato un percorso che va dall'inizio dell’Ottocento; con il successo della “popular music” borghese, fino ai giorni nostri, passando per la Gorizia di Franco Basaglia e per tutte le diverse sfaccettature della musica negli anni Sessanta.
Il dibattito, condotto dai professori rispettivamente di filosofia e scienze umane e di storia, si è focalizzato su quei sentimenti di distacco, ribellione e insofferenza che caratterizzano gli emarginati, i cosiddetti “diversi”, quelle minoranze che fanno parte delle sottoculture inglobate all’interno di quell’organismo vivente e respirante che è la città. Ed è proprio nelle periferie e nei sobborghi delle città che si è annidato il rancore giovanile, la paranoia, e lo squilibrio di dei giovani cresciuti dopo la seconda guerra mondiale, e che non si sono sentiti più rappresentati dalle istituzioni in carica e che hanno voluto manifestare la propria ribellione. L’unico strumento che hanno potuto utilizzare è stata la musica: dalla beat generation ai ragazzi reduci del Vietnam, dai sobborghi malsani di Londra alla grande rinascita del cosiddetto “britpop” nei tempi antecedenti alla colonizzazione digitale.
E l’obiettivo di questa conferenza è stato proprio dimostrare come la musica rappresenti un’epoca, come ogni generazione abbia saputo riflettere i propri ideali attraverso le canzoni che sono entrate nella storia. È grazie anche alle voci dei membri solisti del coro che questo messaggio è potuto passare agli spettatori della conferenza: i ragazzi hanno saputo interpretare le canzoni che hanno segnato un’era, come “Blue Suede Shoes” di Elvis Presley, “California Dreamin’” dei Mamas and Papas, “Like A Rolling Stone” di Bob Dylan e “Hey Jude” dei Beatles, intrattenendo il pubblico e portando una parte della vitalità dell’esibizione dal vivo a una conferenza incentrata principalmente sulla musica.
L’incontro si è concluso con l’esibizione del coro Slata…per che ha cantato e suonato altre due canzoni simbolo degli anni Novanta, “Creep” dei Radiohead e “Stand By Me” degli Oasis, e come gran finale ha invitato il pubblico a cantare tutti insieme “Tanti Auguri” di Raffaella Carrà, in una conclusione di giornata all’insegna del divertimento e di un pizzico di follia.
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